DAVID GILMOUR – Luck And Strange
di Paolo Baiotti
1 ottobre 2024
DAVID GILMOUR
LUCK AND STRANGE
Sony Music 2024
David Gilmour non è mai stato un autore prolifico, nè con i Pink Floyd post-Waters, né come solista. Gli ultimi tre album sono usciti a distanza di nove anni: On An Island nel 2006, Rattle That Lock nel 2015 e Luck And Strange nel 2024. Tra gli ultimi due c’è stato il Live At Pompeii nel 2017 in audio/video e poi la pandemia che ha sicuramente condizionato l’atmosfera e i testi del nuovo album, insieme a pensieri e riflessioni sul passaggio del tempo dovute all’inesorabile invecchiamento dell’artista che affronta a 78 anni il palco in questi giorni con sei date a Roma seguite da altre sei alla Royal Albert Hall, quattro a Los Angeles e cinque a New York. David non nasconde i suoi anni, basta guardare le foto del disco e quelle promozionali, così come non la nascondono i testi e la voce, indubbiamente invecchiata e un po’ stanca, ma il suono della chitarra è sempre distinguibile tra mille e anche da un punto di vista compositivo Luck And Strange regge piuttosto bene, anche se definirlo il miglior lavoro dopo Dark Side Of The Moon (parole di Gilmour) è un’evidente esagerazione. Per dare una rinfrescata ai suoni e avere un punto di vista non condizionato dall’ascolto dei Floyd, l’artista ha scelto il produttore Charlie Andrew (Alt J.) e ha rinnovato la band, affiancando al basso del fedelissimo Guy Pratt la strepitosa batteria di Steve Gadd, le tastiere di Rob Gentry e le percussioni di Adam Betts (che suona la batteria in tour) oltre all’orchestra guidata da Will Gardner, già collaboratore degli Alt-J, con qualche intervento al piano di Roger Eno. Ma la novità maggiore è il coinvolgimento non solo della moglie Polly, autrice dei testi, ma anche dei figli, iniziato durante il covid, soprattutto di Romany che è la sorpresa più positiva del disco.
Partiamo dalla title track posta in apertura dopo la breve introduzione strumentale di Black Cat: il brano (e il disco) nascono dalla bonus track del cd, la “original barn jam” suonata nel gennaio 2007 da David con Richard Wright alle tastiere, Guy Pratt al basso e Steve DiStanislao alla batteria, che si ritrovano qualche mese dopo il tour di On An Island chiuso a Gdansk il 26 agosto (concerto ripreso dall’eccellente Live In Gdansk). Questa jam strumentale di 14’ caratterizzata dal quieto dialogo tra le tastiere e la chitarra è la base di Luck And Strange, un rock bluesato e melodico con un testo sulle speranze tradite della generazione di David, chiuso da un assolo tanto efficace quanto essenziale. The Piper’s Call ha un inizio acustico, una parte cantata melodica e un finale indurito con un suono che ricorda i Floyd dell’ultimo periodo. Da notare la presenza non invadente dell’orchestra, del coro degli Angel Studios e i controcanti dei figli Romany e Gabriel. Si prosegue con A Single Spark, ballata sognante con un testo dal sapore mistico, dei suoni inconsueti per Gilmour (qui si sente la mano di Andrew) e un break di chitarra emozionante. Lo strumentale Vita Brevis introduce l’arpa di Romany Gilmour, protagonista alla voce solista di Between Two Points, cover di un brano del duo dei Montgolfier Brothers intepretata splendidamente dalla ragazza, dotata di una voce dolce e accattivante. L’oscura, orchestrale e poderosa Dark And Velvet Nights richiama i Floyd di The Division Bell senza convincere fino in fondo, a differenza della nostalgica e malinconica Signs sull’amore e sulla difficoltà di affrontare il distacco e della conclusiva Scattered, scritta con il figlio Charlie e Polly, che ha un inizio lento quasi sospeso, un break drammatico pianistico e orchestrale, una ripresa del cantato che sfuma in un assolo di chitarra dapprima acustico, poi elettrico, maestoso e floydiano fino al midollo, prevedibile e irresistibile allo stesso tempo. Il cd aggiunge una seconda bonus track, la tenue ballata folk Yes, I Have Ghosts, già pubblicata in streaming durante la pandemia, cantata in coppia con Romany.
Luck And Strange non è un capolavoro, ma un disco affascinante con alcune tracce di notevole livello.
Paolo Baiotti