Jeff & Anna
di Marco Tagliabue
16 gennaio 2012
Dopo la pubblicazione di “On Avery Island” il nome dei Neutral Milk Hotel comincia a girare con una certa insistenza nei circuiti legati al mercato indipendente e Jeff Mangum, improvvisamente al centro di una marginale ma insistente attenzione, a mostrare i primi segni di insofferenza verso quel music business che già gli appare come una bestia famelica. La reazione è una chiusura in sé stesso, un senso di prigionia che, nei temi dei brani ai quali sta mettendo mano, troverà un parallelo con Anna Frank e, più in generale, la seconda guerra mondiale; un ritorno all’infanzia ed alla sicurezza della famiglia che si fa scudo dalle brutture del mondo. E’ un generale e doloroso senso di impotenza ad emergere, una sorta di arrendevolezza verso l’ineluttabilità delle umane vicende e di quel destino che le governa senza troppa fantasia. Un sentimento di fragilità e di insicurezza che dalle viscere di un io tormentato si estende all’universo tutto, che diventa paura e rifiuto del mondo ed il cui unico rimedio è il rifugio nella gabbia dorata della propria fanciullezza, al riparo da ogni pericolo ed in compagnia di quelle poche cose o di quei ricordi che, sicuramente, non tradiranno mai.
Nel ricordo di Anna, uno splendido viaggio sulle note di “In The Aeroplane Over The Sea”, la title track di uno degli album più belli degli anni novanta.