MICHAEL VEITCH – Wake Up Call
di Paolo Baiotti
26 luglio 2018
MICHAEL VEITCH
WAKE UP CALL
Burt Street Music 2017
Innamorato dei Beatles già da bambino, cresciuto alternando il rock and roll ai canti Gregoriani imparati in chiesa, Michael ha affiancato alla musica la passione per l’attivismo ambientale e per la fotografia. L’attività in campo ambientale è sconfinata nell’appoggio a candidati progressisti e a concorrere come indipendente per il ruolo di governatore del Vermont parecchi anni fa. Dopo questo tentativo si è dedicato con maggiore attenzione alla musica, incoraggiato da Shawn Colvin e influenzato da artisti impegnati come Woody Guthrie, Pete Seeger e Billy Bragg. Dal ’99 si è stabilito a Woodstock, ny; dopo avere inciso due album per la Silverwolf, NY Journal prodotto da Murray Krugman e Southern Girl, ha preferito lavorare come indipendente, distribuito dal sito www.cdbabycom, con numerosi album tra i quali Painted Heart, Heartlander e il recente Box Of Letters.
Wake Up Call è un progetto particolare di carattere patriottico: un ep di cinque brani dedicato a chi ha servito il paese e in particolare ai veterani, nonché a ricordare le diseguaglianze sociali che condizionato e rallentano lo sviluppo della nazione. E proprio la delicata Veteran’s Day apre il dischetto, seguita da Pledging Allegiance sulla disillusione del sogno americano, dalla malinconica ballata Voices Of The Old Days sulla seconda guerra mondiale, da White Rose cantata con particolare intensità e da Happy Fourth Of July, ballata con accenti springsteeniani impreziosita dalla resonator di Dan Whitley, amara riflessione sugli eventi drammatici che hanno segnato la storia del paese. La voce morbida di Michael a tratti ricorda Paul Simon; l’artista suona chitarra acustica, elettrica e tastiere con uno stile fluido e comunicativo, accompagnato da un ristretto gruppo di amici tra i quali Fooch Fischetti (dobro e violino) e Luo Pappas (contrabbasso).