WILLIE NILE: Torino, Magazzino di Gilgamesh, 18/2/2023

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Sembra impossibile che Willie Nile abbia 74 anni! Energico, carico di entusiasmo e di positività come un ragazzino, ha trascinato il pubblico che gremiva il Magazzino di Gilgamesh con un concerto vitale ed esuberante. Dopo una manciata di brani dei torinesi Wooden Brothers che hanno presentato il secondo album Have A Nice Trip (Next Week) guidati dall’instancabile cantante e chitarrista Renato Tammi che si divide tra mille progetti (band tributo a Bruce Springsteen e Rolling Stones, jam rock trio, cover italiane), Willie è salito sul palco accompagnato dal fido chitarrista elettrico di impronta blues Marco Limido con il quale collabora da più di dieci anni.

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La prima parte della serata è stata suonata in duo come previsto dal programma. La ritmata Forever Wild da World War Willie del 2016 ha aperto il set seguita dall’energica This Is Our Time, tipico esempio dell’incrocio tra cantautorato rock e influenze punk di Willie. The Innocent Ones, title track dell’album del 2010, è stata dedicata alle vittime del recente terremoto in Siria e Turchia, percorsa come tutti i brani dagli inserimenti continui della chitarra di Limido. Dopo The Backstreet Slide dal recente New York At Night e Let’s All Come Together, Willie si è spostato al piano per eseguire la notevole ballata Across The River che ci ha riportato all’esordio del 1980 che fu accolto (giustamente) con entusiasmo dalla critica. In questa versione piano e chitarra si sono intrecciati al meglio ricevendo un’ovazione dal pubblico.

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Children Of Paradise e la storica Sing Me A Song, presentata come una canzone sull’ispirazione, hanno chiuso il segmente elettroacustico. A questo punto a sorpresa Willie ha chiamato sul palco i Wooden Brothers presentati come “the bad boys” con i quali ha suonato sei canzoni senza un vero soundcheck di prova, dimostrando di avere ancora voglia di collaborare e rischiare. Eppure tutto è filato liscio, per merito della professionalità dei musicisti e magari anche del bicchiere di barbera che Willie ha chiesto, affermando la sua passione per i vini piemontesi. Il rock and roll di New York Is Rocking e l’anthem House Of A Thousand Guitars in cui sono citate le principali influenze di Nile hanno riscaldato ulteriormente il pubblico, seguite da un paio di cover molto amate, una velocizzata Blowin’ In The Wind e un’impetuosa Rockin’ In The Free World jammata alla grande.

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Non poteva mancare One Guitar, tratta da The Innocent Ones, che il cantautore ha eseguito in passato dal vivo anche con Bruce Springsteeen, seguita da un infiammato medley degli amati Ramones con California Sun e Sheena Is A Punk Rocker che ha chiuso il concerto. Un paio di brani in più sarebbero stati apprezzati, ma è stata comunque una grande serata di rock and roll.

Paolo Baiotti

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