Posts Tagged ‘David Massey’

DAVID MASSEY – Darkness At Dawn

di Paolo Baiotti

27 gennaio 2023

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DAVID MASSEY
DARKNESS AT DAWN
Poetic Debris 2022

Impegnato nell’attività di avvocato fino al 2017 a Washington D.C., David ha lasciato un importante studio legale per dedicarsi negli anni della maturità alla musica, sua grande passione che prima lo occupava nel tempo libero. Il suo esordio risale al 2004 con Blissful Of Blue, seguito da altri tre album e dall’ep Island Creek del 2021. Anche Darkness At Dawn è un mini-album di sette canzoni per complessivi 25’ registrato con i consueti collaboratori Jay Byrd alla chitarra e mandolino (a sua volta cantautore solista), Jom Robeson al basso e alla produzione, Eric Selby alla batteria e Bill Starks alle tastiere.
Le coordinate sonore all’interno delle quali si muove Massey sono quelle dei dischi precedenti: un rock delle radici con influenze folk e pop, mosso e disinvolto, come nella briosa Watch Your Back in Hell, percorsa dal vibrante violino di Ron Stewart, nel mid-tempo Darkness At Dawn in cui la voce ricorda Willie Nile, nella melodica Nothing che sicuramente risente dell’influenza di Tom Petty nella scrittura e nel modo di cantare nonché nella ritmata Party Of Lies molto vicina alle sonorità chitarristiche dei Dire Straits. Anche sul versante delle ballate David ha una scrittura e un’interpretazione più che dignitosa; ne sono esempi significativi l’elettroacustica Players, il country From God We Come e l’intima e malinconica Daddy’s Wedding Dance con il violoncello di Kristen Jones in cui viene inserita una citazione del Canone di Pachelbel.

Paolo Baiotti

DAVID MASSEY – Island Creek

di Paolo Baiotti

4 agosto 2021

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DAVID MASSEY
ISLAND CREEK
Poetic Debris 2021

A volte la copertina di un disco ne rispecchia il contenuto musicale. E’ il caso di Island Creek, mini album di sei brani del cantautore David Massey, che esprime calma e serenità nell’immagine del musicista seduto di fronte ad uno specchio d’acqua nell’ombra della sera. Avvocato fino al 2017, ha lasciato un importante studio legale per dedicarsi completamente alla musica. Ha già pubblicato quattro album sulla sua label, esordendo nel 2004 con Blissful State Of Blue, seguito da So Many Roads, Until The Day Is Done e Late Winter Light del 2018. Influenzato dal rock e dal folk con venature blues, ha ottenuto più attenzione in Europa che nell’area di Washington D.C. in cui risiede e in cui suona regolarmente nei clubs e nelle caffetterie, accompagnato dagli esperti Jay Byrd alla chitarra e Jim Robeson al basso, presenti in questo disco unitamente ad Eric Selby alla batteria e Bill Starks alle tastiere e ad altri collaboratori
Island Creek è un un Ep prodotto da Robeson impregnato di melodia, influenzato dalla scrittura di Bob Dylan, Tom Petty J.J. Cale e Mark Knopfler. Se la title track è una ballata impreziosita dal piano di Starks e cantata in modo accorato da David, accompagnata da un video rilassante, Demon Wind è uno scorrevole up-tempo che non sfigurerebbe nel repertorio dei Dire Straits, specialmente per il suono della chitarra di Jay Bird e Long Long Time prosegue nella stessa direzione, con brio e leggerezza. La quiete di Don’t Know Where I’d Be è accentuata da violoncello e mandolino, mentre il mid-tempo Curtain Drawn è caratterizzato da una voce un po’ pigra, da una chitarra raffinata e da una batteria insistente. In chiusura la ritmata Fight Finished vuole essere la celebrazione della vittoria dei Washington Nationals nelle World Series di Baseball del 2019 con un piano esuberante e il sax di Bruce Swain.

Paolo Baiotti

DAVID MASSEY – Until The Day Is Done

di Dario Blek Medves

20 dicembre 2015

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La Hemifran, nobile distributore svedese di cd americani, ci elargisce ovviamente a sua insaputa, anche dei gioiellini come questo. Un cd trifold in cartoncino patinato e libretto dei testi di un artista che sin dalla prima nota ci riporta ai fasti perpetui di JJ Cale e Mark Knopfler. Non è una colpa, ma una causa. Alla faccia di quello precedente. Almeno qui si sente la sostanza, che seppur contenuta nel eterno ovile o ranch del …americano saund, si disperde nel aere con una magia affascinate e piacevole. Questione di talento senza dubbio. Le ballate che si sciolgono lungo il tragitto sonoro sono istantanee di una terra, presumo dalle foto interne, situata nelle dimenticate aree del south west, dove da sempre il sole e i cactus dominano la solitudine aspra del visitante. Per cui questi brani valgono. A suonarli sono in tre. Oltra DM sono con lui Jay Byrd and Jim Robeson. Il Massey assomiglia al Jim Rooney, alto e grigio dallo sguardo di chi ne ha viste tante. E a confermarlo le sue canzoni impregnate di tutte quelle liturgie desertiche che hanno reso questo country folk il vero suono attuale degli States, non altri. In fondo ci piace cavalcare con queste song i nostri sogni, e non cadere supini con altre. Cadere in letami poco congrui alle facezie di cui e con cui siamo parte indissolubile, non ci piace affatto. Ecco allora una buona ragione per annoverare questo cd per un prossimo e possibile traguardo con cui affrontare altrui parametri. Non aspettiamo altro. Un gran bel cd.