LAZY AFTERNOON – Just Poor As Before
di Paolo Baiotti
10 agosto 2022
LAZY AFTERNOON
JUST AS POOR AS BEFORE
Artache/Paraply 2022
Abbiamo scritto dei Lazy Afternoon nel 2019 quando è uscito Almost Home, il loro secondo album dopo l’esordio di Whatever del 2016. Gruppo svedese di Gotland fedele alla tradizione americana roots tra country speziato di Tex-Mex, un pizzico di Irish folk, cajun e rock and roll, è formato da musicisti esperti tra i quali Jorgen Ahlqvist (fisarmonica e melodeons) e Bo Ahlbertz (voce solista, bouzouki, banjo e principale compositore) con Cristina Safsten (voce solista e chitarra acustica), Stefan Magnusson (batteria e voce), Lars Johansson (basso), Pontus Nordborg (chitarra, dobro e voce) e Elvira Hall (violino, washboard e voce)
Anche nel nuovo album lo stile non cambia, semmai incrementa le influenze folk, conferma la puntualità delle armonie vocali, uno dei punti di forza della band, la bellezza della voce folk di Cristina (la migliore tra le tre voci soliste) e la centralità della fisarmonica, mentre si accentua negativamente la scelta di melodie faciline e un po’ scontate in qualche brano esile che passa senza lasciare traccia come Choose To Believe, Summer Wind e I’ll Be Going Home. Non sono canzoni brutte, ma poco significative ed efficaci, da ascoltare in una festa di piazza.
Dall’altra la title track venata di influenze irlandesi, l’apertura di Who I Am To Say, Annelie condotta dalla fisarmonica con qualche lontana somiglianza con il suono di The Band e la ritmata Why Don’t You Stay For Tonight dimostrano che il gruppo ha delle discrete potenzialità, solo parzialmente sfruttate.
Paolo Baiotti