Chi siamo

Roberto Anghinoni 2
ROBERTO ANGHINONI

 Dieci dischi per raccontare quasi quattro decadi di ascolti, una roba da ridere. Li accomuna il gusto per la scoperta, molto di quanto indicato qui sotto non lo ascolto ormai da anni. Ma qui c’è una bella fetta di vita musicale sempre insoddisfatta e sempre felice, album che a volte prendo in mano anche solo per assicurarmi che ci siano ancora. E ogni disco è un genere, ogni genere un percorso, una sorta di never ending way di cui, appunto, non vedo la fine. Forse perché non mi interessa vederla, forse perché proprio non c’è.

La mia top ten di sempre

PROCOL HARUM – Grand Hotel
JACKSON BROWNE – For Everyman
PINK FLOYD – The Dark Side Of The Moon
DAVID CROSBY – If I Could Only Remember My Name
KING CRIMSON – Lark’s Tongues In Aspic
MAHAVISHNU ORCHESTRA – Birds Of Fire
TORTOISE – Million Now Living Will Never Die
SIGUR ROS – Agaetis Byryum
HENRY COW – Legend
MASSIVE ATTACK – Mezzanine

 

PAOLO BAIOTTIPaolo Baiotti 2

Dalle mie scelte è evidente che sono cresciuto negli anni ‘70. Il rock progressivo è stata la mia prima passione, affiancato dall’hard rock, poi ho conosciuto il blues, il rock sudista, i grandi cantautori, la psichedelia californiana…e non mi sono più ripreso! Sono un acquirente compulsivo, ma prima di catalogare un disco (in ordine rigorosamente alfabetico) mi impongo di ascoltarlo almeno una volta. Soffro ovviamente di disco-dipendenza…ma c’e di peggio nella vita!”. Ecco i dieci dischi:

La mia top ten di sempre

GENESIS – Nursery Crime
KING CRIMSON – In The Court Of The Crimson King
ALLMAN BROTHERS – At Fillmore East
BLUE OYSTER CULT – On Your Feet Or On Your Knees
PINK FLOYD – Wish You Were Here
GRATEFUL DEAD – Live Dead
BRUCE SPRINGSTEEN – Darkness On The Edge Of Town
QUICKSILVER MESSENGER SERVICE – Happy Trails
THE DOORS – The Doors
LED ZEPPELIN – Four

 

 CLAUDIO BARONIClaudio Settembre 2009

L’istinto, solamente l’istinto mi ha portato all’acquisto di questi dischi. La curiosità di scoprire della nuova musica e, molto probabilmente, il fascino rivelatore delle copertine. Così è stato per quasi trent’anni. Così sarà per i prossimi trenta. Poi smetto di scrivere di musica e inizierò ad ascoltarli. (ooops).

La mia top ten di sempre

THE CLASH – London Calling
JOY DIVISION – Closer
THE SMITHS – The Queen Is Dead
THE STONE ROSES – The Stone Roses
NIRVANA – Nevermind
U2 – War
BLUR – Modern Life Is Rubbish
THE HOUSEMARTINS – London 0 Hull 4
JANE’S ADDICTION – Ritual De Lo Habitual
PULP – Different Class

 

 

FRANCESCO CALTAGIRONEFrancesco Caltagirone

Sono molto più di dieci i dischi che hanno lasciato sulla mia vita segni e cicatrici, invisibili tatuaggi, macchie di amore, dolore e speranze. Questi sentimenti si sono sciolti più che in album, in qualche canzone che sento pulsare dal cuore con costante intermittenza. La musica è per me metafora di ali, di ascensioni verso bellezza e armonia, forme pure, sintonia con tutti gli animali, pacificazione universale, Dio. Anche la malinconia, credo, sia una forma di bellezza. Lo sono forse anche la nostalgia e il senso di perdita. Ma, nel mio immaginario, la musica si identifica soprattutto con un’aspirazione alla libertà assoluta che sento radicata dentro di me, fin dalla nascita. Mi piace pensare che questi dieci album siano legati da un filo nascosto che regge un aquilone teso a raggiungere il mondo che vorrei.

La mia top ten di sempre

FRANCESCO GUCCINI – Radici
HERBERT PAGANI – Palcoscenico
FABRIZIO DE ANDRE’ – Non al denaro, né all’amore, né al cielo
FRANCESCO DE GREGORI – Alice non lo sa
BRUCE COCKBURN. Circles in the stream
MAHAVISNU ORCHESTRA – Inner mounting flame
MICHAEL HEDGES- Aerial boundaries
NICK DRAKE – Pink moon
LUIGI TENCO – Special Tenco
BOB DYLAN – Blonde on blonde

Omissis…

 

 
PJ CANTU’PJ

Sono nato nel 1960 tra i dischi di mio nonno (78 giri) e presto sono cresciuto con i miei: a undici anni compravo i 45 giri dei Beatles e dei Rolling Stones (anche quelli dei Pooh). A quattordici ascoltavo i viniloni dei/coi miei amici (a casa loro) e finalmente, a sedici, ho avuto il mio stereo. Primo acquisto: After The Gold Rush. Impossibile spiegare il rapporto che mi lega alla musica: dentro c’è la vita, le amicizie, le passioni, le spinte a cambiare e a ricominciare ogni volta. Ho fatto perfino il critico musicale sul serio, per dedicarle tutto il tempo che avevo e anche di più. Impossibile raccontarmi in soli dieci dischi: i più importanti appartengono al periodo della scoperta di ogni cosa, fino ai Joy Division; poi c’è la fase post Joy Division, la consapevolezza delle scelte, la ricerca di sé, possibilmente attraverso l’ascolto compulsivo di ogni cosa. Un denominatore comune? La psichedelia.

 

La mia top ten di sempre
(impressa nella memoria, in ordine cronologico, almeno credo).
Dopo, migliaia di altri dischi comunque imprescindibili.

13TH FLOOR ELEVATOR -The Psychedelic Sounds Of The 13th Floor Elevators
BEATLES – Sergent Pepper’s Lonely Hearts Club Band
PINK FLOYD – The Piper At The Gates Of Dawn
DOORS – The Doors
KINKS – The Kinks Are The Village Green Preservation Society
DAVID CROSBY – If I Could Only Remember My Name
LED ZEPPELIN – IV
LOU REED – Transformer
NEIL YOUNG -On The Beach
JOY DIVISION – Unknown Pleasures

 

 

Paolo Crazy Carnevale 2PAOLO CRAZY CARNEVALE

Oltre ad ascoltare tanta musica, ne scrivo sul dorso altoatesino del “Corriere della Sera”, occupandomi della scena locale, lavoro in una biblioteca e ho pubblicato sette libri di racconti. Sono rimasto fulminato dalla musica americana nella seconda metà degli anni ‘70 e da allora non mi sono più ripreso: la maggior parte dei dischi sotto menzionati li ho assimilati con lunghi ascolti in cassetta, Street Legal è stato il mio approccio a Dylan e continuo ad amarlo, 4 Way Street può apparire scontato, ma non lo è. American Beauty è stata la prova d’appello per i Grateful: avevo Blues For Allah e non riuscivo ad ascoltarlo! Farther Along è stato amore a primo ascolto, pagato 2000 lire in una compravendita, mi ha fatto aprire le orecchie sui quattro Byrds di allora e invogliato a scoprirne le gesta da solisti.

La mia top ten di sempre

CSN&Y – 4 Way Street
BOB DYLAN – Street Legal
BRUCE SPRINGSTEEN – The River
QUICKSILVER MESSENGER SERVICE – Happy Trails
GRATEFUL DEAD – American Beauty
MANASSAS – Il mitico doppio omonimo
BYRDS – Farther Along
GREEN OR RED – Gas Food Lodging
DANNY& DUSTY – Lost Weekend
NEIL YOUNG – On the Beach / Harvest

 

DANIELE GHIRODSCN2405

 
Sin dai dischi di Pink Floyd e Led Zeppelin che, a 10 anni, mi fece ascoltare mio cugino, sono amante della musica tutta con un occhio di riguardo al lato più duro, ma posso ascoltare La Cura di Battiato e subito dopo Angel Of Death degli Slayer senza nessun problema. Amo il vinile ma non odio la tecnologia, posizione decisamente meno intransigente del direttore…

la mia top ten di sempre

PINK FLOYD – Animals, perchè dopo di loro non ho amato nessun gruppo così tanto
GENESIS – Foxtrot, perchè mi hanno fatto scoprire il mondo del prog
BLACK SABBATH – Sabbath Bloody Sabbath, perchè ho conosciuto la potenza delle band degli anni 70
LED ZEPPELIN – IV, perchè è il miglior disco di tutti i tempi
THE CLASH – London Calling, perchè è obbligatorio conoscerlo
IRON MAIDEN – Iron Maiden, il primo delle sucessive centinaia di dischi heavy metal
METALLICA – Kill ‘em All, perchè mi hanno dato il brivido della velocità
PEARL JAM – Ten, perchè ho conosciuto il grunge
NINE INCH NAILS – The Downward Spiral, perchè mi hanno deviato sulla strada dell’elettronica
RADIOHEAD – OK Computer, perchè sono il miglior gruppo che ha traghettato nel nuovo millennio

 

DANIELE GHISONI

daniele ghisoni 2

Music Is Love, questa è stata la mia vita, musica da amare e da far conoscere. L’importante è che sia grande musica: jazz, rock, blues, country, folk, heavy… le etichette non importano. Chi mi conosce bene ricorda che ho scritto di Willie Nelson, Stones, Black Sabbath, Dead e mille altri perché sono tutti fondamentali, anche se in modo diverso, nella storia della musica.

La mia top ten di sempre

GRATEFUL DEAD – Aoxomoxoa
ROLLING STONES  - Aftermath
DEEP PURPLE  - Smoke On The Water
HURIAH HEEP – Salisbury
BLACK SABBATH – Paranoid
JIMI HENDRIX – Electric Ladyland
JEFFERSON AIRPLANE – Volunteers
MILES DAVIS – Kind Of Blue
JANIS JOPLIN – Cheap Trills
FRANK ZAPPA – Freak Out

 

DARIO BLEK MEDVESBLEK

Sono cresciuto, o almeno credo, sognando l’America dei boschi, delle foreste, dei ruscelli, delle praterie, dei grandi laghi e dei villaggi rurali. Leggevo Blek nel fienile, quello a strisce, e avevo la fionda. Oggi ho i dischi, con le copertine. Ho quella ricchezza, per molti inutile, che giorno dopo giorno diventa indispensabile per scacciare la mediocrità, anche quella sonora. È una sensazione che appartiene a tutti noi, grazie anche all’amicizia e a questa mania meravigliosa. I dieci dischi….? Per me sono questi.

La mia top ten di sempre

CLAUDIO ROCCHI – Volo magico 2
FRANCESCO GUCCINI – Radici
ALLMAN BROS. – Brothers And Sisters
LYNYRD SKYNYRD – One More From The Road
MARSHALL TUCKER BAND – Where We All Belong
LAURIE ANDERSON – Big Science
JIM RINGER – Tramps And Hawkers
GUY CLARK – Old N°1
LARRY MURRAY – Sweet Country Suite
FLYING BURRITO’S – Gilded Palace Of Sin

 

ETTORE QUATTRINI051

Da quando, sul finire degli anni ’70, ho cominciato a prendere coscienza della mia passione per tutto cio che è musica, ne ho archiviati di dischi sullo scaffale. “La musica è come un sogno, nessun’altra arte travolge la nostra coscienza allo stesso modo della musica, perché arriva direttamente ai nostri sentimenti, e nelle zone più oscure della nostra anima”.
Ho preso in prestito questa frase di Bergman, dove mi sono permesso di sostituire “Film” con “Musica” e il risultato descrive egregiamente il mio “sentire” la musica. L’ho sempre amata in tutte le sue complesse sfaccettature, perciò è stato arduo rievocare e condensare tutto in una manciata d’artisti ma alcuni di LORO sono emersi dal profondo del mio cuore e così vi presento il mio personale raid sonoro:

IRON BUTTERFLY- In A Gadda Da Vida (Mistica iniziazione)
JETHRO TULL- Aqualung (Amalgama esplosivo)
LOU REED – Rock & Roll (La leggenda vivente)
JOY DIVISION  (Mi hanno catturato l’anima)
CLOCK DVA – Advantage  (Il potere noir)
NEU! – Neu!  (La genesi)
PJ. HARVEY -To Bring You My Love  (Brividi inqueti)
PHILIPS GLASS – Songs From The Liquid Days  (Il pegno alla mia anima minimalista)
DAVID SYLVIAN- Brilliant Trees  (Estasi liriche)
TWO LONE SWORDSMEN – From The Double Gone Chapel  (Innesco di nuovi tumulti vitali)

Chiedo umilmente perdono alla lunga lista di esclusi.

 
LUCIANO SALVATI
lucianolfts[1]
 Me stesso. Gli altri. La società. La natura. Dio. Tutte cose di cui ho capito molto poco, o forse niente – almeno fino ad ora. Ero appena un ragazzino quando ho cominciato a coltivare la convinzione (l’illusione?) che esistono i grimaldelli per forzare le porte dietro cui stanno nascosti i segreti della vita … libri, film, quadri e sculture, dischi … Dovermi limitare a indicare solo dieci dischi mi ha costretto a un esercizio di introspezione severo ma stimolante. Questi, dunque, sono i dischi che – oggi, 2009, a 48 anni – mi sembra che mi abbiano aperto più porte.

La mia top ten di sempre

PFM – Storia di un minuto
GENESIS – Nursery Cryme
JETHRO TULL  – Stand Up
BOB DYLAN – Highway 61 Revisited
PINK FLOYD – Wish You Were Here
LUCIO BATTISTI – La batteria, il contrabbasso, ecc.
ANGELO BRANDUARDI – La pulce d’acqua
NICK DRAKE – Five Leaves Left
DOORS – The Doors
FABRIZIO DE ANDRE’ – Creuza de ma

 

 
RONALD STANCANELLIFOTO RONNY

Le prime cose che mi hanno cresciuto musicalmente furono il Progressive, i Genesis nel 1973 mi cambiarono l’ottica musicale, e il primo cantautorato nostrano. Passai poi al country rock dei ‘70, America. Eagles, Poco, Firefall e Nitty Gritty a rotazione e ai primi cantautori texani, Joe Ely, Butch Hancok, Terry Allen, Guy Clark, Steve Young e Lee Clayton furono un amore mai finito. Scoprii poi Dylan e Van Morison ma Young lo amavo da tempo. Mi innamorai strada facendo di Ry Cooder, Warren Zevon e il grande Willy De Ville. Abbracciai la causa outlaws grazie a Willie e Waylon. Fui poi illuminato vedendo la prima volta Bruce dal vivo nel 1981 e da li in poi a largo raggio vennero miriadi di dischi che ora… non so più dove mettere. Per gli italiani, non una spanna ma una montagna sopra tutti Fabrizio De Andrè e Massimo Bubola.

la mia top ten di sempre

WHO – Tommy
FABRIZIO DE ANDRE’ – Non al denaro all’amore al cielo
JETHRO TULL – Thick As A Brick
KING CRIMSON – In The Court Of The Crimson King
GENESIS – Foxtrot
GUY CLARK – Old N° 1
ZACHARY RICHARD – Mardi Gras
JOE ELY – Honky Tonk Masquerade
CLASH – London Calling
BUTCH HANCOCK – The Wind’s Dominion
BRUCE SPRINGSTEEN – The River
VAN MORRISON – Inarticulate Speech Of The Heart
MASSIMO BUBOLA – Vita morte e miracoli

 

 

MARCO TAGLIABUEMarco Tagliabue 2

I miei “10 dischi della vita”? Troppo impegnativo. Ci metterei 2/3 mesi?/anni? a stilare una lista che comunque non sarebbe quella definitiva. Troppe masturbazioni mentali, oppure ci vorrebbe un attimo di lucidità un momento prima di morire, giusto per poter scrivere la parola fine senza tema di smentirsi il giorno dopo. Meglio prenderla come un gioco allora e divertirsi a fare top ten sempre diverse. Questa è per le mie 10 differenti anime (in ordine rigorosamente casuale).

La mia top ten di sempre

CROSBY STILLS NASH & YOUNG – Deja Vu, per la mia anima hippye
ROBERT WYATT – Rock Bottom, per la mia anima progressiva
VELVET UNDERGROUND – The V. U. & Nico, per la mia anima torbida
NEU! – Neu!, per la mia anima krauta
THE CLASH – The Clash, per la mia anima punk
P.I.L. – Metal Box, per la mia anima post punk
LOOP – Fade Out, per la mia anima psichedelica
SONIC YOUTH – Daydream Nation, per la mia anima sotterranea
AUTECHRE – Incunabula, per la mia anima techno
JOY DIVISION – Qualsiasi cosa, per la mia anima e basta
…e…FABRIZIO DE ANDRÈ – Anime Salve, per queste e mille altre anime…

D’accordo, sono undici e più, ma fra cinque minuti cambierebbero (quasi) tutti. E poi mi rimane qualche altra dozzina di anime, l’avevo detto, 10 sono troppo pochi.