Archivio di dicembre 2023

THE 99TH FLOOR – Resurrection

di Paolo Baiotti

25 dicembre 2023

copertina A-1

THE 99TH FLOOR
RESURRECTION
Onde Italiane 2023

Nel ’93 la label tedesca Music Maniac lancia una collana di garage rock/punk denominata Teen Trash che vuole promuovere gruppi di diversi paesi dedicati al garage di derivazione sixties. Tra le band interessate ci sono i torinesi 99th Floor, protagonisti del Volume 9, che erano stati formati una manciata di anni prima da Paolo Messina (chitarra) e Marco Rambaud (batteria) e si erano assestati con l’inserimento di Luca Re alla voce, proveniente dai Sick Rose, Simona Ghigo alle tastiere e Walter Bruno al basso. L’esordio di questo quintetto, che rende omaggio nel nome ai texani Moving Sidewalks di Billy Gibbons, futuro chitarrista degli ZZ Top, si guadagna pareri positivi e un discreto interesse in ambito garage e viene seguito tre anni dopo da Electric Ragoo per la label romana Misty Lane, in cui Max Tinozzi entra al basso e Alberto Bruno alle tastiere.

copertina B

Il nuovo vinile di Onde Italiane, stampato in 300 copie numerate, intende recuperare le tracce non facenti parte dei due dischi ufficiali. Si parte con i quattro brani dalla raccolta Mind Expanding Vol.2 (Misty Lane ’94) tra i quali When The Morning Comes Around e Long Haired Blues, sempre caratterizzati dal suono delle tastiere (specialmente il Farfisa) e dalla voce solida, aspra e grintosa di Luca Re, si prosegue con i due tratti da Tales Form The Boot (Misty Lane ’95) di qualità sonora inferiore, con la chitarra di Messina protagonista in One Night Stand e con l’inedita Happyville in cui si inseguono armonica e chitarra. Infine si approda alle prime registrazioni del demo tape del ’92 The Primitive Sound Of, pubblicato solo su cassetta, che evidenziano una band già compiuta che privilegia brani di propria scrittura influenzati dal garage rock di gruppi come la Chocolate Watchband o i più recenti Chesterfield Kings e Fuzztones. Spiccano Writing On The Wall, l’incalzante Baby e Be A Caveman dominata dall’organo. Ultima traccia del vinile è l’inedita Quelli del ’95, cantata in italiano.
Quanto al cd allegato al vinile e non venduto separatamente, oltre ai 14 brani in studio aggiunge 16 tracce dal vivo inedite di qualità sonora più che accettabile, tratte da un concerto a Monaco del maggio ’95, escluse le ultime due provenienti da una data torinese (con Paolo alla voce al posto di Luca). Il concerto tedesco è un buon riassunto della loro storia: tracce brevi, intense, energiche, senza un attimo di pausa, tra le quali la coinvolgente I Couldn’t Care Less, Mr Nobody, la bluesata The One I’m Looking For, la cover di Around & Around, l’anthem Tomorrow Is The Day e la travolgente Hey Little Bird.
Un altro recupero prezioso di Onde Italiane, sempre attenta al materiale influenzato dal rock dei sixties.

Paolo Baiotti

MATTHEW CHECK – Without A Throne

di Paolo Baiotti

24 dicembre 2023

check

MATTHEW CHECK
WITHOUT A THRONE
Autoprodotto 2022

Cresciuto con la passione del pianoforte a Newtown nell’area di Philadelphia, ha abbandonato lo strumento nell’adolescenza. Si è trasferito a New York, ha studiato testi religiosi ebraici, ma ha anche suonato nel tempo libero banjo e chitarra incidendo un album. Nel 2018 a 36 anni è tornato da un viaggio di quattro mesi in India e improvvisamente ha deciso di comprare una tastiera, si è applicato con intensità imparando a suonare professionalmente lo strumento e a comporre, incidendo una serie di Ep a partire dal 2020, compresi due dal vivo (The Bridgeford Sessions e Live At Rockwood Music Hall). Recentemente si è trasferito con la compagna a Cincinnati dove ha registrato dei singoli e sta preparando un album.
Without A Throne comprende sette canzoni incise nel corso del 2022 allo Stable Studios di Nashville con il produttore e ingegnere del suono Thomas Bryan Eaton alla chitarra, dobro e mandolino, Miss Tess alla voce, John Pahmer al piano, Eric Frey al basso e Glenn Grossman alle percussioni. La scrittura e il suono di Matthew ci riportano ai cantautori degli anni settanta, tra Jackson Browne, Warren Zevon e Elton John. Musica melodica, scorrevole ed energica allo stesso tempo. The Very Beginning lascia un’impressione di scrittura distesa, con un piano rilassato che si inserisce nel cantato disinvolto e melodico. Old Wooden Floor è una ballata sulle problematiche dell’alcolismo, un problema vissuto in passato da Check, con un testo che inizia così: “I woke up this morning with a bottle next to my head upon an old wooden floor”. Musicalmente ha venature country date dagli interventi della pedal steel, confermando l’importanza dei controcanti di Miss Tess. L’impronta country/bluegrass è evidente nella disimpegnata Pretty Mama, mentre The Way That You Are è più aderente ad una scrittura cantautorale ed è stata composta dal fratello Jonathan come il valzer country The Shape It Appears. Se What A Father Would Do ha richiami biblici nel testo e una struttura rock con una chitarra incisiva, nella chiusura ritmata di Because You Can il piano ritorna protagonista.
Without A Throne scorre veloce, ma non lascia grandi tracce del suo passaggio.

Paolo Baiotti

BOBBO BYRNES – October

di Paolo Baiotti

9 dicembre 2023

Bobbo-Byrnes-October

BOBBO BYRNES
OCTOBER
Autoprodotto 2023

Ci siamo occupati più volte in passato di questo artista, più recentemente nel 2021 in occasione della pubblicazione del quarto album SeaGreenNumber5 nel quale si avvertiva un approccio più intimo e morbido rispetto al precedente The Red Wheelbarrow in cui Bobbo era stato aiutato da ospiti come Ken Coomer, Phil Manzanera e Remi Jaffee. Se nel disco più recente la formazione elettroacustica si limitava a batteria, violino, pedal steel, basso della moglie Tracy con un paio di coriste, questa volta Byrnes ha fatto tutto da solo, avendo la possibilità durante un tour europeo nell’autunno del 2022 di registrare in due luoghi leggendari: Hansa Studios a Berlino e Windmill Lane Studios a Dublino. Armato di chitarra acustica, mandolino, e-bow e voce, Bobbo ha mixato canzoni eseguite nel corso del tour con altre scritte sul momento scegliendo come titolo October in riferimento al momento della registrazione.
Nelle note l’artista descrive di essere rimasto quasi intimidito di registrare in questi ambienti pieni di storia, rendendo omaggio a David Bowie con una cover intima e minimale di Heroes con qualche effetto di e-bow che non sfigura affatto. Pur essendo considerato un artista vicino all’Americana anche pensando ai suoi trascorsi nella band The Fallen Stars, in questo disco Byrnes si avvicina maggiormente alle tematiche del british folk/pop, evidenti nell’apertura di The Cold War, profumata di brit-pop con inserimenti di elettronica sulla base acustica, nonché nella successiva The Sea provvista di un gradevole sapore folk con gli interventi aggraziati del mandolino. October è uno strumentale bucolico dall’atmosfera sognante, mantenuta nella quieta e melodica Untitled, in parziale contrasto con House Of Cards dal tono maggiormente cantautorale. Prima di Heroes spicca la versione del brano folk irlandese marinaresco Crooked Jack, ripreso tra gli altri da Dick Gaughan, mentre nella ballata Too Many Miles che chiude il disco Byrnes esibisce le sue capacità strumentali.

Paolo Baiotti