Posts Tagged ‘Motorhead’

MOTORHEAD – Under Cover

di Paolo Baiotti

20 settembre 2017

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MOTORHEAD
UNDER COVER
Silver Lining 2017

Era inevitabile che una delle conseguenze della morte di Lemmy (28 dicembre 2015) e dello scioglimento dei Motorhead sarebbe stata l’uscita di pubblicazioni postume, come sempre avviene in questi casi. Per ora bisogna dire che la label e il management della band non hanno esagerato, limitandosi a Clean Your Clock, cd/dvd dal vivo tratto dall’ultimo tour del trio e a questo recentissimo Under Cover, che raccoglie undici covers della formazione britannica eseguite dall’ultima formazione, quella con Phil Campbell alla chitarra e Mikkey Dee alla batteria e quindi registrate nel periodo 1992-2015.

Alcuni brani si adattano alla perfezione al gruppo e in particolare alla voce di Lemmy che non ha una grande estensione ed è palesemente monocorde. Parlo di God Save The Queen (2000 da We Are Motorhead) che riafferma la parentela dei Motorhead con il punk, di Breaking The Law (2008, tratta da un tributo ai Judas Priest) e di una devastante Whiplash dei Metallica (2005, vinse un Grammy Award). Persino l’inedita Heroes, l’anthem di David Bowie (uno degli eroi del leader del gruppo) inciso nel 2015, non è affatto male, con la chitarra abrasiva di Campbell e una prestazione vocale sorprendente di Lemmy.

I Motorhead non si adattano ai brani che ripropongono, tendono ad applicare il loro trattamento incuranti dalla versione originale. Nella robusta ripresa di Starstruck (2014 dal tributo a RJ Dio, This Is Your Life) c’è l’aiuto alla voce solista di Biff Byford dei Saxon, tuttavia la versione non è indimenticabile. Rockaway Beach è un classico degli amici Ramones, ma la voce non è la più adatta ad eseguirla, mentre sorprendono i due brani dei Rolling Stones, Jumping Jack Flash (2001) e soprattutto Sympathy For The Devil (da Bad Magic del 2015). Hellraiser è un brano scritto insieme a Ozzy Osbourne e pubblicato su No More Tears dall’ex cantante dei Black Sabbath e su March Or Die dai Motorhead (questa versione è anche inserita nella colonna sonora di Hellraiser 3), Cat Scratch Fever la title track di un disco di Ted Nugent ripresa senza guizzi per March Or Die nel 1992. Manca all’appello Shoot ‘Em Down dei Twisted Sister (2001 dal tributo Twisted Forever) che non si distacca dallo stile della band, in particolare nel cantato, mentre la ritmica e il doppio assolo di Campbell si distinguono per la giusta attitudine.

Raccolta non imprescindibile che ha il pregio di riunire tracce sparse in dischi anche minori della band e in tributi di qualità alterna.

MOTORHEAD – Clean Your Clock

di Paolo Baiotti

19 ottobre 2016

motorhead clean

MOTORHEAD
CLEAN YOUR CLOCK
UDR 2016

Non era difficile prevedere che la morte di Lemmy Kilmister, indiscusso leader e anima dei Motorhead, nonché voce solista e bassista del trio britannico, sarebbe stata seguita da qualche pubblicazione inedita. Per ora la Udr è stata sobria, limitandosi a questo cd/dvd dal vivo, inciso allo Zenith di Monaco di Baviera nel corso dell’ultimo tour della band. Nel novembre del 2015 le condizioni del musicista erano già precarie: soffriva di diabete e di cardiopatia ed era disturbato da problemi di respirazione che lo avevano costretto ad interrompere o annullare alcune date. Pur non essendo ancora stato diagnosticato il tumore che lo ha stroncato in pochi giorni il 28 dicembre del 2015, si aveva l’impressione che i Motorhead fossero giunti alla fine del loro percorso. Ed era evidente che senza Lemmy si sarebbero sciolti, come hanno dichiarato subito dopo la sua morte i colleghi Phil Campbell (chitarra) e Mikkey Dee (batteria) che lo hanno affiancato per più di vent’anni, formando la line-up più longeva del trio.

Clean Your Clock più che un omaggio è un’istantanea dell’ultimo periodo della band. Lemmy fatica, in alcuni momenti la voce è un rantolo (e sembra mixata un po’ bassa rispetto agli strumenti), ma il suono è sempre quello che ha reso i Motorhead apprezzati da un pubblico trasversale di metallari, punk rockers e appassionati del periodo psichedelico del bassista con gli Hawkwind.

Il concerto è breve, come gli altri del tour, un’ora e un quarto scarsa, con un paio di pause per il leader (assolo di chitarra e batteria). Quindici brani, otto tratti dai tre dischi fondamentali (Bomber, Overkill, Ace Of Spades), altri quattro dagli anni ottanta e tre provenienti dalla produzione del nuovo millennio. Una scelta equilibrata, che conferma l’opinione che gli anni novanta siano stati il periodo meno creativo della formazione.

Le partenza di Bomber è sparata come deve essere, sporca, grezza e ruvida, seguita dal rantolo di Stay Clean percorsa dal basso nervoso di Lemmy e dalla cadenzata e sulfurea Metropolis, classico di Overkill con gli inserimenti lancinanti della chitarra di Campbell. When The Sky Comes Looking For You, unico brano dall’ultimo disco in studio Bad Magic, è un rock ‘n’ roll nel quale la voce appare già affaticata, mentre in Over The Top e The Chase Is Better Than The Catch la band ritrova la vecchia energia. Il sorprendente intermezzo bluesato di Lost Woman Blues concede un attimo di pausa, poi il ritmo accelera con Rock It e una versione cadenzata di Orgasmatron nella quale la voce di Lemmy sembra veramente sul punto di cedere. Ma il vecchio rocker si riprende nel finale con la rabbiosa No Class e le inevitabili riprese di due classici immortali: Ace Of Spades e Overkill, che chiude la serata preceduta dall’atipico blues acustico Whorehouse Blues con Dee e Campbell alla chitarra acustica e il cantante anche all’armonica. Il dvd/blu-ray ha la stessa scaletta, aggiungendo come bonus alcune interviste. Non è sicuramente il live definitivo dei Motorhead, ma un degno ricordo del tour conclusivo del trio.

Frattaglie di (puro) vinile…4

di Marco Tagliabue

10 gennaio 2010

Parliamo di qualche simpatico box vinilitico: Natale è ormai passato, per quanto il ricordo sia ancora abbastanza fresco, ma per un buon vinilmaniaco ogni occasione è buona per farsi qualche regalo…qui di seguito ne troverete qualcuno davvero succulento…

Cure…Andiamo in casa Vinyl Lovers per segnalare la pubblicazione in 1000 esemplari del cofanetto di 7 LP dei Cure “Fade Away-The Early Years Vinyl Box Set”, che contiene ”Seventeen Seconds”, “Faith” e “Pornography” in edizione gatefold doppio LP comprendente il disco originale ed un intero album  di extra tracks, oltre al debutto di “Three Imaginary Boys” in edizione singola con la scaletta classica…

Fleetwood Mac…non abbandoniamo queste mura amiche per parlare del box quadruplo “Fleetwood Mac In Concert-Live At The Boston Tea Party” che riporta un vasto estratto delle tre leggendarie esibizioni che l’allora band di Peter Green tenne nelle serate del 5-6-7 febbraio del 1970 al ‘Boston Tea Party’. Le registrazioni vennero effettuate con tecniche professionali con l’intenzione di trarne un album ufficiale dal vivo, ma l’improvvisa defezione del leader fece accantonare il progetto. I master furono ripresi in mano nel 1998 e vennero pubblicati nel triplo CD “The Boston Box” l’anno successivo. Questa è la prima edizione in vinile con artwork completamente rinnovato…

Motorhead …ora spostiamoci dalle parti dell’italianissima Earmark, label specializzata in ristampe collegata alla fiorentina Abraxas Records, per segnalarvi un’appassionante serie di raccolte a 45 giri…il primo box, “Born To Lose, Live To Win”, mette insieme 7 singoli dei Motorhead del periodo Bronze (1978-1981) oltre ad un bonus disc con il brano “St. Valentine Day Massacre”. Edizione limitata a 1500 copie. Questa la track list: 1) Louie Louie 2) Tear Ya Down 3) Overkill 4) Too Late Too Late 5) No Class 6) Like A Nightmare 7) Bomber 8) Over The Top 9) Ace Of Spades 10) Dirty Love 11) Motörhead (Live) 12) Over The Top (Live) 13) Please Don’t Touch 14) Bomber, Emergency…

Uriah Heep

…”Wake Up”, invece, raccoglie 6 fra i migliori singoli di una delle più influenti band dell’hard rock inglese, gli Uriah Heep. Inutile sprecare altre parole, la track list è più che eloquente: 1) Wake Up/ Set Your Sights (US, originally sleeveless) 2) Gypsy/Come Away Melinda (Italian) 3) Lady In Black/Simon The Bullit Freak (German) 4) Bird Of Prey / Lady In Black (Italian) 5) Look At Yourself / What Should Be Done (German) 6) July Morning/ Love Machine (Japanese)…

Atomic Rooster …è ora la volta dei magnifici e oscuri Atomic Rooster forse, insieme agli High Tide, la dark-prog band per eccellenza. “Devil’s Answer” raggruppa i primi cinque singoli dei Roosters, tutti pubblicati in Inghilterra fra il 1970 ed il 1972, più un’estemporanea collaborazione fra Vincent Crane e Chris Farlowe dell’anno successivo. Questa la track list: 1) Friday The 13th / Banstead  2) Tomorrow Night / Play The Game  3) Devil’s Answer / The Rock  4) Stand By Me / Never To Lose  5) Save Me /Close Your Eyes  6) Vincent Crane/ Chris Farlowe: Can’t Find A Reason / Moods…

Black Widow

…pensavate, a proposito di dark-prog, che ci fossimo dimenticati di loro, vero? E invece no, eccoli qui i Black Widow! “Come To The Sabbat” raccoglie gli unici tre 45′ pubblicati dalla band, oltre ad un paio di chicche: l’unico singolo edito dai Pesky Gee!, il gruppo dalle ceneri del quale si formarono i Widows nel 1970, e l’altrettanto unico singolo degli Agony Bag, esperienza teatral-musicale portata avanti da Clive Jones e Clive Box, in origine ai fiati ed alle pelli nei Black Widow, nel 1976. Questa la track list:  1) Single 1 – Pesky Gee: Where Is My Mind/A Place Of Heartbreak  2) Single 2 – Black Widow: Come To The Sabbat/Way To Power  3) Single 3 – Black Widow: Wish You Would/Accident  4) Single 4 – Black Widow: When My Mind Was Young/Come To The Sabbat  5) Single 5 – Agony Bag: Rabies Is A Killer/Never Never Land…

Black Sabbath

…e visto che li abbiamo evocati, ecco i Black Sabbath. “The Singles” raccoglie sei singoli pubblicati fra il 1970 ed il 1978 in un’accuratissima confezione che prevede, per ogni dischetto, una busta che ricalca fedelmente l’artwork dell’edizione originale inglese da un lato e quello dell’edizione giapponese dall’altro. La track list:  1) Evil Woman 2) Wicked World 3) Paranoid  4) The Wizard  5) Tomorrows Dream  6) Laguna Sunrise  7) Sabbath Bloody Sabbath  8) Changes  9) Never Say Die  10) She’s Gone  11) Hard Road  12) Symptom Of The Universe…

Marc Bolan

…”The Early Singles 1964-1968″ raccoglie le primissime registrazioni di un Marc Bolan non ancora T.Rex e quasi non ancora Tyrannosaurus Rex…un Marc Bolan ancora lontano da tacchi alti, lustrini e paillettes, ma sicuramente più vicino alla sensibilità dei nostri cuori. Il primo demo, i primi tre singoli solisti, il primo singolo con i John’s Children ed il primo con i Tyrannosaurus Rex per un totale di sei preziosi 45 giri. Questa la track list:  1) The Road I’m On (Gloria)  2) Blowin’ In The Wind  3) The Wizard  4) Beyond The Risin’ Sun  5) The Third Degree  6) San Francisco Poet  7) Hippy Gumbo  8) Misfit  9) Sleepy Maurice  10) Cat Black  11) Hot Rod Mama  12) Sara Crazy Child…

…Per questa volta è tutto, con tanti saluti agli scampoli delle vostre tredicesime…