Srdjan Ivanovic Blazin’ Quartet – Sleeping Beauty
di Paolo Crazy Carnevale
28 aprile 2021
Srdjan Ivanovic Blazin’ Quartet – Sleeping Beauty (Cool Label/Moonjune Records 2021)
Dopo la valanga di pubblicazioni uscite all’inizio dell’anno, ecco un nuovo prodotto dalla Moonjune Records, in via di totale trasferimento dell’attività da New York alla Spagna.
Stavolta il protagonista del disco è un quartetto internazionale guidato dal batterista/compositore balcanico Srdjan Ivanovic (è nato in Bosnia nel 1983), da ormai molto tempo di stanza a Parigi ed alla guida del Blazin’ Quartet, che compende Andreas Polyzogopoulos alla tromba, Federico Casagrande alla chitarra e Mihail Ivanov al basso.
Questo terzo disco del gruppo si snoda per poco meno di quaranta minuti offrendo una serie di paesaggi sonori che prendendo spunto dalla formazione jazz del leader e dei suoi comprimari si sviluppa come una sorta di colonna sonora dedicata alla bellezza dormiente della natura, non a caso, oltre ai brani originali, troviamo in scaletta due belle riletture di composizioni di Ennio Morricone, un immancabile omaggio al maestro romano scomparso lo scorso anno.
Srdjan Ivanov dà inizio al disco con una breve introduzione (Intro) che lascia poi spazio al brano da cui deriva il titolo, una specie di moderna jazz ballad in cui trova particolarmente spazio la chitarra di Casagrande che dialoga con la batteria del titolare, lasciando nello sviluppo il posto alla tromba di Polyzogopoulos.
Segue il primo omaggio a Morricone, con la rivisitazione di un classico immortale, The Man With The Armonica, dalla colonna sonora di “C’era una volta il West”: è Polyzogopoulos con la sua tromba a fare le veci dell’armonica che caratterizzava l’originale, poi a metà circa Casagrande si lascia andare in un’improvvisazione chitarristica sempre sostenuta dall’inventiva batteria di Ivanov, in cui non si perde mai di vista il tema originale.
Guchi è una composizione originale più ardita, con citazioni di musica orientale suggerite dal flauto ospite di Magic Malik,compagno d’avventure di Ivanov in un’altra formazione che questi condivide con Vladimir Nikolov.
Più interlocutoria la breve Andreas composta da Polyzogopoulos e a suo totale appannaggio, Rue des Balkans è invece più articolata e vede di nuovo nella parte centrale l’intervento di Magic Malik.
Viene poi ripreso il tema della title track in versione chitarra solista col trevigiano Casagrande (ma anch’egli da tempo parigino acquisito) a raccogliere tutti gli allori.
Il disco, prima della breve conclusione di Outro, omaggia nuovamente Morricone, stavolta con A l’Aube du Cinquième Jour un brano dal film di guerra “Gott Mit Uns”, di nuovo con tutto il Blazing Quartet a pieno regime.
Paolo Crazy Carnevale