Posts Tagged ‘Lady Psychiatrist’s Booth’

LADY PSYCHIATRIST’S BOOTH – Four Research Porpoises Only

di Paolo Baiotti

1 marzo 2024

lady

LADY PSYCHIATRIST’S BOOTH
FOUR RESEARCH PORPOISES ONLY
Autoprodotto 2023

Ashley E. Norton (voce e chitarra acustica) è stata coinvolta lo scorso decennio nel progetto Whitheward, un duo indie/folk formato con Edward A. Williams che si è esibito anche in trio con Stephanie Groot (violino, mandolino e voce). A seguito della pandemia che ha interrrotto l’attività del duo, le ragazze hanno deciso di formare una nuova formazione incidendo a Los Angeles nello studio di Laura Hall (pianista e tastierista, nonché direttrice musicale di uno show televisivo) un mini-abum, dandosi il nome di Lady Psychiatrist’s Booth, mischiando elementi folk, dark e pop con ironia e un po’ di eccentricità. Il passo successivo è stato la registrazione di questo album, un concept che intende raccontare la storia di quattro pazienti donne che negli anni cinquanta, intrappolate in un mondo dominato dagli uomini, dopo che i mariti le hanno lasciate per diversi motivi vengono accolte in un ospedale psichiatrico per scopi di ricerca (da qui il titolo del disco), con l’intenzione di scoprire perché sono state lasciate. Un medico, lo psichiatra Garf Lunkel interpretato da Bruce Blied, dovrebbe diagnosticare e trattare le loro problematiche o quelle dei mariti. Attraverso dialoghi e canzoni, ogni paziente racconta la sua storia; Ashley, Stephanie, la batterista Amanda Albini e la bassista Marcia Claire interpretano le quattro pazienti, la pianista Laura Hall un’ospite, il produttore del disco Johnny Garcia interpreta sé stesso. Un progetto satirico di impianto teatrale che è disponibile in digitale su Bandcamp comprensivo dei dialoghi che si alternano alle canzoni, che a loro volta sono invece raccolte senza dialoghi nel cd oggetto di questa recensione.
In generale spiccano la voce solida di Ashley e le curate armonie vocali, come si evince da Hell in Michelle che apre il disco a cappella, senza accompagnamento musicale. Il violino della Groot contraddistingue l’animata Joelle, il mandolino e una melodia pop la deliziosa When I Grow Up, mentre nell’ironica Cold Dead Body emergono cori anni cinquanta e la fisarmonica di Laura Hall. Spanish Cafè è una ballata morbida, Slow Train To Memphis una piacevole traccia bluesata, Money That Makes You A Man un mid-tempo country, per chiudere con il ruspante honky tonk di Dancing In The Dirt che cita nel testo la springsteeniana Dancing In The Dark.

Paolo Baiotti

LADY PSYCHIATRIST’S BOOTH – Same

di Paolo Baiotti

27 ottobre 2021

lady

LADY PSYCHIATRIST’S BOOTH
LADY PSYCHIATRIST’S BOOTH (EP)
Autoprodotto 2021

I Whitherward sono un duo indie/folk nato nel 2014 e formato dalla cantante Ashley E Norton e da Edward A. Williams, coinvolto anche nel mondo della moda e della pubblicità. Si esibiscono anche in trio con la polistrumentista Stephanie Groot (violino, mandolino, voce). La pandemia ha interrotto l’attività del duo finchè le due ragazze hanno deciso di fare qualcosa per conto loro. Ashley ha invitato Stephanie nella sua casa di San Diego e in duo hanno registrato nello studio di Laura Hall (direttore musicale di uno show televisivo) a Los Angeles alcune canzoni scritte dalla Norton per un mini album con l’aiuto di Laura alle tastiere e fisarmonica, chiamandosi Lady’ Psychiatrist’s Booth. Registrazioni quasi interamente acustiche, senza basso e batteria con Stephanie al violino e mandolino e Ashley alla chitarra e voce, con qualche amico ai cori e dei testi ironici come nell’opener Neighbor su un vicino ossessivo e nella conclusiva Birthday Suit, un tentativo di trovare un’alternativa al classico Happy Birthday o sensibili alle tematiche sociali come in Belly Of The Beast ispirata dall’attività della sorella di Ashley. Musicalmente vengono mischiati elementi folk e pop con qualche momento eccentrico e dark come nell’intro di Neighbor che poi si sviluppa con una melodia avvolgente, mentre Belly Of The Beast è un mid-tempo cadenzato con le tastiere in sottofondo ed Heritage Flakes una sorta di filastrocca folk con la fisarmonica in evidenza. Ma il brano più coinvolgente è la cover di Glory Box dei Portishead, affascinante, sensuale e avvolgente, ammantata di sensazioni psichedeliche, un pregio per la bravura nella sua esecuzione e un limite relativamente alle doti compositive della Norton, da valutare comunque sulla lunga distanza.

Paolo Baiotti