Archivio di aprile 2022

JOHNNY BEAUFORD – Just A Little Pick Me Up

di Paolo Baiotti

30 aprile 2022

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JOHNNY BEAUFORD
JUST A LITTLE PICK ME UP
St. Cait Records 2020

Registrato negli Audiostyles Studios di Dripping Springs in Texas, prodotto dall’artista con Taylor Tatsch, questo è l’esordio solista di Johnny Beauford, texano di Dallas attualmente residente a Mesquite con la famiglia. Non è un novellino, essendo attivo da una decina d’anni e avendo fatto parte di Jack Kerowax, formazione di americana e della rock band Bravo, Max! di Dallas con le quali ha pubblicato una mezza dozzina di dischi. Ma con il suo nome prima di Just A Little Pick Me Up ha inciso solo dei demos raccolti in un paio di EP casalinghi. Johnny fa parte anche di due formazioni locali, Minor Tigers e Cpt Tornado.
Stavolta si è dedicato a una prova solista raccogliendo testi e musiche scritti nel corso degli anni, aiutato dagli amici Garrett Padgett (chitarra) e Jonathan Jackson (batteria) con i quali collabora da lungo tempo e con i quali ha condiviso l’esperienza dei Bravo, Max!.
Musicalmente il disco alterna indie rock e roots rock melodico e scorrevole con la chitarra sempre in primo piano rispetto alle tastiere. L’opener Killer Bus Driver e Cool Breeze fanno parte della prima categoria, l’orecchiabile Golden Lungs e Messin’ Around con i fiati in ritmica che ricordano i Jukes di Southside Johnny, influenzate dalla scrittura e dal modo di cantare di Tom Petty, fanno parte della seconda.
Ma non mancano un approccio più rock nell’intenso singolo Doomsday Café accompagnato da un testo sulla credibilità delle informazioni, un’influenza pop nella ballata Moxy e nella briosa The Fog Song, venature sixties nel mid-tempo CST e riff hard rock nella disomogenea Echo Chamber.
La voce di Johnny non ha caratteristiche particolari e questo è un limite, mentre dal punto di vista musicale il disco è un po’ dispersivo, pur avendo alcuni spunti interessanti.

Paolo Baiotti

DEEP PURPLE – Turning To Crime

di Paolo Baiotti

25 aprile 2022

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DEEP PURPLE
TURNING TO CRIME
EarMUSIC/Edel 2021

Si sono divertiti di più i Deep Purple a registrare Turning To Crime oppure gli appassionati ad ascoltarlo? E’ difficile rispondere! Di sicuro si respira un’atmosfera rilassata e festosa tra i solchi di questo album di cover, il primo della carriera della gloriosa band britannica che, peraltro, ha avuto il suo primo hit con Hush di Joe South nel ‘68. Un disco nato da un’idea del produttore Bob Ezrin, concepito e inciso durante il lockdown come si capisce dalle ironiche note di copertina in cui si parla di cinque musicisti disoccupati e agli arresti domiciliari, di un pizzico di tecnologia, di una cucchiaiata di canzoni che li hanno influenzati nel corso degli anni, di un un miscuglio di tutto ciò con l’aggiunta di un po’ di sale e pepe…ed ecco il risultato! Ian Gillan (voce), Ian Paice (batteria) e Roger Glover (basso) sono i tre superstiti della formazione storica detta Mark II, ai quali da anni si sono aggiunti Steve Morse (chitarra dal 1994) e Don Airey (tastiere dal 2002). A differenza di altre band storiche loro hanno continuato a pubblicare album nuovi: Now What?! (2013), inFinite (2017) e Whoosh! (2020), sempre prodotti da Bob Ezrin, hanno occupato posizioni di rilievo nelle classifiche europee (in Germania tutti e tre al primo posto) e anche dal vivo hanno eseguito parecchie tracce recenti alternate ai classici dei decenni precedenti.
Ma Turning To Crime è un’altra storia, un album che senza particolari ambizioni vuole ricordare su cosa si è formata la musica del quintetto e per questo è un disco di rock, non di hard rock, con venature rock and roll e soul. La passione di Gillan per il rock and roll dei fifties è testimoniata dalle incisioni con The Javalinas e in questa occasione dalla briosa ripresa di Rockin’ Pneumonia And The Boogie Woogie Flu del ’57 in cui spicca il piano boogie di Airey, di Let The Good Times Roll del ’46 incisa con il suono di una big band, con intermezzi jazzati di chitarra, piano e organo e di The Battle Of New Orleans, skiffle di Jimmy Driftwood del ’59, portata al successo da Johnny Horton, con il violino di Gina Forsyth che Gillan e Glover suonavano con gli Episode 6 prima di entrare nei Deep Purple.
Passando al periodo successivo l’opener 7 And 7 Is dei Love (1966) non ha la rabbia garage dell’originale, mentre Oh Well di Peter Green (1969) fa la sua figura pur non avvicinando la versione dei Fleetwood Mac specialmente nel suono della chitarra. Funzionano meglio un’indurita Jenny Take A Ride di Mitch Ryder, Lucifer di Bob Seger da Mongrel del ’70, una gloriosa White Room (da segnalare in generale la qualità delle interpretazioni vocali di Ian Gillan), una cadenzata Shapes Of Things, una briosa Dixie Chicken con il piano nuovamente in evidenza e persino Watching The River Flow di Bob Dylan.
Decisamente riuscita la scelta del finale: un brillante medley prevalentemente strumentale chiamato Caught In The Act in cui si alternano segmenti di classici, da Going Down a Green Onions, da Hot’ Lanta a Dazed And Confused, per finire con Gimme Some Lovin’.

Paolo Baiotti

FIERE DEL DISCO, il programma di ROCK PARADISE

di admin

14 aprile 2022

volantino parabiago 24 4 2022

Diversi appuntamenti da qui a i primi di settembre per l’organizzazione ROCK PARADISE.
Si parte con la fiera del disco di Parabiago il prossimo 24 aprile, e quindi sarà la volta di Trecate.

I dettagli nelle locandine.

I prossimi appuntamenti:

5 GIUGNO – MILANO C/O Cascina Merlata – Via Pasolini, 3
19 GIUGNO – DESIO (MB) Nel Parco Di Villa Tittoni – Via Lampugnani, 62
3 LUGLIO – LEGNANO (MI) C/O Centro Sociale Pertini – Il Salice – Via Dei
Salici, 9
10 LUGLIO – BIASSONO (MB) C/O Garden Cafe’ – Via Cesana e Villa, 34
4 SETTEMBRE – DESIO (MB) Nel Parco Di Villa Tittoni – Via Lampugnani, 62

Come sempre, INGRESSO LIBERO

FIERA DISCO TRECATE 22 05 2022