Archivio di ottobre 2010

Un libro da non perdere…

di Marco Tagliabue

24 ottobre 2010

Record Store Days

Peccato soltanto che non ne esista (ancora?) una traduzione italiana, e che quindi chi non mastica l’inglese, o non ne abbia una conoscenza un po’ più che scolastica, debba necessariamente fare qualche sforzo per un’adeguata comprensione, ma “RECORD STORE DAYS-From Vinyl To Digital And Back Again” di Gary Calamar e Phil Gallo (edizioni Sterling – www.sterlingpublishing.com - $ 19.95) è uno di quei libri che non dovete assolutamente farvi sfuggire.  Un lungo e appassionato viaggio che ripercorre l’epopea dei negozi di dischi in America (ma, fatte le debite proporzioni, mai come in questo caso tutto il Mondo è Paese), attraverso le parole degli autori ed i racconti, i ricordi, gli aneddoti e le testimonianze dei protagonisti, ovvero i proprietari o commessi dei negozi, divenuti spesso musicisti essi stessi.

“Prima dei giorni del download digitale, c’erano i negozi di dischi: luoghi in cui gli amanti della musica potevano coltivare la loro passione, in cui amicizie ed avventure cominciavano, in cui si formavano le band e si condividevano le informazioni. Erano luoghi che nutrivano il cuore e l’anima di ogni amante della musica, un rifugio per tutti i tipi di creatività. Oggi, quando resistono ancora poco meno di tremila negozi di dischi, il loro forte impatto sociale e culturale non può essere ignorato o sottovalutato. Infatti, la storia dei negozi di dischi, dall’emporio jazz che vende 78 giri alla bottega underground psichedelica al paradiso punk-rock, riflette la storia della musica registrata stessa. I grandi negozi di dischi sorti attraverso l’America non seguono solo l’evoluzione della musica, ma sono anche specchio di tutte le rivoluzioni culturali. Record Store Days traccia la nascita di un’industria che è indissolubilmente legata allo sviluppo della vita americana nel ventesimo secolo.  Attraverso interviste, aneddoti, fotografie e memorabilia, il libro ci conduce nei più famosi negozi di dischi del Paese” (…)

Questo il libro nelle parole degli autori, non senza un fondo di malinconia per un modo di vivere e “sentire” la musica che, comunque la si voglia pensare, sembra ormai indissolubilmente perduto, fatto salvo per i ricordi, le nostalgie e gli slanci di sopravvivenza di chi comincia a vedere meno primavere di quante se ne è lasciate alle spalle…

Ogni uomo è un’Isola…

di Marco Tagliabue

11 ottobre 2010

Inutile spendere troppe parole per un brano come questo, penso che faccia parte del DNA di tutti noi…
Lasciamo, una volta di più, spazio alle emozioni, a tutti quei brividi che ci hanno percorso la schiena quando queste ed altre note si facevano strada dentro di noi, in un crescendo maestoso ed epico come quello che conduce ad un finale che vorremmo non arrivasse mai, e che sarebbe bello cercare di rivivere anche solo per un’istante…fuggevole come quei giorni che non torneranno più.
La qualità sonora non è perfetta, ma l’accoppiata con le immagini è davvero superlativa.

Frattaglie di (puro) vinile…11

di Marco Tagliabue

6 ottobre 2010

Grinderman 2 …Davvero lussuosa l’edizione in vinile di Grinderman 2, il nuovo acclamato lavoro della cricca che culla gli incubi ritrovati del Nick Cave più torbido e casinaro. L’album, pubblicato come sempre dalla Mute Records, contiene un bellissimo poster 60×90, un fascicolo di otto pagine in formato 12″ con i testi illustrati dei brani, oltre naturalmente al disco in formato LP e CD. Il tutto ad un prezzo assolutamente normale…

Blurry Blue Mountain…la Fire  Fidelity è una nuova label che pubblica esclusivamente vinile. A dare lustro al proprio catalogo, nel venticinquesimo anniversario della sua uscita, sarà la ristampa del debut album dei Giant Sand  “Valley Of Rain”, cui farà immediato seguito quella dei successivi “Ballad Of A Thin Line Man” e “Storm”. Ma la vera chicca è la pubblicazione in edizione limitata di 500 copie in vinile blu+500 copie in picture disc dell’inedito “Blurry Blue Mountain”, a proposito del quale Howe Gelb ha dichiarato:  “On this album, it happened that every session we were able to record came between work loads that rendered us at that point of sleeping and waking. like the poppy fields in wizard of oz, we went in and out of consciousness at various times during recording. This is not a bad thing. nor does it make the record sound like we’re asleep. it has the momentum of that place between sleep and being awake. and in that narrow slip of existence lies a landscape of reason that most of us hurry past in daily lives. this record is planted firmly there…Between the crystal clear focus of your day to day and the luxury of sweet fuzzy sleep, we welcome you to the blurry blue mountain”…

A Catholic Education …sempre da casa Fire Fidelity la ristampa del debut album dei Teenage Fanclub “A Catholic Education”, originariamente edito dalla Paperhouse nell’ormai lontano 1990. Un classico dell’indie pop chitarristico dell’Inghilterra di quegli anni, quando brit-pop era ancora un termine di là da venire, Blur e Oasis pure, e le cose andavano molto, ma molto meglio…

Third From The Sun…succulenta serie di ristampe anche per i mitici Chrome, dei quali la tedesca Lilith ristampa in vinile 180 gr. ben cinque album, tutti con bonus Cd allegato. Si tratta del mitico debutto di “Alien Soundtracks”, del quale viene offerta 1 extra track, e dell’ancor più valido seguito di “Half Machine Lip Moves”, in cui le extra tracks sono ben 3. Tocca poi a “Red Exposure”, “Blood On The Moon” e “3rd From The Sun” che offrono, rispettivamente, 3 1 e 2 extra tracks rispetto alle versioni originali…

Bundles…in casa Cherry Red, invece, si segnala la ristampa di “Bundles”, album del 1975 dei Soft Machine, famoso per essere il primo a non essere titolato con la solita sequenza numerica e l’ultimo a registrare le performance del tastierista storico Mike Ratledge, unico membro in questo lavoro della formazione originale…

Scientists…sempre dai tipi della Cherry Red arriva questa interessante compilation dei mitici Scientists, precursori australiani della scena americana non solo grunge dei primi anni novanta, dal titolo accattivante di “This Is My Happy Hour (Birth Of The Scientists)”. Il periodo preso in considerazione è quello che va dal 1982 al 1984, successivo alla pubblicazione del primo singolo “Frantic Romantic” del 1979, che porterà al mitico Ep “Blood Red River” ed al trasferimento della band di Kim Salmon a Londra proprio nel 1984…

Flash…un disco leggendario, forse ancor più per la sua cronicissima scarsa reperibilità che per i suoi effettivi meriti artistici, che sono comunque molto alti, a tornare alla luce è il celeberrimo “Flash” dei Moving Sidewalks (nei quali militava, tra l’altro, il futuro ZZ Top Billy Gibbons),  pubblicato in origine nel 1968. Responsabile del “misfatto” è l’etichetta tedesca Klimt, che ha ristampato in vinile l’album aggiungendo  ben cinque bonus tracks, fra le quali il mitico singolo “99th Floor”. Un classico, forse minore ma non troppo, della psichedelia texana dei tardi anni sessanta…

Gene Simmons…la Lilith ristampa in picture discs fedeli alle edizioni originali i quattro mitici album solisti di Gene Simmons, Paul Stanley, Ace Frehley e Peter Criss pubblicati contemporaneamente del 1978. Per i pochi fans dei Kiss che ancora non li avessero ascoltati, oltre che quattro oggettini che anche appesi al muro farebbero la loro porca figura, potrebbero rivelarsi un’autentica sorpresa…

Out Of Reach…sempre in casa Lilith due ristampe, entrambe con bonus Cd allegato, degli ultimi lavori dei gloriosi Can, “Out Of Reach” del 1978 e “Can (Inner Space)” del 1979. Non siamo certo dalle parti di “Tago Mago”, ma sono sempre meglio di tanta fuffa che oggi ci spacciano per  indispensabile… 

Tuxedomoon

…la Get Back ristampa invece il doppio live “Ten Years In One Night” dei Tuxedomoon, edito in origine nel 1989 per celebrare il decimo anniversario della gloriosa band. L’album contiene registrazioni effettuate in Europa e nel Giappone fra il 1985 ed il 1988 e può essere utile anche ai neofiti, come una sorta di greatest hits dal vivo della band…a patto poi di far rotta immediatamente almeno su “Half Mute” e “Desire”…

a_meditation_mass…e chiudiamo in bellezza con le agognate ristampe di due piccoli grandi classici del krautrock. Primo cenno per gli Yatha Sidhra di “A Meditation Mass”, rimessi finalmente in circolo nientepopodimeno che dalla Universal/Brain Metronome nella serie “Black Is Back”, e secondo cenno per “Rastakraut Pasta” di Moebius & Plank,  originariamente pubblicato nel 1980 ad ideale chiusura di quella incredibile e feconda decade, che ha rivisto la luce per merito della fantomatica label Bureau-B.

rastakraut pasta

 

Buon ascolto a tutti!