BOBBO BYRNES – October

Bobbo-Byrnes-October

BOBBO BYRNES
OCTOBER
Autoprodotto 2023

Ci siamo occupati più volte in passato di questo artista, più recentemente nel 2021 in occasione della pubblicazione del quarto album SeaGreenNumber5 nel quale si avvertiva un approccio più intimo e morbido rispetto al precedente The Red Wheelbarrow in cui Bobbo era stato aiutato da ospiti come Ken Coomer, Phil Manzanera e Remi Jaffee. Se nel disco più recente la formazione elettroacustica si limitava a batteria, violino, pedal steel, basso della moglie Tracy con un paio di coriste, questa volta Byrnes ha fatto tutto da solo, avendo la possibilità durante un tour europeo nell’autunno del 2022 di registrare in due luoghi leggendari: Hansa Studios a Berlino e Windmill Lane Studios a Dublino. Armato di chitarra acustica, mandolino, e-bow e voce, Bobbo ha mixato canzoni eseguite nel corso del tour con altre scritte sul momento scegliendo come titolo October in riferimento al momento della registrazione.
Nelle note l’artista descrive di essere rimasto quasi intimidito di registrare in questi ambienti pieni di storia, rendendo omaggio a David Bowie con una cover intima e minimale di Heroes con qualche effetto di e-bow che non sfigura affatto. Pur essendo considerato un artista vicino all’Americana anche pensando ai suoi trascorsi nella band The Fallen Stars, in questo disco Byrnes si avvicina maggiormente alle tematiche del british folk/pop, evidenti nell’apertura di The Cold War, profumata di brit-pop con inserimenti di elettronica sulla base acustica, nonché nella successiva The Sea provvista di un gradevole sapore folk con gli interventi aggraziati del mandolino. October è uno strumentale bucolico dall’atmosfera sognante, mantenuta nella quieta e melodica Untitled, in parziale contrasto con House Of Cards dal tono maggiormente cantautorale. Prima di Heroes spicca la versione del brano folk irlandese marinaresco Crooked Jack, ripreso tra gli altri da Dick Gaughan, mentre nella ballata Too Many Miles che chiude il disco Byrnes esibisce le sue capacità strumentali.

Paolo Baiotti

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