JAIME MICHAELS – How To Shine
di Marco Tagliabue
25 giugno 2023
JAIME MICHAELS
HOW TO SHINE
Appaloosa 2023
Cantatutore stabilitosi da tempo a Santa Fe giunto al dodicesimo album solista, premiato più volte ai New Mexico Music Awards, ha girato per un mese in Italia tra maggio e giugno alternando date da solista alla partecipazione a tributi a Townes Van Zant e Bob Dylan. Jaime torna spesso nel nostro paese avendo legami di amicizia e di lavoro con Andrea Parodi, Paolo Ercoli e Claudia Buzzetti, oltre al rapporto con la Appaloosa. Inoltre il disco è stato prodotto da Jono Manson, un altro musicista legato da tempo all’Italia, nel suo Kitchen Sink Studio con l’aiuto di parecchi amici tra i quali Jason Crosby alle tastiere (Jackson Browne, Hard Working Americans, God Street Wine), Jon Graboff alla pedal steel (Ryan Adams) e Ronnie Johnson al basso (James McMurtry).
La scrittura di Jaime attraversa il folk e l’Americana, alternando tracce acustiche ed elettriche, escursioni errebi e influenze country, con uno sguardo anche all’Italia con The Fisherman, cover de Il Pescatore di Fabrizio De Andrè.
L’apertura malinconica di How To Shine con la fisarmonica di Char Rothschild e la chitarra di Andrew Hardin è seguita dal folk acustico Angelus in cui emerge il banjo di Jeff Scroggins e da Beauty Doesn’t Need Forever avvolta dall’hammond di Crosby, con un suono che ricorda Tom Petty, un riuscito impasto di chitarre e la voce a tratti un po’ esile di Jaime doppiata da Claudia Buzzetti. Nel prosieguo si distinguono il brioso errebi Midnight Bus Station in cui la voce ricorda Paul Simon, ravvivato da una sezione fiati, il dolente valzer acustico Want What You Get con Graboff alla pedal steel e mandolino e Jason al violino, la grintosa cover di This I’d Do dell’amico Greg Trooper e la ritmata Whiskey And Bones profumata di New Orleans.
How To Shine è un disco melodico e scorrevole, che ha il difetto di mancare di qualche spigolo che lo ravvivi laddove la scrittura mostra un po’ di fatica.
Paolo Baiotti