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JOHN STRADA – Fra Rovi e Rose

di Ronald Stancanelli

27 maggio 2021

JOHN STRADA ROVI ROSE

John Strada torna on the Road dopo il periodo comune a tutti noi di domiciliari forzati. Periodo nel quale per gli amanti della musica in special modo di quella dal vivo son stati tristi dolori e finalmente pare che il rapporto artista/pubblico stia per avere uno spiraglio. Da anni seguiamo con simpatia, e passione questo solare artista emiliano che ha esattamente i gusti musicali di noi di Late For The Sky, sono appunto dieci anni che detto artista ci fa compagnia con le sue musiche, il suo rock, le sue ballate e album come l’omonimo ( 2001), Pezzi di vita ( 2002), Dalla periferia dell’anima (2008), Live in Rock’ A, (2011), Meticcio (2014), Mongrel (2016) ed è una epifania si colori, suoni e divertimento.
Adesso è il turno di Fra rovi e rose disco dall’ accattivante copertina per non parlare dello splendido disegno che caratterizza la cover del libretto interno, io avrei scelto quest’ultima come copertina ma tant’é, il discorso cover è secondario mentre la solarità dell’album è quella che colpisce e prende nei suoi dieci festosi e spensierati brani, spensierati non certo per i testi tutti di spessore ma per i suoni che avvicinano a questo nuova estate che si spera possa farci trovare serenità , divertimento e appunto spensieratezza, pur se con certa accortezza. Pardon per la rima non voluta ne cercata.
Testi e musiche ovviamente totalmente di John Strada e una pletora di ottimi musicisti che lo supportano. Impossibile citarli tutti ma un cenno al violino di Fabio Cremonini, al Banjo di Alex Valle, all’hammond di Daniele De Rosa, alla chitarra elettrica di Matteo Zuppiroli, alla fisarmonica di Gianmarco Banzi e al dobro e steel guitar di Enrico Cipollini lo facciamo volentieri. L’amico Strada ci delizia con al sua voce a tratti roca e profonda e la sua chitarra.
Deliziosi i disegni di Paola Covoni che arricchiscono il tutto. Album registrato all’overstudio di Cento, vicino Ferrara e allo studio SDS di Carpi.
Guarda alle stelle da inizio in modo sincopato a questo nuovo album con una ballata rock di modulata frequenza che avvince sin da subito e poi coinvolge nel proseguo con violino e batteria che esaltano il tutto. Wonderbar cita come in un sogno una marea di artisti che concorrono a suonare con lui in contesti ariosamente e profumatamente avvolgenti, un po Van De Sfroos quando raccontava di Johnny Cash nella cabina di un camion e un po Willie Nile quando incensa i bluesmen del passato. Fa piacer senti citare gli Who, lo aveva fatto tanti anni fa anche Ligabue. Gli Who sono nella storia musicale di tutti noi ! Eneide 2000 coniuga personaggi storici, Dei mitologici e letterati di prestigio in un racconto canzone che racchiude strali di vicende che toccano il nostro presente. Un grido di battaglia e di diniego alle storture che caratterizzano il nostro mondo lo sentiamo in Salvo il mondo, bel pezzo che nn vedremmo male proposto anche da Ligabue. Bravo John Strada che urlando verso il cielo ci dona un album di forte risentimento esemplificato in note e parole di spessore. Dolcissima ballata Il brivido, è momento di catarsi per acclimatarsi al bello, al dolce, al soave, a quello che in questi tempi un pò bastardi abbiamo bisogno. Bellissima con un violino struggente. E finalmente tra Jimmy Buffett e Daniele Ronda arriva la solarità del divertimento, come se ci fossimo lasciati alle spalle tempi e momenti bui Mare e limoni ci rilassa e fa apparire un sorriso ottimista a tutti noi. Frizzante song che immaginiamo darà il bianco eseguita dal vivo. Dall’Emilia al West è ovviamente coinvolgente sin dal titolo ed è pezzo crediamo destinare a divenire brano cult nella discografia di questo artista che da anni ci coinvolge e allieta con le sue canzoni. Uno splendido balzo a Parigi con la vibrante Kiki, la regina di Montparnasse e due dolci ballate dedicate al figlio Enrico, in tanti lo hanno fatto in modo gioioso, al volo mi vengono in mente Baglioni, Bruce e Jovanotti e anche John Strada non è da meno con queste avvolgenti true balldads, Stavolta dico no e Il tempio di Demetra, ricordiamo che Demetra era la Dea greca della fertilità. Bei pezzi ovviamente dedicati anche alla moglie Paola. Un bel ritorno quello di John Strada che ci inizia a rendere sereno questo periodo con l’ascolto del suo notevole album. A presto a rivederlo su di un palco. Tutti ce lo auguriamo

Ronald Stancanelli

JOHN STRADA – Mongrel

di Paolo Baiotti

22 dicembre 2016

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JOHN STRADA
MONGREL
New Model Label 2016

L’Emilia-Romagna è da sempre la patria del rock italiano. I primi nomi che vengono in mente sono quelli più popolari di Ligabue, Vasco Rossi e Zucchero, ma alle loro spalle c’è sempre stato grande fermento, dalla Steve Rogers Band ai Rocking Chairs di Graziano Romani, dai Modena City Ramblers a Miami & The Groovers. E tra di loro anche John Strada (all’anagrafe Gianni Govoni), attivo dagli anni ’90, quando pubblicò Senza Tregua e Cavalli Selvaggi, seguiti da soggiorni all’estero per approfondire la materia. Incontrando i soliti problemi dei musicisti cosiddetti minori che si sbattono come dei matti per trovare un loro spazio, ha pubblicato un altro paio di dischi in studio prima del doppio dal vivo Live In Rock’A del 2012 e di Meticcio del 2014, che hanno ampliato il suo raggio d’azione, inserendo importanti tematiche sociali. Ed ora con Mongrel forse ha l’occasione di fare un altro piccolo passo verso l’alto, avendo prodotto un album curato e calibrato che si avvale di collaborazioni di una certa importanza, alternando nuove composizioni a versioni inglesi di brani già pubblicati. Siamo sempre nell’ambito del rock stradaiolo di impronta springsteeniana, quello frequentato da cantatutori navigati come Willie Nile, Elliott Murphy, Joe Grushecky, Joe D’Urso, Michael McDermott, John Cafferty, Southside Johnny. John Strada si richiama a questi autori, in certi momenti è derivativo, ma sta acquisendo una sua personalità anche per merito dei Wild Innocents, la band che lo accompagna stabilmente, formata dal prezioso tastierista Daniele De Rosa, dal bassista Fabio Monaco, dal batterista Alex Cuocci e dal recente acquisto Dave Pola alla chitarra.
Partendo dai brani con gli ospiti, spiccano le due ballate I’m Laughing con l’inconfondibile voce di Michael McDermott e la pianistica Promises con l’amico James Maddock. Meno rilevanti l’opener Headin’Home con Jono Manson (versione inglese di Torno a Casa) e Johnny & Jane con Bocephus King, sia per la qualità compositiva che per una fusione meno riuscita tra le voci. Gli altri brani non sono da meno, a partire dalla springsteeniana Who’s Gonna Drive, proseguendo con l’energica You’ve Killed My Heroes, il ritmato soul-rock Ain’t Gonna Get Up, l’intima ballata Dust And Blood, la latineggiante In The Fog (Nella Nebbia in Meticcio) dove spicca la fisarmonica di Gianmarco Banzi e l’intensa Free Through The Wind. In chiusura l’orchestrale Christmas In Maghreb, replicata nelle bonus tracks da The Misletoe’s Burning, altro brano che ha come soggetto il Natale. Le ultime tracce aggiunte sono Here I Am che ricorda certe atmosfere dei Simple Minds e Walking On Quicksand, apprezzabile ballata guidata dal piano. Mongrel è un disco generoso come il suo autore, forse un po’ lungo, ma con squarci interessanti, molto curato anche nella parte grafica.

JOHN STRADA & THE WILD INNOCENTS – Live In Rock’a

di Paolo Crazy Carnevale

16 luglio 2015

john strada

JOHN STRADA & THE WILD INNOCENTS
Live In Rock’a
(JS 2011, 2 CD)

Che bisogno c’è di un clone di Bruce Springsteen? La risposta viene da sé se si è amato il vecchio Boss, cosa che è successa al sottoscritto, e non si riescono a digerire le sue produzioni da metà anni ottanta in poi (sempre il sottoscritto), allora un clone come John Strada serve, eccome.

A parte tutto, questo autentico rocker sanguigno della bassa padana, di Dodici Morelli per l’esattezza, negli anni ottanta/novanta era noto tra i suoi compaesani come Springsteen Sedici (tanti si supponeva fossero i cloni del Boss che stavano in fila prima di lui), ora, in tempi meno sospetti, in anni in cui la concorrenza non è più così spietata, Springsteen Sedici è nel frattempo divenuto John Strada e, da solo o accompagnato da band con tanto di nome proprio come gli Small Town Rockers o i Wild Innocents – il richiamo a Bruce è palese –, ha messo in pista diversi CD.

Questo doppio dal vivo uscito un paio d’anni fa e registrato nella sua zona, alla Rocca (da cui il titolo del disco) di Cento, è un bel sunto della sua ispirazione del suo essere votato per missione alla diffusione del verbo rock – come viene eloquentemente raccontato nella traccia 7 del secondo disco di questo live intitolata …e furono una band – con più che un occhio di riguardo nei confronti di Springsteen. Eppure, per quanto le cover di Growin’ Up e Born To Run siano sorprendentemente ricalcate sugli originali, la vera forza del disco sono i brani originali, cantati da Strada con convinzione e suonati dai suoi Wild Innocents con un piglio fantastico e con gli strumenti giusti. Particolarmente indovinate sembrano Eccomi qua, Sempre di più, Signora Rina dedicata evidentemente al prototipo della vicina di casa impicciona, Ci deve essere un errore e le ottime Sabbie mobili, ben costruita, e La storia è fatta di notte.

Meno indovinata la barricadera Cohiba di Daniele Silvestri, un po’ lontana dalle corde di Strada, buona per l’idea di fare un brano che non può non richiamare certe cose di Gang e Modena City Ramblers, ma Cuba è lontana anni luce dalle strade polverose del rock’n’roll. Non male Come Together, anche se quanto a cover a Strada vengono meglio quelle di Springsteen.

Ma sono peccati che si possono perdonare quando uno vive e canta il rock’n’roll in maniera così sanguigna e verace, cosa che allo stesso Springsteen originale non viene più così bene da anni…

Premio Tenco 2012

di admin

14 dicembre 2012

La Vinyl Legacy Association siede da alcuni anni al tavolo della giuria  del Premio Tenco, uno dei rari appuntamenti nostrani con la musica d’autore di un certo livello, attraverso la presenza di Ronald Stancanelli. Abbiamo così pensato quest’anno di presentare, seppur brevemente, gli artisti e i lavori che concorrono all’assegnazione di questo nobile e ambito riconoscimento.

CANZONI DA MARCIAPIEDE

 

LE CANZONI DA MARCIAPIEDE 

Al Pranzo Di Nozze

2011 Red Waves Label CD

Anche quest’anno, ma in maniera più cospicua del solito, abbiamo ricevuto vari CD in relazione al Premio Tenco prossimo venturo. Le canzoni da Marciapiede sono un duo voce e piano, Valentina Pira, ottima la sua voce in svariate tonalità e Andrea Belmonte, autore di testi e musiche con un CD dal titolo Al pranzo di nozze che, a onta di ripetuti ascolti, non riesce a far breccia nel recensore in maniera preponderante, quindi la nostra perplessità è rivolta all’eventuale ascoltatore che probabilmente subirà le nostre difficoltà. Crediamo il palcoscenico più adatto per questo duo sia sicuramente il contesto live ove queste canzoni/vignette saranno certamente più abbordabili, fermo restando che pezzi come Il pranzo di nozze, Accontentarsi delle briciole e la dolceamara Janine sono senza dubbio  molto piacevoli. Lavoro registrato e mixato in quel di La Spezia e prodotto da Claudio Barone e Andrea Foce.

LARICCIA

 

GIACOMO LARICCIA  

Colpo Di Sole

2011 Artza AVM 001 CD

Inizia in modo brioso e piacevolissimo con Freddo, divertente sipario reggae, questo Colpo di sole, breve ma fantastico CD di Giacomo Lariccia, romano trapiantato in quel di Bruxelles da ben dodici anni che ci spedisce, bontà sua, per posta, sicuramente il più bel e interessante supporto musicale che abbiamo ricevuto ultimamente. Come tanti artisti ormai fanno negli Stati Uniti, anche Lariccia ha prodotto il suo CD grazie al contributo di tanti, oltre cento, appassionati e mai idea fu più appropriata. Ha studiato jazz al conservatorio della capitale belga diplomandosi alcuni anni fa e questa sua opera prima colpisce dritto al cuore sia per le musiche che per i testi, e non ultima l’interpretazione e il pathos che emana. Se anni fa si diceva che un talento come Testa era         notissimo in Francia e misconosciuto da noi, credo si debba assolutamente dire la stessa cosa per Lariccia che ci regala un disco d’autore di una bellezza impressionante. Suonano con lui in questa, speriamo presto noto ai più, appassionante opera Emanuela Lodato, percusssioni; Vincent Noiret, contrabbasso; Anja Naucler, violoncello; Fabio Locurcio, batteria e percussioni; Tuur Florizone, accordeon; David Devrieze, trombone; Nicolas Kummert, sassofoni e Marco Locurcio chitarre e basso, oltre a mixare e registrare. Lariccia suona l’acustica e canta in modo decisamente avvincente e stimolante. Gran disco.

PALCONUDO

 

PALCONUDO 

Bevi Dalla Mia Bocca

2011 Pirates CD

Ricordo i Palconudo quando nel 2001, a Genova, parteciparono al concorso “Via del Canto”, ero all’epoca nella giuria, vincendo come gruppo esordiente con l’ottimo brano La Danza dell’Illusione, esibendosi poi in virtù di questa affermazione al Teatro Carlo Felice con un nugolo di famosi colleghi e rammento ancora come la loro esibizione fu positivamente accolta. Quattro anni dopo, con la canzone Nel momento vinsero a Camogli un prestigioso premio locale per il miglior testo e, dopo un paio d’anni, esordirono con l’album Occhi Malati di Bellezza, splendido titolo, bissato oggi da questo piacevolissimo Bevi dalla mia Bocca, dall’altrettanto affascinante titolo. Ci salta subito all’orecchio come nel tempo sia sempre splendida e nel contempo maturata la voce di Elisa Castelli, coadiuvata dall’acustica di Marco Pantella, dal basso di Lorenzo Pigozzo, dall’elettrica di Andrea Rinaldi, dalle tastiere, fisarmonica, armonica e piano di Lorenzo Marmorato e dalla batteria di Alessio Fistarol. Un album molto armonioso e gradevolissimo come è nella tradizione di questo gruppo genovese che ci ha sempre convinto a tutto tondo, quindi esortiamo chi non li conoscesse a farlo o su CD ma specialmente dal vivo, ove riescono a esprimere sensazioni ed emozioni veramente forti. Pezzo forte del disco un brano realmente straordinario che conoscevamo da tempo e che finalmente è stato inserito in un loro lavoro ufficiale, si tratta di Nel Momento, già meritoriamente citato qualche riga sopra. Molto belle anche Ultimamente e Così in Terra, ma tutte le canzoni sono degne di nota per un album dalla dolcezza poetica e dalla vena musicale decisamente seducente. Ospite, nel pezzo L’Ammutinamento, Tonino Carotone. Bella anche la confezione cartonata con esauriente piacevole libretto. Testi e musiche di Marco Pantella ed Elisa Castelli e album prodotto dai Palconudo stessi.

 BACCINI

BACCINI  

Canta Tenco

2011 PippoIdea Musica/ Edel CD

Baccini, in rigoroso bianco e nero, omaggia con diciotto canzoni Luigi Tenco, e in questa opera vintage un po’ in punta di piedi riporta indietro un patrimonio che grazie al Tenco, leggasi Premio Benemerito con la B maiuscola, in tutti questi anni ha sempre veleggiato con impegno e grande ardore sopra tutto e tutti, a onta di difficoltà di tutti i generi che ultimamente purtroppo han quasi preso il sopravvento a una delle manifestazioni più interessanti e colte del sistema musicale italiano. Baccini, in compagnia di Armando Corsi, Luca Falomi, Luca Volontè, Pippo Pedol, Marco Fadda e Matteo di Francesco ci regala emozioni, ricordi e memoria per cui li ringraziamo tutti sentitamente per questo ricordo/souvenir che suona così tanto attuale da far vibrare sia la corda dei loro strumenti che la nostra pelle ascoltandoli. Baccini interpreta anche Preghiera in Gennaio con la chitarra che fu di Fabrizio e che il compianto Gianni Tassio ha conservato per anni nel suo negozio di Via del Campo, canzone che De Andrè scrisse dopo la scomparsa dell’amico Luigi. Aveva aperto questo ammirevole supporto musicale Bang Bang che come tutti sappiamo era pezzo cantato anche da Dalida e lo chiude Lunatika, pezzo a sua firma. Baccini canta Tenco è un ottimo progetto ben cantato e splendidamente suonato. Epico.

REGA

 

ENNIO REGA

Arrivederci Italia

2011 Scaramuccia Music/ Edel CD

Al primo ascolto di Arrivederci Italia si resta perplessi, essendo avviluppati da una cadenza nel contempo frenetica ma monocorde e ci vogliono vari ascolti per riuscire a metabolizzarlo. Non male i testi, ma è il ritmo così ostinatamente ridondante di frenesia che penalizza questo CD e la voce dello stesso Rega non aiuta. Bisogna aver molta  pazienza per entrare nell’ottica di questo cantautore/ pittore che in questa sua opera, suonando il piano, si avvale dell’aiuto di una decina di volenterosi colleghi. In versione reggae Italia irrilevante è il pezzo più immediato, ma anch’esso resta confinato a un tipo di musica che, e ci dispiace per chi crea un opera con affetto e passione, non riesce a conquistarci più di tanto, dandoci un certo senso di tedio. Molto coinvolgente comunque Ballata della Via Larga che l’autore dedica alla madre scomparsa l’anno scorso. Testi e musiche dello stesso Rega. Post produzione di Beppe Salvadori delle Officine Meccaniche. Uggioso.

KAMAFEI

 

KAMAFEI 

Rispetto

2012 Livemusic/Edel CD 

La passionalità del nostro sud non tradisce mai e dopo poche note siamo conquistati dal CD dei Kamafei che riempiono e allietano l’etere con le loto digressioni musicali che abbracciano stili musicali differenti e svariati. Kamafei, caldo che scorre, gruppo salentino che suole mischiare antico e moderno sia nelle strumentazioni che nei generi musicali che propone. Abbiamo così in modo adeguatamente mescolato tradizione e modernità che convivono tra pizzica, rap, folk, rock, country, reggae, hip hop, patchanka e che danno vita a quattordici brani di grande interesse e intensissimo divertimento. Vari brani hanno il pregio di colpire e affondare al primo ascolto, ma ci sembra doveroso citare La strada mia che esemplifica in toto la solarità di quest’opera. Sfolgorante.

 

 

loudalfin_cavalierfaiditcover_2414897LOU DALFIN 

Cavalier Faidit

2012 Musicalista CD

Sergio Berardo canta e scrive la maggior parte dei brani presenti in Cavalier Faidit, concept favola musical medioevale corredata da graziose vignette a fumetti di Luca Enoch che rappresentano ogni canzone proposta. I Lou Dalfin, già targa Tenco nel 2004 e trent’anni di attività  alle spalle, continuano la tradizione della musica occitana con questo loro undicesimo lavoro del Cavaliere proscritto, ovvero di colui che viene allontanato dalla propria patria. Concept disco con ospiti vari composto da sedici pezzi in danza, di cui tre strumentali, nel quale trionfano miriadi di strumenti decisamente antichi che inducono ad ascoltare a saltare e ballare in compagnia. Musica per stare assieme, musica per tramandare tradizioni, prodotta da Sergio Berardo e Marco Martinetto con vari ospiti tra i quali Roy Paci ovviamente alla tromba. Progetto da tenere in considerazione di indubbio valore e memoria storica di grande importanza. Luca Enoch autore dei molteplici disegni che corredano copertina e libretto nobilita con i suoi sfavillanti colori detto lavoro che con piacere consigliamo a coloro che cercano dalla musica sempre nuove emozioni. Brillante.

ZIBBA

 

ZIBBA & ALMALIBRE

Come il suono dei passi sulla neve

2012 Volume Records/Venus CD

Come il suono dei passi sulla neve album cantautorale pur essendo accreditato a un artista con gruppo è lavoro profondo e molto sentito. Vari ospiti lo nobilitano come Roy Paci, Eugenio Finardi, Vittorio De Scalzi, Carlotta e Alberto Onofrietti e Nicola Calcagno, bouzouki nella genovesissima e toccante O mae ma. Voce interessante, profonda, calda quella di Zibba che firma un disco intellettuale e colto, ma nel contempo semplice e fruibile, con testi ironici e strali sonori risolutamente invernali che lasciano il segno. Se proprio devo cercare un paragone con immediatezza mi sovvien in mente Pierangelo Bertoli. Prodotto dallo stesso Zibba è stato registrato nei pressi di Ancona e mixato in quel di Uscio, entroterra genovese. Un po’ caotica e microscopica la sequenza dei testi stipati uno sull’altro in due paginette del libretto. Allietante.

MARVANZA

 

MARVANZA REGGAE SOUND  

Soluziescion

2012 Cni CD 

Soluziescion, secondo lavoro dei Marvanza Reggae Sound, il primo era titolato Frontiere, è uno splendida unione di stili e soluzioni musicali variopinte e variegate che sicuramente avrebbero affascinato Manu Chao e i Mano Negra. Se il collante del CD è la musica reggae, quello che colpisce favorevolmente è l’ottimo riscontro vocale sia maschile che femminile ove le voci sono giuste e perfettamente terse, mentre perfetta l’alternanza del dialetto e della lingua italiana. Citare i brani più significativi vorrebbe dire prenderli in considerazione quasi tutti, ma la sincera Sono io quella giusta, l’autocelebrativa Marvanza Reggae Sound, la ritmata Tu ti lamenti, l’ attualissima Sordi pe tassi e la divertente N’euru sono decisamente sopra la media. Un pezzo è proposto in inglese. I quattro componenti il gruppo sono decisamente validi e autori di un album, ancora una volta proveniente dal nostro sud, solare e intelligente. Ci auguriamo che la loro notorietà aumenti esponenzialmente con la loro bravura e ci spiace non conoscere il loro precedente lavoro che comunque cercheremo di procurarci. Sapidi che è sinonimo di saporiti, arguti, spiritosi e gustosi.

BARABINO

 

ROBERTA BARABINO 

Magot

2012 Egea Music CD

Nove acquarelli vintage che la genovese Roberta Barabino ci consegna in questo esile e dolce CD che ricorda album minimali degli anni ‘70 che eran soliti pennellare artisti come Nick Drake, il primo Cat Stevens o i nostrani Loy & Altomare. Ma questo delizioso lavoro ci porta a un  ricordo che va anche alla Grazia di Michele e alla Joni Mitchell più acustiche ed essenziali,  album questi ove l’importante era la voce con scarne strumentazioni e poetici testi. Questo ci regala oggi la Barabino con Magot, ove testi e musiche sono da lei composti, compresi i disegni del libretto e la co-produzione con Raffaele Rebaudengo. Un album leggero come i colori pastello che colorano i nostri giorni più lieti e sereni. Handle with care come le cose care alle quali teniamo di più e che abbiam paura di rovinare maneggiandole con poca attenzione. Tinteggiato di leggere venature oroblu come il cielo dei pittori rinascimentali. Vivace ed espressivo.

FONTE

 

PEPPE FONTE 

Secondo me e’ l’una

2012 Odd Time Records/ Egea CD

Tra Cesare Pavese e Piero Ciampi, questo Secondo me è l’una che ci avvolge in una spirale di nebbia fumo e malinconia con grazia e inusitata eleganza. Dodici pezzi notturni con profumi tra il jazz e il confidenziale e un bicchiere in mano. Peppe Fonte, avvocato cantante arriva a questo secondo lavoro con la forza di chi si ispira ai sentimenti dell’anima e li tramuta in rapidi e concisi racconti sonori. Tutti i brani a sua firma escluso uno a cura di Pino Pavone e una citazione doverosa per Questione d’abitudine, brano di squisita inquietudine. Gran bel disco perfetto per le ore tarde. Bucolico.

INCUDINE

 

MARIO INCUDINE  

Italia Italia

2012 Universal Music Group CD

Viva l’allegria e il buon sangue che il nostro sud riesce nelle sue contorsioni musicali che aggregano differenti situazioni musicali a regalarci. Anche in questa situazione Mario Incudine coniuga tutto quel che mediterraneamente e orientalmente si può mescolare assieme ottenendo un verace CD dalle caratteristiche decisamente interessanti e piacevoli. Testi intelligenti proposti con buonumore e spensierata vitalità ma col piglio di chi dice in modo avveduto cose serie o gravi. Disco dalla forza dirompente si avvale nella sua produzione anche di Kaballà e nasce e si sviluppa tra Catania, Milano e Bologna. Significativo connubio di centro nord e sud Italia per il quale vi rimandiamo al brano omonimo che apre il disco. Molto apprezzato ed elegante il fatto di aver messo anche la traduzione italiana dei testi originariamente, ma perfettamente capibili, in siciliano. Italia Italìa è un supporto musicale vivo, brillante e intelligente. Chapeau!

EDDA

 

EDDA 

Odio i vivi

2012 Niegazowana Records/ Venus CD

Psichedelicamente sgraziato e personalmente, politicamente e familiarmente scorretto quanto basta. In un brano, precisamente Anna, canta “Io non ho buon gusto” e su questo concordiamo perfettamente con lui. Testi al vetriolo contro tutti, tutte e anche contro se stesso con tono gutturalmente angosciato integrato in una musica disperatamente indigesta come la carta vetro. Potremmo definirlo terrificante ma a qualcuno piacerà e forse in una giornata di cupa e disorientante disperazione attecchirà anche su di noi.

MARTIN

 

ELSA MARTIN  

Verso

2012 Autoprodotto CD

Per noi accreditato come uno dei vincenti di questo Premio Tenco 2012 così, a sorpresa dobbiam dire, non è stato. È invece Verso è stato uno dei CD più armoniosamente interessanti che la rassegna di quest’anno ha avuto. La motivazione per una sua non definitiva affermazione nella finale probabilmente sta nel fatto che fosse a cavallo tra opera prima e disco in dialetto, cosa che noi pensiamo alla fine lo abbia penalizzato. Si tratta di un disco di dodici brani alcuni in italiano e sono decisamente quelli che catturano l’ascoltatore e altri in friulano, dialetto non facile purtroppo e leggermente penalizzante. Altro motivo che crediamo gli abbia giovato in senso contrario. Brani composti e proposti con insolita delicata simmetrica coerenza di stili e intenti che se ai primi ascolti, per motivazioni su espresse, potevano essere a tratti di difficile comprensione, dopo svariati ascolti entravano sotto pelle trovandosi un posto dove adattarsi. Cantato e suonato splendidamente si avvale di armonie decisamente accattivanti. Marco Bianchi, Alessandro Turchet, Emanuel Donadel, Lucia Clonfero e Francesco Socal suonano con delicata maestria e su tutto la dolce e soave voce di Elsa Martin. Con il CD di Lariccia, della Barabino, della Anania formano il poker, almeno per noi, più interessante del Tenco 2012. Che poi abbiano vinto o meno restano lo stesso nei nostri cuori. Poetico.

RAIZ

 

RAIZ & RADICANTO 

Casa

2012 Arealive/ Edel CD

Musica mediterranea, qualcuno la taccia d’esser meticcia ma è decisamente un agglomerato di suoni e canti mescolati in un assieme di pachuco nostrano che non disdegna pennellate d’estremo oriente come in Scegli me. Per il resto, Casa è un interessante lavoro che nobilita, se ve ne fosse ancora bisogno, il valore della musica etnica misto folk che il nostro sud è capace da anni di regalarci e qua abbarbicata a sentori musicali profondamente lontani. Incontro questo tra Raiz e la band barese dei Radicanto che da vita a un lavoro di notevole spessore ove strumenti che paion arcaici creano atmosfere portate dai venti lontani che accomunate alla straordinaria voce di Raiz si perdono nella luce dei tempi. Un disco importante per un binomio che coniuga meridionalità con ritmi che arrivano da disparate direzioni. Un viaggio a volte tribale e a volte binario che non disdegnerà d’emozionare ogni attento ascoltatore portandolo al di la d’ogni duna e deserto noto e meno noto. Seducente.

ANANIA

 

GIULIA ANANIA 

Omonimo

2012 Universal EP

Tra Paola Turci e Giuliana Valci, la Anania è un artista che non conoscevamo e che ci ha sorpreso non poco. Scopriamo che ha partecipato al recente Sanremo, ma il fatto che sia cantautrice e che si scriva i testi nobilita questa sua presenza in detta manifestazione che noi guardiamo poco, siamo orientati verso l’altra faccia di Sanremo, quella rivolta al Tenco. Ma questa ragazza della quale sappiam poco e che evitiamo di “conoscere” in rete per attenerci esclusivamente a questo supporto discografico, ci colpisce non poco e la forza intrinseca dei suoi sette brani sono li a cogliere nel segno. La scelta di Sanremo che non sappiam a cosa sia dovuta la mettiamo da parte e ci concentriamo su queste semplici ma splendidamente raccontate storie che a ogni ascolto ci catturano maggiormente. È veramente un mini album piacevole e pezzi come La mail che non ti ho scritto, Marta e Il cigno sono piccoli monili che porteremo piacevolmente indossati nei giorni a venire. Curiosamente, il brano Velenosa ricorda molto i Palconudo, gruppo preso in considerazione in questo speciale. Una grande piacevole sorpresa nella quale brilla la sua voce per un album ben suonato e ottimamente prodotto. Solare.

BLOCK

 

 

GIOVANNI BLOCK 

Un posto ideale

2012 Egea Music Distr. CD 

Prodotto da Enzo Carretta, Giovanni Block ha nel suo carniere in premio Siae e un Musicultura. Cita in questo suo esordio il Premio Tenco esplicando quasi mestamente che fare il cantautore oggigiorno pare non convenga più. Noi, pur nel rispetto delle forme altrui, dissentiamo per il semplice fatto che Giovanni è decisamente molto bravo e se nonostante questa sua tesi odierna ha forza e coraggio per portare avanti un suo discorso, peraltro bello e piacevole, allora forse ha il coraggio di bypassare se stesso e buttarsi a capofitto, forse, non sappiamo se vive d’altro o vuole viver di musica, in questo mondo cantautorale fatto di serate, testi, canzoni, nuove conoscenze, viaggi, emozioni, esaltazioni, depressioni, e così via. Noi siamo testimoni del suo esordio che abbiamo ascoltato più volte e lo esortiamo a perseguire questa strada che brillantemente sta già percorrendo a onta di certe legittime sue perplessità. Tra l’allegorica amara allegria de Il paese del vinello, la malincomia di Verrà un giorno, il nonsense di La moda del ritorno e altri dieci eccellenti quadretti, sviscera un mondo raccontato bellamente e intelligentemente in prima persona e in certi contesti, come in La nuova felicità, il cantautore napoletano ci porta a un trait d’union con Rino Gaetano ed Herbert Pagani. Bellissime inoltre Violette e gerani e L’aquilone. Ospite in un brano Sergio Cammeriere, altro artista che abbiamo conosciuto tanti anni fa al Tenco e che da quel momento con affetto seguiamo.

 

ACUSTIMANTICO

Tempo di passaggio

2012 Helikonia/ Egea Music CD 

Un folk secco e gracile con qualche pennellata di etnie orientali per un CD alquanto tedioso, tra l’altro penalizzato da una voce poco incisiva e da una musica a tratti strascicata. Un paio di brani sono strumentali, mentre bellina è Il buon insegnamento e piacevole la cover di Punk Islam, dei CCCP, ma alfine trattasi di lavoro scarno e disadorno e non che questo sia un difetto, bensì si ha solo una certa difficoltà ad arrivare sin in fondo nell’ascolto. Ostico.

fabularasa cover

 

FABULARASA 

D’amore e di marea

2012 Helikonia/Egea Music CD

CD che alterna ballate classiche a momenti piacevolmente jazzati. Tranquillo, lento, soave e armonioso. Undici pezzi questi di D’amore e di marea, bellissimo titolo, sereni e riposanti per rilassare il corpo e la mente. L’arrangiamento di Lunamare ricorda molto il grande Daniel Lanois mentre Rabdomanza e Recessione sono due pregevoli gioiellini. Luca Basso, voce, Vito Ottolino, chitarre e Giuseppe Berlen, batteria e percussioni assieme a Giua e Paul McCandless, si proprio quello degli Oregon, in veste di ospiti danno vita a un progetto che ancora una volta arriva dalle Puglie, foriere ultimamente di tanti buoni lavori, e che sfiora le tre stellette. Altero.

 

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Cantano Guccini

2012 Self Music Distr. CD

Dario Canossi cantante dei Luf ci ha detto che si è divertito a cantare e suonare le canzoni di Guccini che amava appunto suonare e cantare trent’anni fa. Diciamo che in questo I Luf cantano Guccini  i brani sono restati praticamente simili agli originali, considerando anche che la voce di Dario assomiglia a quella di Francesco ma che son stati rivestiti o abbelliti con violino, fisarmonica, cornamusa, contrabbasso e banjo. Operazione riuscita in pieno per queste undici storiche canzoni, peccato non averne riproposte in maggior numero, che serviranno ai Luf per divertirsi alla grande e per tutti gli altri a rispolverare i vecchi dischi di Guccini per farne una pantagruelica scorpacciata e ricordarsi quanto, ma quanto erano belli. Un sentito grazie agli amici della Val Camonica dei quali non possiamo evitare di ricordarvi l’ottimo Live&Luf fantastico connubio di Cd/Dvd/Libro uscito un anno e mezzo fa. Splendido come splendide le loro versioni di Eskimo, Canzone per un’amica, L’avvelenata e tutte le altre. Consigliato oltre che vivamente da noi anche dagli amici del “Buscadero”. Ancora un aggettivo, ma ne meriterebbe una vagonata. Sfavillante.

 CAPOSSELA

VINICIO CAPOSSELA 

Rebetiko Gymnasts

2012 La Cupa Records/ Warner Music CD 

Mia mamma è di origine greca, nata al Pireo. Io tempo fa su queste pagine, (n° 61), scrissi al mio ritorno da un viaggio in Grecia un paio di accorate pagine sul rebetiko, Figuratevi quindi la mia gioia quando finalmente questo disco favoleggiato da tempo è giunto nel mio lettore. Il dischetto è uscito da un po’ oramai e ne han parlato praticamente tutti, quindi i nostri lettori ormai saranno ben informati su tutto ciò che lo concerne. Noi vogliamo soltanto ribadire che pur nella sua possibile, per qualcuno, complessità musicale è un lavoro fatto col cuore e con la passione che ha sempre contraddistinto Vinicio in tutte le sue operazioni filo-musicali e che col tempo sono divenute tutte, nessuna esclusa, delle pietre miliari della discografia nostrana. Questo era già facente parte di detta famiglia ancor prima d’uscire, figuriamoci ora che ci ha riempito le giornate con la sua gioiosa e sofferta, ellenica dolce beatitudine. Testi, qualcuno ha storto il naso, rigorosamente in greco nell’accluso libretto, in italiano solo quelli di nuova fattura. Vinicio canta, anche in greco, e suona il piano mentre una nutrita compagnia di amici greci e nostrani suonano con impeto e slancio bouzuki, baglama, fisarmonica, congas, bongos, tamburelli e ancora chitarre, contrabbasso e batteria, dando vita a un’atmosfera da taverna dove riusciamo a vedere tra le imposte blu bicchieri di uzo, retsina e metaxa con piatti colmi di fisticchia, baclavas, galatoburego, kourabiedes e salsine varie. Tutti i brani sono appassionatamente coinvolgenti ma Contratto per Karelias, che già conoscevamo da tempo in questa versione è decisamente straordinaria ma che dire anche della nuova veste di Signora Luna. Un disco, vogliamo chiamarlo documento musical-storico, di proporzioni granitiche come le colonne che eterne troneggiano da tempi lontanissimi a Capo Sounion. Portentoso.

 ZANOTTI

FABRIZIO ZANOTTI 

Sarò libero

2012 Fabrika Musika CD

Difficile e ardue le possibilità di un live nell’ambito del Tenco di poter eccellere,  considerando le difficoltà di catalogazione. Zanotti con importanti ospiti tra i quali Matteo Nahum, spesso partner musicale di Max Manfredi, ci regala uno show solido e ruspante, diremmo molto incisivo. Di origine pugliese, ancora le Puglie in sfolgorio, ma nato in Piemonte, è autore di svariati progetti musicali culminati in album, spettacoli teatrali, film, video, tv con risultati decisamente interessanti e degni d’esser citati. Questo concerto, registrato nel bellissimo teatro Giacosa di Ivrea, è la summa del suo lavoro, della sua personalità e della sua dirompente forza. Il consiglio, oltre che il procurarsi questo CD, è di star attenti alle sue esibizioni live e riuscire a esserci alla prima occasione. Tanto per non farsi mancare nulla ha recentemente vinto un concorso di poesia. Poliedrico.

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FOLCO ORSELLI  

Generi di conforto

2012 Fabrika Musika CD

Piacevole lavoro di Folco Orselli che prosegue il suo cammino waitsiano ovviamente in lingua italiana, coniugando voce e stilemi musicali come il grande cantautore americano. Andiamo dall’eccellente Balla in stile Ry Cooder alla spaventevole Inno alla follia, estremi di questo lavoro gradevole quanto basta per lasciarsi cullare dalle sue elucubrazioni per alzarsi infine poi al termine del CD a mettere sul giradischi un buon sano Blue Valentine o Foreign Affairs. Celebrativo.

DAUNIA

 

DAUNIAORCHESTRA    

Di fame di denaro di passioni

2012 Autoprodotto CD 

Parte con Facitevi li cazzi vostra questo breve album in dialetto, tributo a Matteo Salvatore in stile jazzato da locale notturno pregno di whiskey, fumo e coppie non più in tenera età. Non vi son dubbi che sia un lavoro di classe sopraffina che avrà giustamente un suo pubblico ma che a noi fa semplicemente venire sonno prima del tempo. Soporifero.

DANYS

 

DANYS

Same

2012 Body&Soul Music CD 

La romana Daniela Servello (Danys) in dodici brani propone col suo canto tra il falsetto e il sincopato, uno stile che attraversa zone paludose pregne di jazz e sature di atmosfere da piano bar che hanno il loro punto più alto in Tramonti ma altri brani si fanno notare dopo ripetuti ascolti. Profondamente intenso e pensoso lo sguardo della cantante che spicca nella front cover e che ci porta a credere sia artista decisa e tenace. Determinata.

TAGLIAPIETRA

 

ALDO TAGLIAPIETRA

Nella pietra e nel vento

2012 Self Music CD

Questo è uno dei dischi più belli usciti nel 2012 e che abbiamo votato nella categoria disco dell’anno. In occasione del concerto di Tagliapietra nel quale lo presentava in anteprima in quel del Giardino di Lugagnano, Verona, benemerito club che propone settimanalmente eccellenti artisti in splendide serate, abbiamo chiesto alla figlia dell’ex leader delle Orme se potevamo averne copia per recensione sentendoci rispondere che solitamente riservano copie omaggio solo per testare di una certa tiratura e importanza. Ci è stata chiesta una copia della rivista, in omaggio, con la paventata possibilità che venissimo contattati in seguito per la nostra richiesta. Per semplificarci la vita e avere questo supporto musicale decisamente splendido ce lo siam comprati, anzi il sottoscritto ne ha acquistato ben due copie. Ovviamente, non siamo mai stati contattati, ma certo non erano obbligati a farlo anche se nella nostra testata abbiamo una propensione per la musica di ispirazione progressiva. Ora, in questo contesto saremmo tentati di recensirlo, e se lo facessimo lo incenseremmo perché come detto trattasi di album veramente sopra la media ma non vorremmo irritare la signora in questione facendolo su di una testata non idonea o non degna quindi ci esimiamo.

FERRADINI

 

 

MARCO FERRADINI

La mia generazione (Omaggio a Herbert Pagani)

2012 Moletto Music/Edel  2CD

Uscito fuori tempo massimo, per almeno questo Premio Tenco, La mia Generazione è il tributo che Ferradini, dopo alcuni anni di silenzio tira fuori dal suo cilindro, per ricordare l’amico Herbert Pagani ingiustamente ultimamente un po’ dimenticato, ma non da noi, il sottoscritto ha suoi rari e splendidi singoli e LP gelosamente custoditi. Herbert Pagani, sul quale sarebbe doveroso fare uno special a futura memoria, fu uno degli artisti a 360° più interessanti degli anni ‘70 e molti suoi brani tradotti dal francese, Albergo a ore, Lombardia e Che bella gente su tutte, restano nella mente di chi ai tempi lo ascoltava sia su vinile che a Radio Montecarlo. Con Ferradini erano amici e anche se poco noti, autori entrambi anche di due grandi successi di Marco, ovvero Teorema e Schiavo senza catene. Adesso in questo doppio CD trovano posto ventun brani che riportano al presente altrettanti splendidi tasselli di un tempo neanche tanto lontano che a volte ci troviamo a ricordare con inusitato piacere. Marco Ferradini, benemerito per questa incantevole operazione, si avvale dell’aiuto di una moltitudine di amici tra i quali Fabio Concato, Ron, Eugenio Finardi, Syria, Caroline Pagani sorella di Herbert, Fabio Treves, Mauro Giovanardi, Shel Shapiro e Moni Ovadia, e altri ancora. A volte, operazioni del genere passano purtroppo un po’ inosservate. Invece, questa mi sembra si stia avvalendo di un tam tam interessante che ha riportato Ferradini e la sua “Amicizia” con Herbert sia sui quotidiani, che agli showcase che alla radio dove con piacere domenica dopo insulse partite di calcio, l’abbiam sentito intervistato da Dotto, che era decisamente più eccitato da detto incontro che dalle diaspore calcistiche di poco prima. Sicuramente tra i dischi dell’anno, venduto inoltre a prezzo economico. Ogni lettore di “Late” dovrebbe andare a far proprio questo supporto musicale che se non gli cambierà immediatamente la vita gliela renderà senz’altro semplicemente più luminosa. Splendido e per chi come me a quei tempi era ragazzino decisamente commovente. Se proprio dobbiam fare un appunto, e lo spazio era decisamente disponibile, un peccato aver tralasciato due brani come L’amicizia e Canta. Cattedratico.

STRADA

 

JOHN STRADA 

Live In Rock’a

2012 Autoprodotto CD

John Strada, rocker di inusitata forza e passionalità e già autore di alcuni ottimi lavori in studio, arriva al canonico live, doppio per l’occasione, registrato alla Rocca di Cento, luogo deputato a infiammanti e roboanti concerti nel cuore dell’Emilia. Ricordiamo colà una splendida performance di Willie Nile. Una manciata di brani sanguigni a sua firma e un paio di cover di Springsteen, oltre a una dei Beatles e una di Silvestri, e oltre a un paio di monologhi divertenti ma forse un po’ troppo lunghi compongono questo impetuoso e passionale omaggio che il musicista emiliano fa ai suoi fan, a se stesso e a coloro che giornalmente masticano piadine e sano rock and roll. Aiutato da Fabio Monaco, Alex Cuocci, Francesco Foschieri, e Daniele De Rosa ovvero i Wild Innocents  traccia un loro percorso irto di rose e spine culminanti in momenti esplosivi come in Eccomi qua e Come una star e in altri pacati come 15 Agosto, Marina di Ravenna. Bella la confezione cartonata caratterizzata da eccellenti fotografie. Roccioso.

cd diodato

DIODATO

E forse sono pazzo

2012 Autoprodotto CD

“E forse sono pazzo” è il lavoro di un cantautore/gruppo che gravita nell’underground romano. Pare che tutto nasca dall’esistenza di un pezzo, forse anche edito come singolo,  che ha convinto il produttore artistico,  Daniele Tortora, a far si che detto brano, evidentemente a suo vedere eccellente, fosse il trampolino di lancio per un progetto più ampio. Li stiamo ascoltando e ne siamo rapiti e conquistati considerando che questo dischetto ci regala ballate di estrema fragile bellezza al limite della psichedelia e dirompenti suoni rock da vera banda garage. La loro forza resta nell’esercizio di un concerto live ove l’energia la fa da padrone e ben venga fortunatamente anche il supporto in studio che ci propone, interessantissima la voce di Antonio Diodato, uno dei lavori più vivi ed energici dell’anno che sta per terminare. Con lui Danilo Bigioni (basso), Alessandro Pizzonia (batteria), Duilio Galioto (piano, wurlitzer e tastiere varie), Daniele Fiaschi (chitarra). Disco intimo e fragoroso nello stesso tempo che ha come caratteristica una perfetta integrazione tra queste due componenti. Erculeo.

Ronald Stancanelli