NOLAN MCKELVEY – Forward

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NOLAN MCKELVEY
FORWARD
Autoprodotto 2023

Attivo da oltre 25 anni nell’area di Boston, Nolan ha suonato in ogni angolo degli Stati Uniti toccando diversi generi musicali che possono essere racchiusi nel termine Americana: alternative country, roots, bluegrass, country e rock. In questo lungo periodo ha ricevuto apprezzamenti non indifferenti, aprendo per artisti ben più conosciuti tra i quali Greg Brown, Odetta, Leon Russell, Los Lobos, Jerry Douglas, Cowboy Junkies, Son Volt e Josh Ritter. Tuttavia, non è riuscito ad emergere né nell’attività da solista che conta cinque album, né come componente di diverse formazioni tra le quali The Benders con i quali ha inciso altri cinque dischi e The Resophonics. Ha trascorso un periodo in California dove ha suonato nella band di Joel Rafael, ha registrato con Levon Helm, poi si è trasferito in Arizona dove ha inciso con i Muskellunge (sei album) che sono la sua band attuale di bluegrass insieme ai Tramps And Thieves, ma alterna anche l’attività da solista e in trio. Nel 2020 ha pubblicato Songs Of Hope, un mini-album di sei canzoni in associazione con la fondazione “cure the kids” e Into The Silence, registrato dal vivo senza pubblico a Flagstaff in trio.
Ora torna da solista con Forward, registrato con un nutrito gruppo di musicisti in parte già utilizzati in passato, in cui conferma pregi e difetti della sua musica, gradevole e di discreto livello pur risultando indubbiamente derivativa e senza grandi picchi nella scrittura. Un artigiano della musica roots come ce ne sono tanti negli Stati Uniti, per cui è difficile pensare che riesca ad emergere ulteriormente.
Forward alterna tracce di matrice rock, country e folk disegnando un ritratto credibile della musica di McKelvey. Ballate intime e dolenti di impronta folk come Mother, la title track già uscita come singolo che si impone con un crescendo notevole e la springsteeniana Pretending (contro la guerra) si alternano al soul ritmato di Tir Na Nog con il sax di Dana Colley (Morphine), al rock di Phoenix Rising e Other Side e al country di Tears In The Dell e di Sweetest Dreams scritta per la figlia, con la chiusura di New House in cui spicca il violino dell’amica Megyn Neff.

Paolo Baiotti

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