I dischi in vinile sono meglio dei CD?

 

Come funziona la musica

 

…E la risposta è che…

“Poche, pochissime persone sono in grado di rinoscere la differenza tra i due (sempre che i dischi in vinile siano in perfette condizioni e si usi in entrambi i casi un buon impianto di riproduzione).

A dimostrarlo sono stati, nel 1993, due psicologi della musica (Behne e Barkowsky).

I due studiosi presero 160 persone che si intendevano molto di sistemi di riproduzione musicale ed erano fortemente coinvolti nel dibattito vinile/CD, e fecero ascoltar loro riproduzioni musicali di entrambi i tipi.     

Soltanto 4 persone su 160 furono in grado di stabilire se stessero ascoltando un CD oppure no, e questo benchè tutti gli appassionati del vinile avessero iniziato il test sostenendo che i CD avessero un suono ’stridulo e senza vita’ rispetto a quello ’caldo’ del vinile.     

E non bisogna scordare che non si trattava di semplici ascoltatori medi, ma di appassionati entusiasti e convinti delle proprie idee. 

Il numero di ascoltatori medi in grado di distinguere la differenza tra il suono di un disco in vinile e quello di un CD era probabilmente inferiore a 1 su 100, e parliamo del 1993; senza alcun dubbio i miglioramenti tecnologici che si sono avuti da allora hanno ridotto ulteriormente quel numero e reso irrilevante il confronto.                   

Buona parte del dibattito sulla superiorità del vinile rispetto al CD si può attribuire probabilmente a una forma di nostalgia tecnologica che risale all’epoca in cui gli uomini delle caverne discutevano animatamente sulla superiorità delle punte di freccia in bronzo rispetto a quelle di ferro.  

Negli anni trenta del novecento gli appasionati di musica si lamentavano perchè le nuove tecniche di registrazione permettevano di riprodurre fedelmente sia la musica forte sia quella sommessa:  sentivano la mancanza dell’eccitazione di cui potevano godere con le loro vecchie registrazioni grazie alla distorsione che si produceva durante i momenti più intensi di un brano orchestrale. 

Più tardi, nel 1963, in una recensione dell’ultima tecnologia in fatto di registrazione del suono (il sistema di incisione Dynagroove della RCA) si sottolineava che secondo alcuni ascoltatori, il suono estremamente levigato risulta sterile.   

Personalmente, ritengo che la differenza tra il suono dei dischi in vinile e quello dei CD sia irrilevante rispetto a variabili come il ticchettio del riscaldamento centrale, il rumore del traffico e la voce lamentosa di sottofondo che vi chiede se avete intenzione di ascoltare ancora per molto quella musica jazz.”

 

Tratto da  ”Come Funziona La Musica”, di JOHN POWELL, Salani Editore, 2010

 

Bella provocazione per noi amanti del padellone…  E voi che ne pensate?  Il dibattito è aperto…   

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