MICHAEL JOHNATHON – Garden Of Silence

Michael-Johnathon

MICHAEL JOHNATHON
GARDEN OF SILENCE
Poetman Records 2022

Non ci sono dubbi sul fatto che il newyorkese Michael Johnathon sia un artista eclettico ed estremamente prolifico come dimostra il fatto che Garden Of Silence sia il suo ventesimo album. Oltre ad essere uno stimato folksinger e chitarrista Michael è drammaturgo, scrittore (la serie Woodsongs di cinque libri e una per bambini sugli strumenti musicali), compositore di opere teatrali (Walden: The Ballad of Thoreau), fondatore dell’organizzazione di artisti SongFarmers, animatore di un conosciuto programma radiofonico (The Woodsongs Old-Time Radio Hour) che da poco ha anche una versione per i bambini (Woodsongs Kids). Nel 2020 ha ricevuto il prestigioso Milner Award per meriti artistici dal governatore del Kentucky.
Garden Of Silence è composto da dieci tracce originali e da una cover di Pete Seeger ed è un disco morbido e melodico in cui il cantante e polistrumentista (chitarra, mandolino, banjo, organo) è accompagnato da un nutrito gruppo di collaboratori compresa una sezione di fiati e di archi in alcune tracce. Ci sono riferimenti alle sue passioni e attività passate e presenti: la title track ha come tema il giorno della morte del pittore Van Gogh al quale era stato interamente dedicato il disco The Painter, Winter Song si riferisce al filosofo e scrittore Henry David Thoreau, Front Porch Symphony parla dello spirito della sua organizzazione di artisti, Seeger Mashup è un tributo al grande folksinger che è stato un suo mentore introducendolo nel mondo della musica cantautorale, mentre la conclusiva Folksinger è un ringraziamento alla passione che anima i cantanti folk di ogni epoca. Non mancano un blues acustico (Narcissistic Blues), un pregevole strumentale con il banjo in primo piano (Petrichor) e riferimenti a temi più generali come la rabbia e il dolore in Hurricane e l’amore in September Eve.
Echi di Don McLean e Gordon Lightfoot attraversano un disco semplice, quieto e dalle atmosfere bucoliche.

Paolo Baiotti

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