RASMUS BLOMQVIST – Columbia Road

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RASMUS BLOMQVIST
COLUMBIA ROAD
Wooden Shrine 2020

Abbiamo scritto di questo cantautore svedese nel 2017 in occasione del suo progetto solista Rami And The Whale. Già membro dei Ginter Trees e del duo Holy Farmers, Rasmus aveva inciso quel disco nel 2015 e 2016, occupandosi di quasi tutti gli strumenti prevalentemente acustici con qualche aiuto al violino, al flauto e alla batteria. Nello stesso periodo l’artista ha vissuto per qualche mese in Gran Bretagna, suonando nei club tra Londra e Bristol e scrivendo una manciata di canzoni. A Londra alloggiava da un amico nei pressi di Columbia Road, dove ogni domenica c’è un mercato dei fiori molto conosciuto e dove Rasmus ha anche suonato come artista di strada. Questo soggiorno ha ispirato le canzoni raccolte in Columbia Road, sempre di ispirazione indie-folk, molto melodiche e quasi sempre acustiche, con l’apporto di backing vocals molto curati, come nella deliziosa Somewhere che ricorda Simon & Garfunkel e CSN e saltuariamente di violoncello, violino e flauto, oltre alla batteria in poche tracce. Blomqvist ha una voce aggraziata, calda e armoniosa, adatta per questi brani avvolgenti e sensibili che riecheggiano un rapporto mistico e di attaccamento alla natura tipico della cultura nordica, rispecchiato anche dalle foto di copertina e dell’interno.
Suoni rarefatti, bucolici e mistici registrati a Falun tra il 2017 e il 2020 che compongono un quadro tenue e rilassante. Echi di Nick Drake nella rigorosa opener For You, l’atmosfera avvolgente in Lord Give Me Light e di Mountain Song, il folk-rock di matrice britannica dell’eccellente Tiger Island e la title track nella quale viene inserito un testo poetico di Ezra Pound (In a Station of the Metro del 1913) mi sembrano i brani più riusciti di un disco intimo, austero ed omogeneo dai sapori autunnali.

Paolo Baiotti

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