MICHAEL VEITCH – Wachtraum
di Paolo Baiotti
15 gennaio 2023
MICHAEL VEITCH
WACHTRAUM
Burt Street 2022
Il primo approccio di Michael con la musica è stato attraverso i canti gregoriani da bambino e il rock and roll da adolescente, attingendo alla collezione del fratello maggiore di singoli degli anni ’50. Poi sono arrivati i Beatles. A 23 anni ha preso lezioni di canto con un insegnante che aveva lavorato con Frank Sinatra e gli Aerosmith. Parallelamente è cresciuta la passione per l’ambientalismo, si è occupato di fotografia e di arte figurativa e si impegnato in politica collaborando con candidati progressisti del Vermont fino al ’94 quando ha partecipato alla corsa per il Senato come candidato dell’area di Bernie Saunders. Non è stato eletto e ha pensato di ripartire più seriamente con la musica, aiutato da Shawn Colvin, sempre cercando di conciliare questa passione con un messaggio pacifista e ambientalista. Ha vissuto in Germania, quindi nel ’99 si è stabilito a Woodstock dove risiede tuttora. La sua canzone più conosciuta è Veteran’s Day, composta nel 2011 e ripresa da Judy Collins.
Wachtraum, registrato nel corso di parecchi anni tra Monaco e Bearsville, si può considerare il lavoro più studiato, attento e appassionato del suo percorso, con canzoni di buon livello incentrate sullo svilupppo del calendario annuale a partire da First Day e arrangiamenti adeguati. Michael ha una voce naturalmente melodica, che si adatta alla perfezione a ballate folk elettroacustiche come il primo singolo Valentine’s Day, ovviamente collegato a febbraio o Moving Day in cui fa capolino l’armonica di Gary Schriener, ma anche a tracce più energiche come April Fools influenzata dal country-rock californiano o Sunday Afternoons. Nella sofferta Happy Fourth Of July, il brano più politico del disco, siamo in ambito roots-rock con la slide di Dan Whitley, mentre la sognante August Nights evoca il suono dei Beach Boys e la romantica ballata Always Vermont ha come tema inevitabile l’autunno, stagione ideale per il suo Stato. Da segnalare ancora One Wish, duetto con l’eterea cantante Kirsti Gholsen che chiude il disco, un’ottimistica canzone natalizia scritta con Julie Last, cantautrice e ingegnere del suono che in passato ha collaborato con Joni Mitchell e Rickie Lee Jones e che ha registrato e mixato l’album.
Paolo Baiotti