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ALIAS WAYNE ( RANZEL X KENDRICK ) – Snafu

di Ronald Stancanelli

5 maggio 2020

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Ranzel X Kendrick è un musicista cantautore texano autore del noto, non qui da noi, trittico Texas Cactus, Texas Sagebrush e Texas Paintbrush. Come alter ego sceglie di far uscire un EP di sei brani dal titolo Snafu accreditato a tal Alias Wayne. Acustico, direi alquanto cooderiano, e suonato come Dio comanda da Ranzel X Kendrick ( Alias Wayne ) e da un pugno di suoi amici musicisti tra cui tre gentili fanciulle, due a i cori e una al violino e coadiuvato da un basso sincero, un deciso pianoforte, due chitarre intensissime e una batteria minimale ma efficiente quanto basta, si posiziona in piacevolmente tra americana e fun music. Cd eccellente per riempire i pomeriggi assolati di festa. Quel misto che riporta al Cooder vecchia memoria e al Buffett acustico di inizio carriera rendono oltremodo interessante e amabile detto breve album che probabilmente è solo un divertissement per il suo autore ma che raggiunge lo scopo di divertire sia lui che ogni ascoltatore. Anzi se invece delle dimensioni di un EP fosse stato allungato ai canoni di un album probabilmente avrebbe catturato maggiormente con molte più chance per un suo possibile successo. Ring of Fire del monumento Johnny Cash è quasi irriconoscibile essendo assuefatta al genere stesso dell’autore del dischetto ed è una versione decisamente che lascia il segno pur essendo orientata su versanti lussureggianti differenti da quelli che il l’uomo in nero originariamente intendeva, eccellente l’idea delle due voci, maschile e femminile. Sentito e coloratissimo tributo. Segue Color of Blues, brano di sua penna dedicato alla di lui prima moglie Diana, pezzo accattivante che fa pensare cosa avrebbero potuto creare Jimmy Buffett e Ry Cooder impegnati assieme. Ottimo pezzo. Con la collega Rebecca White si torna a una cover e che cover. People Get Ready pezzo assoggettato a varie proposte musicali da maree di artisti vive qua di una luce superbamente scintillante e piacevole e pur andando con la memoria a come la faceva Dylan nel suo periodo Rolling Thunder non si può non restare affascinati da questa soul sweet version a due voci e con eco cooderiano di sottofondo. Splendida. Affascinante ballata a due voci anche il pezzo a sua firma Love Child, dolce e scorrevole solare ballata americana al cento per cento. Sorridere piacevolmente quando tocca a noi questo il delicato messaggio di Good Times altra floreale e soave ballata di questo piacevolissimo mini album. Incastonata da delicati strumenti è cantata anch’essa in alcuni momenti a due voci e ancora una volta il connubio vocal male female risulta vincente. Chiude questo solare e incantevole lavoro un beneaugurate ed entusiasmante blues da festa di compleanno. Peccato che il retro di copertina sia più appropriato come front cover, infatti la foto scelta per la prima pagina penalizza indubbiamente il fascino del dischetto fuorviando l’eventuale ascoltatore.

RANZEL X KENDRICK – Freestyle / ALIAS WAYNE – Snafu

di Paolo Baiotti

5 maggio 2020

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Cantautore texano di area folk/country, Ranzel è cresciuto imparando il mestiere dallo zio Roger Miller, artista country vincitore di numerosi Grammy. Dopo avere vissuto in Tennessee, Colorado, California, Maryland e Costa Rica è tornato in Texas stabilendosi nella zona di San Antonio, dove si è dedicato con maggiore convinzione all’attività musicale, ma più recentemente è tornato in Costa Rica. Ha pubblicato tre dischi collegati tra loro, conosciuti come la trilogia texana composta da Texas Paintbrush, seguito da Texas Sagebrush e da Texas Cactus. Recentemente ha pubblicato il primo di una serie di tre Ep di materiale tratto dai suoi archivi, The Legacy Collection, composto da quattro brani scorrevoli e disimpegnati tra country e pop- rock, incisi in differenti momenti. King Of The Road è una cover del classico crossover country/pop dello zio Roger Miller (n. 4 in Usa) ripresa con rispetto e la giusta leggerezza, Running Form My Heart un rilassato pop-rock e It’s Alright un mid-tempo che non incide più di tanto. In chiusura la ballata Compose Me, duetto country-pop con una voce femminile un po’ troppo caramelloso.

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Un altro Ep è uscito recentemente con il nome d’arte Alias Wayne: si tratta di di sei brani ondeggianti tra rock-blues e jazz. La prima traccia è una cover piuttosto particolare di Ring Of Fire, rallentata e un po’ jazzata con il violino di Marian Blackney in sottofondo; seguono la bluesata Color Of Blues e una seconda cover, People Get Ready elettroacustica con un pregevole assolo di elettrica. Il mid-tempo jazzato Love Child e Good Times appaiono un po’ leggerine e inconsistenti, mentre la conclusiva Happy B-Day 2U è un mid-tempo blues in cui spicca il piano di Ron Flynt, collaboratore di sempre di Ranzel.

RANZEL X KENDRICK – Texas Cactus

di Paolo Baiotti

12 gennaio 2020

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RANZEL X KENDRICK
TEXAS CACTUS
Autoprodotto 2019

Cantautore texano di area folk/country, Ranzel è cresciuto imparando il mestiere dallo zio Roger Miller, artista country vincitore di numerosi Grammy. Dopo avere vissuto in Tennessee, Colorado, California, Maryland e Costa Rica è tornato in Texas, stabilendosi nella zona di San Antonio, dove ha preso sul serio l’attività musicale che fino ad allora aveva svolto in modo irregolare. Ha esordito con Texas Paintbrush, seguito da Texas Sagebrush, per chiudere con Texas Cactus una trilogia texana. Recentemente ha pubblicato un ep di sei brani più vicino al rock blues con il nome Snafu By Alias Wayne, staccandosi in parte dalle atmosfere dei dischi precedenti.
Tornando all’ultimo capitolo della trilogia, Ranzel è accompagnato da un folto gruppo di amici e session men tra i quali Warren Hood al violino e mandolino (Waybacks, Bodeans), Ron Flynt al basso (20/20) nonché ingegnere del suono e Matt Hubbard all’armonica (7 Walkers).
Il primo singolo Sequin Son-of-a-Gun apre il dischetto in modo rilassato e sciolto, segnato da un violino country delizioso e da un cantato flemmatico, seguito dalla morbida ballata Waltz Away With My Heart e dall’apprezzabile cover di Crazy Love di Van Morrison che mantiene la dolcezza dell’originale sia nell’arrangiamento che nell’interpretazione vocale, con un pizzico di influenza southern soul in più. Nel prosieguo spiccano l’intensa Wayfarer impreziosita da una raffinata chitarra, lo strumentale Baptised in Butterflies e l’acustica Ada’s Farm con armonica e dobro in primo piano, mentre altri brani come Everybody Get Together, la title track e Come What May appaiono troppo esili per lasciare traccia.