JUDY NAZEMETZ – Balancing Act
di Paolo Crazy Carnevale
24 marzo 2018
JUDY NAZEMETZ – Balancing Act (Smokey Lady Music/Hemifran 2017)
Un disco controcorrente, in tutti I sensi: Judy Nemetz è una signora che in America si è conquistata una certa nomea grazie alle sue numerosissime apparizioni al Jay Leno Tonight Show, ma ha anche preso parte a qualche musical e, a tempo perso, si è messa a fare la cantautrice. Non nel senso classico però, con una voce assai particolare, abbastanza tipica per cantare nei musical ed un gusto per un jazz/folk non scevro da ulteriori contaminazioni, da qualche anno la Nazemetz si è messa in testa di registrare le proprie canzoni.
Sicuramente l’accostamento a sonorità un po’ dixieland e allo swing si attagliano bene alla sua voce acuta e con l’accompagnamento di un buon gruppo guidato dal pluridecorato Chad Watson (bassista, chitarrista, produttore e cantautore che ha offerto i propri servigi a Janis Ian, Essra Mohawk, Kin Fowley, tra gli altri) mette in pista dodici nuove composizione, tutte scritte di proprio pugno, in cui per la verità brillano maggiormente quelle che si distaccano un po’ dal gusto retrò che domina i brani più jazz/swing con i fiati che ricordano un po’ i funerali di New Orleans.
Appartiene a questa tipologia di brano, l’inaugurale The Way Back, con tromba, trombone e clarinetto che guidano le danze, più interessante la successiva Which Cup, più sul modello Cab Calloway, con un ritmo moderatamente caraibico, e la terza traccia, intitolata A Song For Mary, brano molto intimista basato tutto sulla chitarra acustica e su un violoncello suonato da John Crozova. He Said My Name Right risente forse un po’ troppo dell’impostazione canora tipica dei musical. Three Sticks Of Butter ripesca atmosfere irish che ricordano troppo (per essere un brano autografo) la mitica Sally MacLennane dei Pogues.
Motivi particolarmente interessanti sono Miami Underwater con echi che richiamano fortemente la musica spensierata di Jimmy Buffett (con una pedal steel suona da John Wakefield e l’elettrica di Don Peake, già chitarrista per gli Everly Brothers, Sonny & Cher, Hank Williams Jr. ed ora autore di musica da film), My Daily Regimen, il folk-blues Behind That Locked Door con un bel piano suonato da JT Thomas (Captain Beefheart Magic Band, Jackson Browne, Bonnie Raitt sono alcuni dei talenti con cui Thomas ha suonato) e la deliziosa Altars, gioiellino acustico che vede in pista la sola Nazemetz accompagnata da Watson.