JOHN STRADA & THE WILD INNOCENTS – Live In Rock’a

john strada

JOHN STRADA & THE WILD INNOCENTS
Live In Rock’a
(JS 2011, 2 CD)

Che bisogno c’è di un clone di Bruce Springsteen? La risposta viene da sé se si è amato il vecchio Boss, cosa che è successa al sottoscritto, e non si riescono a digerire le sue produzioni da metà anni ottanta in poi (sempre il sottoscritto), allora un clone come John Strada serve, eccome.

A parte tutto, questo autentico rocker sanguigno della bassa padana, di Dodici Morelli per l’esattezza, negli anni ottanta/novanta era noto tra i suoi compaesani come Springsteen Sedici (tanti si supponeva fossero i cloni del Boss che stavano in fila prima di lui), ora, in tempi meno sospetti, in anni in cui la concorrenza non è più così spietata, Springsteen Sedici è nel frattempo divenuto John Strada e, da solo o accompagnato da band con tanto di nome proprio come gli Small Town Rockers o i Wild Innocents – il richiamo a Bruce è palese –, ha messo in pista diversi CD.

Questo doppio dal vivo uscito un paio d’anni fa e registrato nella sua zona, alla Rocca (da cui il titolo del disco) di Cento, è un bel sunto della sua ispirazione del suo essere votato per missione alla diffusione del verbo rock – come viene eloquentemente raccontato nella traccia 7 del secondo disco di questo live intitolata …e furono una band – con più che un occhio di riguardo nei confronti di Springsteen. Eppure, per quanto le cover di Growin’ Up e Born To Run siano sorprendentemente ricalcate sugli originali, la vera forza del disco sono i brani originali, cantati da Strada con convinzione e suonati dai suoi Wild Innocents con un piglio fantastico e con gli strumenti giusti. Particolarmente indovinate sembrano Eccomi qua, Sempre di più, Signora Rina dedicata evidentemente al prototipo della vicina di casa impicciona, Ci deve essere un errore e le ottime Sabbie mobili, ben costruita, e La storia è fatta di notte.

Meno indovinata la barricadera Cohiba di Daniele Silvestri, un po’ lontana dalle corde di Strada, buona per l’idea di fare un brano che non può non richiamare certe cose di Gang e Modena City Ramblers, ma Cuba è lontana anni luce dalle strade polverose del rock’n’roll. Non male Come Together, anche se quanto a cover a Strada vengono meglio quelle di Springsteen.

Ma sono peccati che si possono perdonare quando uno vive e canta il rock’n’roll in maniera così sanguigna e verace, cosa che allo stesso Springsteen originale non viene più così bene da anni…

Tags:

Non è più possibile commentare.