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JOHN PRINE – For Better, Or Worse

di Paolo Crazy Carnevale

8 novembre 2016

john prine for better oro worse[45]

JOHN PRINE
For Better, Or Worse
(Oh Boy/IRD 2016)

Confesso di aver qualche preferenza in più per il John Prine singer songwriter che per quello interprete di ballate country, è evidente però, e basta dare un’occhiata alle vendite dei suoi dischi (da anni pubblicati indipendentemente sulla label Oh Boy) per rendersi conto che le vendite del Prine interprete hanno dato più soddisfazioni che non quelle del cantautore. Altresì vero è che dopo la lotta con il cancro alla gola, la voce di John si è resa più adatta al genere di canzoni incluse in questo CD, di fatto il sequel di In Spite Of Ourselves, pubblicato nel 1999 e composto da deliziose canzoni country incise rigorosamente in copia con cantanti donne dalle provate doti vocali. Il disco arrivò al ventunesimo posto delle classifiche country (in un’epoca in cui le classifiche di vendita avevano qualche peso ancora) e al 197° di quelle di Billboard. Comprensibile quindi che Prine, assente dal mercato da una decina d’anni – per quanto riguarda materiale nuovo – abbia ben pensato di proporre un secondo disco di duetti sulla scia di quel disco del ’99. Fin dal titolo (che tradotto suona più o meno come “nella buona e nella cattiva sorte”) il nuovo prodotto da a intendere di essere proprio il seguito di quel disco composto da duetti amorosi a cui si aggiunge una bellissima foto di copertina perfettamente in tema. Un paio delle comprimarie scelte da Prine sono le stesse del primo disco, ci sono infatti Iris Dement e Fiona Prine, ma ci sono anche alcune signore che all’epoca erano di là da affermarsi se non del tutto di là da venire. Il repertorio attinge nel vasto songbook della musica country, con brani di Hank Williams, George Jones, Buck Ownes, Jessi Colter, Vince Gill: Prine li canta come se fossero il suo repertorio abituale, come se li avesse scritti lui; le signore dal canto loro lo accompagnano mirabilmente, mentre un tappeto di strumenti tipici del genere si stende magicamente creando atmosfere risapute ma sempre adorabili. Non per nulla, rispetto a In Spite Of Ourselves, che era suonato dai musicisti abituali usati da John a fine anni novanta, questo For Better Or Worse vede coinvolti nomi eccellenti come Tim O’Biren, Al Perkins, Lloyd Green tanto per dirne tre che grondano bravura e fama, al bancone della regia troviamo Jim Rooney, che aveva prodotto anche il disco del ’99. Non so se questo disco riscuoterà lo stesso successo di vendite della prima raccolta di duetti, quanto a successo di critica pare ce la stia facendo e dopo la prima stampa in CD è già stata annunciata anche quella in vinile; quanto alle canzoni sono particolarmente riuscite Storms Never Last e Fifteen Years Ago, entrambe cantate in coppia con Lee Ann Womack, I’m Telling You, dal repertorio di Hank e Audrey Williams, con la loro nipote Holly a duettare col titolare. E brava è anche Miranda Lambert in un altro brano di Williams, l’ultraclassica Cold Cold Heart baciata dal dobro di Perkins. Color Of The Blues è forse il pezzo migliore del disco (quindici brani in tutto) e a fare da sparring partner con John c’è un’ispirata Susan Tedeschi, non deve essere un caso che il brano sia stato scelto per lanciare il disco nelle radio. Tra le altre signore coinvolte vanno poi citate Alison Krauss, Morgane Stapleton, Miranda Lambert e Kathy Mattea. Come il suo predecessore, anche questo disco si conclude con un brano cantato da Prine in solitaria, Just Waitin’ , ancora con la firma del grande Hank.