DAVID BROMBERG BAND – Big Road
di Paolo Crazy Carnevale
18 marzo 2021
David Bromberg Band – Big Road (Red House Records 2020)
A quattro anni di distanza dal bel botto di The Blues, The Whole Blues And Nothing But The Blues, Bromberg si è chiuso in studio con la sua rodata band e il produttore Larry Campbell per consegnarci un altro disco eccellente.
Se nel predecessore il filo conduttore era il blues, qui l’approccio è più roots, con strizzate d’occhio al country. Non cambia però la sostanza: David Bromberg, a più di cinquant’anni dalle sue prime esperienze come turnista, si conferma un’autentica forza della natura, sia sul palco che in studio, attorniato da musicisti all’altezza della sua fama e capaci di spaziare tra i generi senza sbavare, senza eccedere, con interventi misurati di bellezza estrema.
Il disco si apre con la title track, un brano sorretto dalla sezione fiati in cui Bromberg e il suo compare Mark Cosgrove si divertono con le chitarre elettriche, poi nella seguente Lovin’ of The Game il disco vira al country, grazie alle belle intuizioni di Cosgrove al mandolino e alla pedal steel del produttore, mentre il titolare si occupa dell’acustica.
La chitarra elettrica di Bromberg è invece il marchio di fabbrica dello slow Just Because You Didn’t Answer insieme al violino di Nate Grower, uno dei pilastri della formazione con il batterista Kanuski e Cosgrove che qui provvede magnificamente ai cori insieme al bassista Suavek Zaniesienko; per l’occasione qui al piano troviamo Dan Walker. Poi si torna al country col brano autografo George, Merle & Conway, con un grande lavoro di Campbell alla pedal steel, dell’acustica di David e del pianista, ottimo tributo a George Jones, Merle Haggard e Conway Twitty.
Il primo lato, come accadeva nel disco precedente, si chiude con un gioiellino acustico, Mary Jane, eseguito in punta di chitarra e cantato come Bromberg sa ben fare quando si accosta a materiale di questo tipo. La seconda parte del vinile si apre con uno di quei medley che sono la specialità di Bromberg, Maiden’s prayer/Blackberry Blossom/Katy Hill è uno strumentale in cui la formazione rende al meglio, con inserti di violino, chitarre acustiche e ben tre mandolini (Bromberg, Cosgrove e Grower), cucendo in maniera splendida, e sottolineiamo splendida, blues, old time music, bluegrass, sonorità irish.
Poi è di nuovo slow blues, Who Will The Next Fool Be di Charlie Rich, in versione big band, con i fiati arrangiati da Birch Johnson e un lavoro di fino di Bromberg e Cosgrove con le chitarre acustiche.
The Hills Of Isle Le Haut è una notevole composizione di Gordon Bok, resa dalla David Bromberg Band in versione molto corale, sia per quanto riguarda le voci, sia per l’arrangiamento in cui c’è spazio per tutti, da Cosgrove all’acustica a Grower col suo violino. David va di elettrica in stile folk rock e a rafforzare l’aspetto melodico c’è la fisa di Dan Walker.
Il finale vede di nuovo la band in formato acustico con una rilettura del classico Roll On John, riletta in versione molto accorata.
Come per il disco precedente, la versione in CD contiene tre brani in più, ovviamente non da meno, che l’edizione vinilica regala nel formato download: Standing in the Need of Prayer, Diamond Lil e Take This Hammer di Huddie Leadbetter.
Paolo Crazy Carnevale