SORI TIGULLIO LEVANTE MAX MANFREDI 29 LUGLIO 2021

Il-grido-della-fata-Max-Manfredi-1200x1084

Suoni irrequieti nel Tigullio. Eh si perché in quel di Sori, in una dolce piazzetta abbarbicata tra chiesa e spiaggia, tra virtù e degrado, la volta alta e maestosa della chiesa si scontra con saltuari mostruosi rumori a mo’ di carro armato dati da enormi contenitori per la rumenta su rotelle che volenterosi lavoratori locali ogni tanto sospingono per svuotarli verso un probabile centro di raccolta ubicato a pochi metri dalla casa del Signore.
Casa del Signore concessa, anzi il suo antro concesso dal prete del paese a Max Manfredi e due suoi intrepidi pard che li affaccendati a regalar musica suoni e versi, nobilitano sia detto sagrato che la serata. 83 minuti per circa duecento colà convenuti che si spelleranno le mani assistendo ad una splendida esibizione che porterà nelle orecchie, nei cuori , negli occhi e nella mente dei presenti undici tasselli gia noti della discografia di Max Manfredi, il più grande tra i grandi, e altre quattro nuove intense novelle in musica che a breve saranno ossatura portante del suo prossimo album che par in dirittura d’arrivo. Sarebbe il suo sesto oltre ad un live e ad alcuni libri tra racconti, novelle e poesie che formano la solida conformazione cultural poetica musicale di questo straordinario artista definito un giorno da Fabrizio De Andrè, “il migliore che abbiamo”.
Max ha sparso nei suoi parchi album innumerevoli gioielli che nel corso del tempo son solidamente divenuti granitici pezzi della sua notevole storia artistica. Alcuni di questi li propone questa sera e precisamente la Fiera della Maddalena, brano che uscì nella sua primigenia stesura con il contributo di Fabrizio De Andrè che vi cantava in due punti , Tabarca, affascinante storia dei pegliesi/genovesi che per vicissitudini storiche finirono a vivere a Carloforte in Sardegna ove tutt’ora portano rigorosamente avanti le loro tradizioni ed in special modo il loro dialetto, cosa che il sottoscritto ha constatato con gran fascino quando capitò di passarci, Notti slave, esuberante racconto di splendido piacere e ritmo impagabile, Libeccio, liberatoria e lancinante nella sua intrinseca avvenenza e non ultima l’eccezionale Il Regno delle Fate, una delle perle di Luna Persa. Max Manfredi le ha proposte stasera con gioia e godimento dei presenti che non hanno smesso di dimostratore il loro apprezzamento e sollazzo con lunghissimi e sinceri applausi. Da L’Intagliatore di Santi, disco del 2001 che reputo nella sua totalità il suo lavoro più solare, allegro, orecchiabile, divertente ed intriso di genialità e genovesità il buon Max ci ha regalato ben tre pezzi, ovvero due super classici ormai tra il top della sua produzione ovvero Fado da Dilettante e Tra Virtù e degrado e quello splendido gioiellino de Le Storie del Porto di Atene. Che per restare in tema ellenico fa il paio con una altro dei suoi grandiosi capolavori che è Retsina, che ci arriva direttamente dall’album Luna Persa che fu Premio Tenco l’anno dopo la sua uscita e del quale stasera abbiamo ascoltato come detto anche Libeccio. Sempre da questo disco, mi permetto di considerare Intagliatore e Luna i suoi due capolavori non voglio dire inarrivabili, aspettiamo sempre i suoi prossimi capolavori, ma di livello superbo, abbiamo ascoltato la solida Il morale delle Truppe e la divertente e geniale Il Treno per Kukuwok e avremmo con gioia sentito anche L’ora del Dilettante che pur annunciata poi, par per la non perfetta conoscenza, se abbiam bene inteso, da parte del chitarrista è stata accantonata a favore del Morale delle Truppe. Chitarrista nelle sembianze di Luca Falomi che con la bravissima Alice Nappi, la nostra Scarlet Rivera, hanno splendidamente accompagnato Max Manfredi in questa tersa e fresca serata di riviera. Ben quattro le anticipazioni dal disco in uscita. L’intensa acutissima La Scimmia Grigia, già sentita in precedenti concerti e poi una profumata Elicriso, una arguta e splendida La Villa, se questo è il suo titolo, che sarà sicuramente punto di forza del nuovo disco ed infine il Grido della Fata che darà il titolo all’attesissimo settimo album, se consideriamo anche Live in Blue del 2004.
Quindici brani. Quindici momenti che hanno , come diciamo noi qua a Genova, dato il bianco rammentandoci che Max Manfredi è, non a torto il grande dei grandi. Grazie Max e Alice e Luca per la bellissima briosa ed allegra serata intrisa di passione e maestria infinita.

Ronald Stancanelli

Tags:

Non è più possibile commentare.