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SORI TIGULLIO LEVANTE MAX MANFREDI 29 LUGLIO 2021

di Ronald Stancanelli

31 luglio 2021

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Suoni irrequieti nel Tigullio. Eh si perché in quel di Sori, in una dolce piazzetta abbarbicata tra chiesa e spiaggia, tra virtù e degrado, la volta alta e maestosa della chiesa si scontra con saltuari mostruosi rumori a mo’ di carro armato dati da enormi contenitori per la rumenta su rotelle che volenterosi lavoratori locali ogni tanto sospingono per svuotarli verso un probabile centro di raccolta ubicato a pochi metri dalla casa del Signore.
Casa del Signore concessa, anzi il suo antro concesso dal prete del paese a Max Manfredi e due suoi intrepidi pard che li affaccendati a regalar musica suoni e versi, nobilitano sia detto sagrato che la serata. 83 minuti per circa duecento colà convenuti che si spelleranno le mani assistendo ad una splendida esibizione che porterà nelle orecchie, nei cuori , negli occhi e nella mente dei presenti undici tasselli gia noti della discografia di Max Manfredi, il più grande tra i grandi, e altre quattro nuove intense novelle in musica che a breve saranno ossatura portante del suo prossimo album che par in dirittura d’arrivo. Sarebbe il suo sesto oltre ad un live e ad alcuni libri tra racconti, novelle e poesie che formano la solida conformazione cultural poetica musicale di questo straordinario artista definito un giorno da Fabrizio De Andrè, “il migliore che abbiamo”.
Max ha sparso nei suoi parchi album innumerevoli gioielli che nel corso del tempo son solidamente divenuti granitici pezzi della sua notevole storia artistica. Alcuni di questi li propone questa sera e precisamente la Fiera della Maddalena, brano che uscì nella sua primigenia stesura con il contributo di Fabrizio De Andrè che vi cantava in due punti , Tabarca, affascinante storia dei pegliesi/genovesi che per vicissitudini storiche finirono a vivere a Carloforte in Sardegna ove tutt’ora portano rigorosamente avanti le loro tradizioni ed in special modo il loro dialetto, cosa che il sottoscritto ha constatato con gran fascino quando capitò di passarci, Notti slave, esuberante racconto di splendido piacere e ritmo impagabile, Libeccio, liberatoria e lancinante nella sua intrinseca avvenenza e non ultima l’eccezionale Il Regno delle Fate, una delle perle di Luna Persa. Max Manfredi le ha proposte stasera con gioia e godimento dei presenti che non hanno smesso di dimostratore il loro apprezzamento e sollazzo con lunghissimi e sinceri applausi. Da L’Intagliatore di Santi, disco del 2001 che reputo nella sua totalità il suo lavoro più solare, allegro, orecchiabile, divertente ed intriso di genialità e genovesità il buon Max ci ha regalato ben tre pezzi, ovvero due super classici ormai tra il top della sua produzione ovvero Fado da Dilettante e Tra Virtù e degrado e quello splendido gioiellino de Le Storie del Porto di Atene. Che per restare in tema ellenico fa il paio con una altro dei suoi grandiosi capolavori che è Retsina, che ci arriva direttamente dall’album Luna Persa che fu Premio Tenco l’anno dopo la sua uscita e del quale stasera abbiamo ascoltato come detto anche Libeccio. Sempre da questo disco, mi permetto di considerare Intagliatore e Luna i suoi due capolavori non voglio dire inarrivabili, aspettiamo sempre i suoi prossimi capolavori, ma di livello superbo, abbiamo ascoltato la solida Il morale delle Truppe e la divertente e geniale Il Treno per Kukuwok e avremmo con gioia sentito anche L’ora del Dilettante che pur annunciata poi, par per la non perfetta conoscenza, se abbiam bene inteso, da parte del chitarrista è stata accantonata a favore del Morale delle Truppe. Chitarrista nelle sembianze di Luca Falomi che con la bravissima Alice Nappi, la nostra Scarlet Rivera, hanno splendidamente accompagnato Max Manfredi in questa tersa e fresca serata di riviera. Ben quattro le anticipazioni dal disco in uscita. L’intensa acutissima La Scimmia Grigia, già sentita in precedenti concerti e poi una profumata Elicriso, una arguta e splendida La Villa, se questo è il suo titolo, che sarà sicuramente punto di forza del nuovo disco ed infine il Grido della Fata che darà il titolo all’attesissimo settimo album, se consideriamo anche Live in Blue del 2004.
Quindici brani. Quindici momenti che hanno , come diciamo noi qua a Genova, dato il bianco rammentandoci che Max Manfredi è, non a torto il grande dei grandi. Grazie Max e Alice e Luca per la bellissima briosa ed allegra serata intrisa di passione e maestria infinita.

Ronald Stancanelli

Max Manfredi dal vivo il 5 luglio a Verona

di Ronald Stancanelli

18 giugno 2017

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Evento di spicco nell’ambito del cantautorato d’eccellenza in Verona , nel nuovo locale Cohen in Via Scarsellini, 9 il 5 luglio.
Si esibirà, non sappiamo ancora se da solo o accompagnato da altri musicisti, ma non ha importanza, ascoltare Max Manfredi è sempre un momento di grande intensità artistica e musicale che sia sul palco da solo, in duo, in trio o in quarantanove.

Autore nel suo percorso di artista di sei eccellenti dischi e vari libri, a breve, un dettagliato lavoro sull’artista, Max Manfredi coniuga sapientemente schemi musicali con parole di grande pregio e intensità d’indubbia qualità d’autore e, quando si ha la possibilità di assistere ad un suo concerto se ne esce alfine arricchiti dal groviglio di parole che riesce bellamente ad attorcigliare su se stesse in un turbinio di emozioni ed intensi sentimenti senza fine. Dette parole sono senza alcun dubbio la sua arma vincente, e corollate da note musicali, a volte scarne a volte ricchissime, come nel suo capolavoro L’intagliatore di Santi, regalano a chi lo segue o nei dischi o personalmente nei concerti un qualcosa di enorme valore e considerevole bellezza che si può, se non lo si conosce, scoprire, ascoltando i suoi lavori, o andandolo a vedere dal vivo. Ottima quindi questa ghiotta occasione per coloro che abitano a Verona o nei dintorni.

Caratteristica che ho notato più volte nei suoi concerti è l’attenzione con la quel riesce a farsi seguire dai presenti che lo ascoltano in religioso silenzio e grandissima concentrazione. Non per niente Fabrizio De Andrè che con lui ha duettato nella bellissima La Fiera della Maddalena disse nel 1997 che Max Manfredi era il migliore di tutti. Max, genovese, vive a Genova, anni fa stava proprio nel centro storico, il cuore della città vecchia, adesso sta nel quartiere di Sturla e passa il suo tempo fra il capoluogo ligure e tutti i posti sia nel nostro paese che all’estero che hanno la fortuna almeno una volta di averlo ospite.
Ribadiamo per coloro a cui interessa un momento importante del loro spazio culturale. 5 luglio. Locale Cohen per una serata di grande intensità musicale e poetica con un autore che sulla sua strada ha ben due prestigiosi Premi Tenco, nel 1990 con Le parole del gatto e nel 2009 per l’album Luna persa!

Nella foto Max a Casale Monferrato il 10 giugno scorso.