PETER GALLWAY – Muscle & Bone

Gallway-Muscle&Bone-Cover[33]

PETER GALLWAY
Muscle & Bone
(Gallway Bay Music/Hemifran 2015)

Ammetto la mia ignoranza, prima di ricevere questo CD non avevo bene in mente chi fosse questo Gallway, e le note di copertina facevano intuire che si trattasse di un cantautore di quelli per cui la poesia è una cosa molto importante, dalle menzioni a Leonard Cohen, Peter Gabriel, James Taylor, Laura Nyro e una decina d’altri, incluso Marvin Gaye, a quella di Garcia Lorca come ispiratore del brano The Distance Of My Fall.

Facendo qualche ricerca ho scoperto che Gallway è un tizio con una ventina di dischi alle spalle, qualcuno anche per una major come la Warner, che è un produttore e che è un poeta. Troppa carne al fuoco forse – per giocare col titolo – ma senza muscoli. Forse per via delle citazioni di musicisti nei ringraziamenti di copertina mi aspettavo qualcosa di davvero diverso. Sicuramente i testi di questo disco devono essere piuttosto interessanti, peccato non ci sia un booklet che li accluda, e soprattutto peccato che la musica suoni brutta e di plastica. L’assenza di credits ulteriori in copertina fa supporre anche che Gallway abbia suonato tutto da solo, o, ancor peggio che abbia fatto suonare tutto ad una macchina: i suoni di batteria sono orrendi e datati, e tutto il resto non mi piace per nulla, a partire dalla voce monocorde, senza espressione ed estensione del titolare. I brani sono lunghissimi per dare chiaramente risalto alle liriche, che denotano un notevole impegno politico. Ma non bastano dei testi per fare delle canzoni, ci vogliono anche le musiche, magari stupide, ma possibilmente suonate e non affidate ad una macchina senza cuore, soprattutto se – come in questo caso – i testi di cuore sono pervasi.

Della serie vorrei essere Leonard Cohen (RIP), ma non posso (nonostante il tentativo di copiarne anche il look come si evince da una foto che appare nel sito web di Gallway).

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