ANDREA MINGARDI – Due anni dopo una splendida serata.

ANDREA MINGARDI HO VISTO[194]

Uno dei momenti recenti più intensi ed emozionanti della musica nostrana l’ho vissuto in quel di Bologna l’8 maggio di due anni fa e mi sembra doveroso dividere detta splendida esperienza con voi, partendo però da un po’ più lontano.
Erano l’inverno del 1976 e poi l’estate del 1977 che avevo passato a Bologna per il servizio militare. Si ascoltava tanta radio in caserma, Bologna brulicava e fermentava come non mai in tutti gli ambiti. Scopersi quindi a quel tempo un cantautore prevalentemente bolognese ma anche un po’ meridionale che le radio private locali passavano spessissimo. E mi ero innamorato di pezzi in dialetto che oltre a essere divertentissimi erano anche surrogati da una musicalità e un sound notevoli che conquistava al primo ascolto. Ricordo ancora con gran piacere A io’ vest un marzian, Sfighe’, Funky, funky, brani che mi avevano entusiasmato nel loro divertente lessico musicale emiliano. Negli anni a venire non mi sono mai scordato di Andrea Mingardi, era lui l’artista in questione, che quando capitava ascoltavo con piacere e su cui mi soffermavo a leggere o a informarmi quando trovavo su riviste o quotidiani notizie su di lui. Andando ormai dal 1981 per lavoro spesso a Bologna, era quindi facile trovare scritti che lo riguardassero, ma pur avendo negli anni acquistato alcuni suoi album non mi era mai capitata l’occasione di vederlo dal vivo. Orbene l’occasione che mi si è presentata due anni fa grazie a una casualità che definirei del destino è di quelle da raccontare..

Mattina prestissimo. Stavo partendo per Bologna per lavoro. Indeciso se aprire o no la posta dal computer tergiverso sul si o sul no più volte. Vorrei partire ma il computer è chiuso e la sua apertura comporterebbe una perdita di tempo. Alfine mi decido e apro trovandovi una proposta di accredito per un concerto di Andrea Mingardi che presenta in Bologna il suo nuovo disco in studio, il primo in studio dopo tanti anni. Guardo la data e…… l’avvenimento è proprio quella sera.
Per farla breve la sera sono al teatro a bearmi di uno show che resterà nella mia memoria come uno tra i più celebrativi e partecipi degli ultimi tempi. C’è chi dice, spesso impropriamente, che invecchiando bisognerebbe ritirarsi dalle scene ma posso dire, avendo visto nel giro di quei giorni Phil Alvin e i Blasters, Bob Dylan e appunto Andrea Mingardi, che se questi artisti si fossero già ritirati non avremmo assistito a tre concerti decisamente fantastici quindi ode e lode a musicisti di tal levigata saggezza e maturità.

Quindi l’8 maggio appunto di due anni fa fu presentato al teatro delle Celebrazioni il nuovo disco e tour live con il ritorno del super gruppo ” ANDREA MINGARDI & SUPERCIRCUS”. Dodici i musicisti sul palco. Una sedia dorata, anzi un trono dorato per il soul man bolognese e via si parte alternando pezzi storici della sua discografia, alcuni, quelli i dialetto, decisamente esilaranti che fanno esplodere più volte il teatro tutto, a molti brani del nuovo disco. Un concerto soul di rara intensità ove l’artista ha ancora , nonostante l’età non sia certamente quella di un giovanotto, una voce straordinariamente forte ed incisiva con momenti tali che fanno spellare le mani al pubblico che il teatro l’aveva gremito totalmente. Due set di 81 e 84 minuti, e cazzolina scusate se è poco, per uno che è più vicino a gli ottanta che ai settantata sono sinonimo di una forza, bravura, tenuta, rispetto del pubblico in modo univoco che gli fa grande fa onore. Tutto lo show è stato un trionfo multicolore ove, ricordando che Mingardi aveva inciso nel 2007 un disco dal titolo Andrea Mingardi canta Ray Charles , ha inframmezzato tra le sue varie canzoni anche uno straordinario tributo al musicista americano che ha ancor più nobilitato la serata. Serata come detto strepitosa, tra il pubblico accanto a me anche un invecchiato ma riconoscibilissimo sereno e divertito Paolo Mengoli del quale ho a casa uno splendido e orecchiabilissimo suo 45 giri del 1969, Perché l’hai fatto ?.
Serata di grande divertimento e gioia infinita sia per l’artista e i suoi bravissimi musicisti sul palco che per tutto il pubblico calorosamente in piedi a osannare uno dei suoi idoli locali che in questa serata sta letteralmente dando l’anima blues ed il meglio di sé.

Son passati due anni ma rammento con passione infinita e grande emozione l’emotività e anche la commozione che provai in quel teatro gremito di gente, superbi musicisti, allegria, soul, blues, bravura, divertimento, insomma una serata da ricordare per parafrasare il buon Fred Buongusto che purtroppo da poco ci ha lasciati.

Vedere uno show di Mingardi vuol dire essere avvolti totalmente e intensamente fasciati da un’atmosfera soul, blues, di impronta etnica emiliana il cui ricordo ci accompagnerà sempre lievemente e con gran piacere nel tempo come un qualcosa a cui appellarsi quando la mente coniuga i momenti migliori vissuti per la buona musica.

Ancora con nostalgia spesso ripenso a quello straordinario avvenimento celebrativo.

Ricordo che la serata era dedicata all’uscita, dopo dieci anni, del nuovo album di Inediti di Andrea Mingardi, dodici brani nuovi prodotti da lui stesso con Maurizio Tirelli. La lavorazione del nuovo progetto era durata quasi un anno ed alfine era uscito questo eccellente lavoro in studio dal titolo Ho visto cose che, album di tredici pezzi pregni di blues, soul, jazz, grande rock, negritudine e sentori felsinei che esorto a riscoprire o a scoprire. Son sicuro che resterete notevolmente colpiti e soddisfatti. Singolo era stato l’elettrizzante brano Ci vuole un po’ di rock and roll inciso anche da Mina. Che poi andiate all’indietro nel tempo a riascoltare pezzi sempreverdi e sempre splendidi come Ho sposato una femmina francese, Datemi della musica, A io’ vest un marzian, Funky, Funky…, Gisto e Cesira, Sfighè, Un piasarè, Settico Blues, Se fossi una donna, Dal tajadel è implicito e doveroso.

In questi ultimi anni Andrea ha scritto diversi brani inediti per Mina e Celentano e alcuni sono stati singoli promozionali dai loro dischi e anche nel nuovo disco di Mina uscito a maggio del 2018 c’erano due brani scritti da lui.

Un uomo a tutto tondo che merita oltre a un ascolto della sua musica una visita assolutamente a un suo concerto. Con affetto a un personaggio straordinario.

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