BARBARA BERGIN – Blood Red Moon
BARBARA BERGIN
BLOOD RED MOON
LITTLE WHITE HEN Records 2020
La cantautrice Barbara Bergin in primis è un chirurgo ortopedico di non primo pelo, nel senso che non è giovanissima ma nessuno vieta a nessuno di fare musica quando il cuore ti porta a volerlo fare. E’ inoltre una grande appassionata di cavalli e conseguentemente di musica folk, fatto che si vede bellamente dalla bella copertina in bianco e nero ove la si vede sorridente appoggiata alla sella sul dorso appunto di un cavallo. Dalla natia New York si è trasferita ad Austin Texas ove è stato partorito questo Blood Red Moon piacevole album ove le sensazioni country e folk si fondono assieme e l’artista a tratti ricorda la grande Mary Mc Caslin autrice negli anni settanta ottanta di splendidi album tutt’ora sempreverdi. Certo la fanciulla o meglio signora non si inventa nulla, da sfogo alla sua passione avendo dalla sua una discreta bravura, sicuramente stimoli enormi , e la fortuna di essere coadiuvata da eminenti nomi come Merel Bregante che se non erro era ai tempi nel giro di Loggins & Messina e la Dirt Band, sicuramente comunque pascolava da quelle parti, oltre ad avvalersi del pianista T Jarrod Bonta e del chitarrista Rich Brotherton per parlare di musicisti dei quali avevamo gia sentito parlare. Ma non disdegniamo la presenza del bassista David Carroll e della produttrice del disco, la nota Jane Gillman che pure si presta a donare i suoi servigi suonando dulcimer e mandolino. Disco palesemente orientato sul versante country folk ma che oltre alla piacevole voce della sua autrice consta anche di pezzi più movimentati come l’ottima ballata country rock Three Eggs in my Apron. A proposito di Eggs, nella copertina cartonata apribile in tre parti del dischetto la Bergin non disdegna citazioni al modo americano di fare colazioni abbondanti e intense. Sublime e ben tornita la ballata Low Water Bridge e molto molto carina l’appalacchiana country song Let’s Get On Up che sa di prateria, di vecchi film western e di immagini color seppia del passato. Prende le corde dolcemente sentimentali dell’ascoltatore la sweet ballad Captain of the Robert E. Lee condita da un pacato accordion. Non la prima ovviamente a titolare una canzone a Robert E Lee , andando con la memoria rammentiamo una splendida analoga track di Tom Russell. Dodici accattivanti brani per 42 minuti decisamente rilassanti e piacevoli. Buon esordio per la Little White Hen Records. Curatissima la confezione con tutti i testi impaginati uno per uno e riferimenti a tutti i musicisti che hanno collaborato. Su www.BarbaraBerginMusic.com potete se incuriositi trovare nozioni e note ulteriori oltre a vari filmati su youtube . Da non sottovalutare questo acustica chirurga cavallerizza cantautrice che in un paio di brani suona anche la chitarra.