JAIME MICHAELS – If You Fall

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JAIME MICHAELS – If You Fall (Appaloosa 2019)

Ecco qui un altro bel prodotto da casa Appaloosa… Se le recenti produzioni soliste dei componenti degli Orphan Brigade e James Maddock avevano convinto poco o fino ad un certo punto e se il recente CD di Michael McDermott era di fatto una raccolta di outtakes recenti, questo lavoro di Jaime Michaels si eleva decisamente.

Il cantautore si affida alla produzione di Jono Manson e bene fa: Jono, visto recentemente in azione in Italia con l’amico John Popper, ha la marcia in più che serve a fare di una serie di registrazioni o composizioni un prodotto fatto e finito, fruibile, godibile, apprezzabile.

Michaels è qui particolarmente ispirato in sede di composizione, il disco piace più del suo predecessore, parecchio.

L’Appaloosa poi, non lesina di certo nel presentare i lavori di questi artisti americani e li fa sempre uscire con ricchi booklet con testi e traduzioni, un’abitudine spettacolare.

Manson, per far brillare i suoni del disco chiama alcuni bei nomi, da Rado Lorkovich a Jon Graboff che ci piazza quasi tutti gli strumenti a corda, al nostrano Paolo Ercoli, ormai uno dei più dotati suonatori di dobro dello stivale. Le atmosfere sono sempre molto da songwriter, e difatti questo è Jaime Michaels, ma i suoni fanno la differenza, i passaggi di mandolino, le intromissioni delle chitarre, che siano pedal steel baritonali o dodici corde sono sempre misurati, non tolgono mai il fuoco dalla voce del titolare, lo stesso vale per le tastiere di Lorkovich.

Subito notevole l’inizio del disco, con la title track, e pregevoli sono anche Any Given Moment e Red Buddah Laughs. Una menzione d’onore per la cover di Rimmel di Francesco De Gregori, che conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, la statura di Manson e di Andrea Parodi (ma qui ha collaborato lo stesso De Gregori) nell’americanizzare il repertorio dei nostri migliori songwriter. So It Goes è uno swing bluesato un po’ risaputo, ma il lavoro di Ercoli ci calza a meraviglia, bella anche la cover di Greg Trooper, They Call Me Hank, ma la perla è sicuramente la successiva You Think I Know, suonata da dio con Rado che pennella con i suoi strumenti la splendida vena compositiva di Michaels. La chiusura è affidata alla più leggera e movimentata Carnival Town. Ma c’è ancora tempo per una bonus track: Snowing On Raton è una cover di Townes Van Zandt con cui Michales aveva aperto il doppio tributo misto al cantautore texano pubblicato un anno fa dall’Appaloosa ed il brano era venuto talmente bene che era un peccato lasciarlo fuori da questo nuovo disco. Chapeau!

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