EMILY HERRING – Gliding

GLiding[758]

EMILY HERRING
GLIDING
Eight 30 Records 2017

Nelle note di copertina, Brian T. Atkinson, autore, produttore e proprietario della Eight 30 Records, sostiene che la texana Emily Herring semplicemente canti la musica country più pura che esista. E non ha tutti i torti! Meccanico d’auto di giorno e cantautrice di notte, Emily pubblica il suo quarto album prodotto dal polistrumentista Steve Fishell (Rodney Cromwell, Emmylou Harris…) e registrato a Austin negli studi Bismaux di Ray Benson (Asleep At The Wheel), una miscela riuscita di western swing, gypsy jazz e country tradizionale valorizzato da una voce ben modulata, potente e pulita.

Dopo l’esordio a 27 anni di My Tears Will Be Relieved (2006), seguito l’anno dopo dall’Ep The Cat, Beaver, Bee, sono passati sei anni prima di Your Mistake e altri quattro prima di Gliding, un album importante per l’autrice, condizionato dalla morte della madre nel 2016, una donna che ha sempre sostenuto la passione per la musica della figlia e alla quale sono dedicati il disco e il brano Right Behind Her, una ballata limpida sostenuta dalla pedal steel di Fishell che guida i musicisti che collaborano all’album, tra i quali il bassista Greg Fukunaga (Joe Ely, Dixie Chicks, Robert Plant) e il chitarrista Redd Volkaert (Merle Haggard, George Jones, Dolly Parton, Tim McGraw). Gliding comprende 10 brani, tutti autografi ad eccezione della briosa All The Miners In Milwaukee, duetto con l’autrice Mary Cutrufello, della divertente cover di Semi Truck, scritta da Bill Kirchen e Billy Farlow per Commander Cody and His Lost Planet Airmen e di Midnight, ballata tradizionale di Chet Atkins e Boudleaux Bryant già eseguita in passato da molti artisti country (Red Foley, Porter Wagoner, Don Gibson, Kenny Price…).

Tra i brani di Emily spiccano la title track con una pedal steel deliziosa, la mossa love-song Balmorhea cantata con un accenno di yodeling, la scorrevole Yellow Mailbox e la nostalgica The Last Of The Houston Honky Tonk Heroes.

Un disco consigliato a chi ama il country non contaminato dal suono odierno di Nashville.

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