GREG HARRIS – Long Lonesome Feelin’

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GREG HARRIS
Long Lonesome Feelin’
2014 Appaloosa CD

La rinata Appaloosa Records non conosce battute d’arresto e ci delizia i padiglioni auricolari con questa nuova fatica del chitarrista/mandolinista/banjoista, nonché cantante, che per un certo periodo ha ridato linfa ai Flying Burrito Brothers. Greg Harris non è certo un nuovo arrivato in casa Appaloosa, l’etichetta lombarda aveva dato alle stampe negli anni ottanta i suoi secondo e terzo lavoro, dischi dal sapore antico e genuino, come del resto è questa nuova produzione che giunge gradita quanto inattesa. Sempre su Appaloosa, negli anni novanta era poi uscito un quarto disco, meno convincente.
Per la verità qui abbiamo a che fare con una sorta di sunto di due lavori di Harris che non avevano avuto diffusione nel nostro paese, The Record, che era stato reso disponibile solo attraverso il sito del nostro, e The Last Of The Great Old Country Rockers uscito lo scorso anno solo in versione download da CD Baby.
Due bei dischi, ma questo Long Lonesome Feelin’ è di più, degli altri due fa una scelta oculata e interessante, miscelando sonorità texas swing ad atmosfere acustiche penetranti caratterizzate da un sapiente uso degli strumenti a corda, acustici ed elettrici, suoni scarni, ma capaci di inscenare scenari drammatici ed evocare atmosfere perdute.

Greg Harris si conferma autore di spessore e interprete capace, inoltre riesce a sfornare una cover di Do Right Woman che non ci si aspetta. Prendendo le mosse da quella dei Burritos, Hillman-Parsons era, riesce a dare una nuova veste acustica quasi spagnoleggiante al classico di Aretha Frankin che fa venire i brividi tanto è bella.

Ma non pensate che sia tutto qui, Harris ci mette soprattutto del suo e se The Guilded Palace Of Sin è una sorte di ode, sia per le parole che per la citazione strumentale del tema di Wheels, ai Burritos, la title track è invece puro Harris sound nella vena che aveva caratterizzato il terzo disco del nostro, Things Change, nel 1988.

The Last Of The Great Old Country Rockers, Wills Point e Where’s Your Cowboy Hat pagano dazio alla passione di Harris per lo swing texano, ma il meglio arriva poi con Can You Fool dai risvolti acustici e Brother Lee Love brano intensi venato dai suoni della Telecaster intersecata con violino e mandolino, con Dale’s Tune, accattivante tema strumentale in odore di bluegrass. Degna di nota anche Long Road To Nowhere, mentre Mexico è una ballata d’atmosfera firmata con Rick Danko, probabilmente ai tempi in cui i Burritos guidati da Harris giravano insieme al carrozzone del tributo ai Byrds di Gene Clark, a metà anni ottanta.

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