Cronache da Vinilmania

imagesGOOD OLD RECORDS NEVER DIE!
Vinilmania, il santuario dei collezionisti e degli amanti del rock

 

di Paolo Crazy Carnevale

 

Il giornale altoatesino in lingua tedesca “Neue Südtiroler Tageszeitung” ha recentemente pubblicato un articolo del nostro Paolo Crazy Carnevale, in lingua italiana, che racconta dell’ultima edizione della Fiera del Disco e del CD che ogni 4 mesi si svolge a Milano. Eccovelo.

 

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Che il vecchio buon disco in vinile sia in lenta ma decisa ripresa non è più un mistero: i dati delle vendite sono confortanti e sono molti i negozi, anche in Alto Adige, che tengono una buona scorta di dischi in vinile, sia vecchi che nuovi, negli scaffali. È uno degli effetti dell’era digitale, della mania per gli I-pod, della musica usa e getta che si scarica da Internet, spesso in file compressi che segano molte frequenze nei suoni: tutte innovazioni tecnologiche che andrebbero usate con un po’ di testa e che invece stanno portando alla morte del supporto compact disc. Gli acquirenti scaricano per pochi soldi solo i brani interessanti, o peggio, quelli orecchiabili e radiofonici, i musicisti stessi invece di essere stimolati a realizzare dischi con un discorso alle spalle, magari con una continuità qualitativa tra i brani inclusi, mettono invece in rete un mucchio di musica senza capo né coda, e i più giovani ragionano negli stessi termini usati da chi consuma la loro musica, vale a dire avere nell’I-pod un sacco di cose senza magari sapere quali.
A riprova però che molta gente ama ancora l’oggetto disco e soprattutto l’oggetto 33 e 45 giri ci sono i negozi di usato e le fiere specializzate, come quella tenutasi a Milano, per la precisione a Novegro, lo scorso weekend, intitolata Vinilmania e giunta ormai alla sua sessantanovesima edizione, posto che ogni anno i collezionisti e i venditori si trovano tre o quattro volte per celebrare il vinile e la musica in generale.
Ci dicono gli abituali frequentatori che in passate edizioni c’è stata più affluenza, comunque per chi non si è mai preso la briga e il tempo di andare a una di queste convention, il colpo d’occhio è notevole, due padiglioni di stand interamente dedicati alla musica e soprattutto ai vecchi dischi.
Il rituale prevede che i più irriducibili tra i cacciatori di vinile e di pezzi introvabili vi si rechino subito nella mattinata del primo giorno perché se c’è davvero il Sacro Graal della loro wishlist non vogliono rischiare che a metterci soIMG_5963pra le mani sia qualcun altro.
Balza subito all’occhio come il genere prediletto da questi collezionisti sia il rock, in tutti i sensi, dal rock primordiale, rappresento assai bene da stand dedicati all’immarcescibile Elvis Presley (abbiamo visto una copia del suo primo LP in vendita a 250 sterline) di cui oltre a dischi e CD di vario formato sono presenti anche gadget e memorabilia di vario genere, a quello degli AC/DC, al progressive, al cantautorato italiano, al kraut rock. Qua e là, ma davvero sporadici, gli stand dedicati al vecchio vinile jazz, i cui ascoltatori sono probabilmente meno attenti alla confezione, alle belle copertine di un tempo e preferiscono la perfezione digitale al gracchiare del vinile.
La parte del leone la fanno i dischi degli anni sessanta e settanta ma non mancano espositori specializzati in musica più recente, in particolare in 45 giri e maxi single degli anni ottanta.
Se nelle prime edizioni di Vinilmania la quasi totalità degli standisti erano italiani, i ben informati ci dicono che ora c’è una massiccia presenza di espositori d’oltralpe (germanici soprattutto) e d’oltremanica. Sono quelli che hanno le cose più strane, ma si sa, i negozi di dischi usati nel mondo anglosassone esistono da molto tempo prima e tra i banchetti dei tedeschi non è difficile trovare i maledetti e venerati bootleg, di qualunque tipo da quelli più classici a quelli in DVD (non sempre spettacolari, ma in certi casi ottimi), passando per edizioni limitate di cofanetti confezionati persino meglio di quelli ufficiali. Stretto tra due stand ricchi di particolarità, quasi sacrificato, spunta ad esempio un banchetto germanico interamente specializzato in rock sudista, con due cassetti dedicati alla sola Allman Brothers Band e uno ai Lynyrd Skynyrd.
Per chi poi tra un giro e l’altro volesse fermarsi a riposare, Vinilmania offre anche un piccolo stage dedicato alle produzioni indipendenti, dove diversi artisti italiani hanno l’occasione di fare dei veri e propri showcase acustici in cui presentano la loro musica e dialogano con la gente.
E non mancano, infine, stand dedicati alla musica stampata, libri soprattutto, ma anche alle riviste: sia con vecchie edizioni di pubblicazioni dimenticate, che con fanzine specializzate, come “Late For The Sky”, che si occupa principalmente della riscoperta di vecchi vinili e di artisti legati al passato. La rivista è recentemente divenuta l’organo ufficiale della neonata “Vinyl Legacy Association” che ha anche aperto un suo blog, www.lateforthesky.org/, consigliato a tutti gli amanti della musica e del vinile.

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