RICCARDO TESI/NERI POLLASTRI – A viva voce/Una vita a bottoni

Tesi Vita a bottoni[385]

Riccardo Tesi Neri Pollastri
A VIVA VOCE UNA VITA A BOTTONI
Squi(libri) 2016 – Libro CD

Conobbi Riccardo Tesi a teatro il 21 gennaio 1995 in occasione di un concerto di Beppe Gambetta a Genova ove tra vari ospiti vi era appunto il musicista in questione dal quale presi un eccellente album chiamato RVeranda, album di suggestioni e armonie suonato assieme a Patrick Vaillant. Ricordo ancora la sua cordialità e simpatia. Apprezzai dopo poco tempo anche un album chiamato Forse il mare accreditato al gruppo Ritmia , ove Tesi ne era una delle componenti principali. Adesso dopo tanti anni mi ritrovo nuovamente tra le mani un suo supporto musicale che pur essendo un best è antologia di eccellente livello, e in detta occasione bellamente arricchito con uno splendido tomo di circa 300 pagine. A rigor di logica è il libro che supporta il dischetto ma l’ascolto della musica ci precede ovviamente nella lettura del libro.

Per la precisione il cd è un’esauriente antologia di sedici brani con l’ausilio di ospiti vari. Mareggiata, pezzo dello stesso Tesi, è un lungo brano piacevolissimo che si avvale tra gli altri dell’aiuto di Stefano Bollani al piano e di Vaillant al mandolino, brano di grande impatto ove il frangersi delle onde, la risacca ed altri momenti del movimento marino sono esplicati in musica in modo magistrale. E il trenino che parte e va si avvale della piacevole incisiva voce di Lucilla Galeazzi, tratto dall’album Sopra i tetti di Firenze è brano popolare arrangiato dallo stesso Tesi assieme a Stefano Melone che suona il piano e Maurizio Geri che suona la chitarra e ricche e rigogliose le pagine musicali che separano le varie strofe, intenso il testo che avvince e muove la memoria. Pomodhoro, è strumentale di Tesi con un ottimo lavoro alle percussioni da parte di Ettore Bonafè e un penetrante scacciapensieri. Il pezzo di forte valenza folk è tratto dal cd Riccardo Tesi e Bandaitalia. Tra veglia e sonno e Mazurca di San Benedetto integrate in Suite di Mazurke è strumentale di antichi percorsi popolari, ricco di strumenti è brano caldo e solare tratto da Crinali, album del 2006. Invece Prata e Oru scritta da Tesi e da Elena Ledda ha alla voce proprio la sua co-autrice e nel coro troviamo le Balentes, trio vocale che ricordiamo vari anni fa anche assieme a Davide Van De Sfross e autrici di un piacevolissimo album registrato a Verona dal titolo Balentes Live, suggestivo ed energico il brano qua proposto tratto dal disco di Tesi Presente Remoto. Molto bella anche L’azzurro del pesce ove non vi è voce alcuna ma un’intersecazione di strumenti che ne fanno forse il pezzo più accattivante dell’antologia, brano veramente superbo era contenuto nel disco Cameristico. La città vecchia è uno dei primi pezzi di Fabrizio De Andrè, qui è riproposto dalla voce del mai dimenticato Gianmaria Testa assieme ovviamente a Tesi e ad altri sei artisti che ne danno una versione decisamente piacevole e l’organetto la abbellisce in modo perfetto come appunto si ascolterebbe in angoli remoti della città vecchia, un bravo a tutti e un ricordo commosso per Gianmaria e Fabrizio. Originariamente era anch’essa in Passato Remoto. Passo liscio composto da due brani La piccinina e Caballeros è strumentale dall’allegro incedere tratto da Un ballo liscio Live del 1995, brano molto ricco musicalmente è suonato da ben 12 musicisti. Adieu Adieu – Moresca Nuziale tratto da Ritmia da la giusta dimensione di questo straordinario album con sonorità variegate tra cui trame progressive nel quale Tesi , Alberto Balia, Enrico Frongia e Daniele Craighead hanno lavorato per l’unica volta tutti assieme in un opera che è restata senza purtroppo ulteriori seguiti. Mazurkazione, lungo brano live è l’inedito della raccolta inciso a Serravalle Jazz, mandolino suonato da Vaillant e organetto si inseguono continuativamente accompagnati solamente da un intervento del clarinetto basso di Gianluigi Troversi che da il suo tocco jazzy. Decisamente un bel pezzo. Con la Ballata del carbonaro si torna a un brano cantato, trattasi della voce di Maurizio Geri e tra le righe abbiamo la mandola di Mauro Palmas del quale ricorderei un suo ottimo album del 2001 dal titolo Caina. Brano tradizionale arrangiato da Tesi e Geri si avvale di un testo intensamente coinvolgente, quasi da cinegiornale d’epoca. Molto bello. Con la Bandaitaliana tratto dal recente cd Maggio del 2014 viene estrapolata Scaccomatto notevole pezzo strumentale nel quale fa la sua imponente figura lo splendido lavoro al violino di Gabriele Bavarese. Brano arzigogolato con punte strumentali di vari assoli decisamente accattivante e appassionante, uno dei momenti top della raccolta. Da Accordion Samurai del 2011 viene preso un pezzo molto particolare, si tratta di De Delay Lo Ribatel/Espresso che credo arrivi dalla tradizione francese qui proposto con ben cinque organetti e senza alcun altro strumento. Fulmine è invece momento molto più semplice ove all’organetto di Tesi si affianca solamente un puntiglioso lavoro di percussioni ad opera di Valerio Perla, brano veloce che al suo inizio è accompagnato da un tuono. Lo troviamo in Thapsos del 2000, album uscito per i dischi del Manifesto e accreditato a Tesi e Banditali, disco molto interessante che credo sia ormai di difficile reperibilità ma la sua ricerca in qualche mercatino è vivamente consigliata. La splendida voce di Ginevra Di Marco, su questo sito trovate la recensione del suo ottimo cd dal vivo Stelle, armonizza la bellissima Tutti mi dicon Maremma, suggestivo e lancinante pezzo tradizionale qua in fulgida versione che è estrapolato dal cd Bella Ciao del 2015. Chiude il tutto Processione brano eseguito in solitaria, semplicemente all’organetto diatonico tratto da Accordeon Diatonique. Ottima quindi questa antologia che col suo ultimo giro di dischetto ci fa posare l’attenzione sul libro.

Neri Pollastri esperto di jazz ha il compito di scrivere e curare il libro dal titolo Una vita a bottoni, titolo che non ha bisogno di chiarimento alcuno. Nella prima parte abbiamo una sobria ma vivace storia dell’artista con i suoi percorsi, le sue ambizioni, le sue speranze e ovviamente la sua carriera. Interessante leggere che lo start al primo disco di Riccardo Tesi nasce dal desiderio di voler portare l’organetto nella musica popolare toscana ove detto strumento era praticamente assente. Il Ballo della lepre del 1983 è infatti il suo primo disco ma in special modo è il primo disco in Italia ad avere come strumento principale l’organetto. In questo esordio composto da brani tradizionali trova posto anche una sua composizione originale, Saltarello per Eugenio, di pregiata fattura. L’album guarda decisamente avanti non essendo assolutamente il classico disco in stile ricercatore di tradizioni con mera riproposizione di pezzi noti o storici ma un qualcosa che sfida e vuole andare oltre e ciò è comprovato dalla presenza del clavicembalo, strumento che poco ha di attinente con la musica popolare- tradizionale. Avanzando nella lettura molto interessante il punto ove si narrano le vicende del gruppo Ritmia, del relativo cd Forse il mare e della grande opportunità sprecata! Vicenda che si legge tutta d’un fiato e lascia alfine spiaciuti più che perplessi. In pratica questo lavoro si può considerare il secondo disco di Riccardo Tesi pur essendo stato accreditato al moniker Ritmia, ove gli altri tre leader erano Alberto Balia, Daniele Craighhead e Enrico Frongia. Nel proseguo della interessante lettura vengono via via sviluppate le trame di tutti i dischi usciti sino ad oggi e ci si sofferma su ben ventidue lavori. Il tutto inframmezzato da momenti che esulano dalla mera discografia ed ecco quindi una interessante intervista all’artista, un capitolo che si rifà al rapporto dello stesso col cinema ed il teatro e infine una discografia in schede complete di titoli dei brani presenti in ogni album, autori dei brani, musicisti accreditati, e copertine a colori di tutti i vinili e cd. A conclusione del tutto, le ovvie informazioni sul cd accluso e ben 53 fondamentali fotografie patinate. Di due brani troviamo anche gli spartiti ed per concludere alcune informazioni, ma forse più esatto definirli aneddoti commentati sull’artista da parte di Ezio Guaitamacchi.
Ottimo libro ed eccellente cd per un connubio lettura/musica di grande interesse sia musicale che culturale. Decisamente un supporto da acquistare, assaporare, ascoltare e leggere con attenzione per la sua grande ed indubbia valenza ed importanza.

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