JAMES McMURTRY – Complicated Game

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JAMES McMURTRY 

Complicated Game

Blue Rose Records 2015   

 

Finalmente un CD di un cantautore non in età alquanto avanzata come ormai spesso è di prassi recentemente. McMurtry è nato nel 1962 in Texas ed è figlio dello scrittore Larry McMurtry. Nel 1989 l’ottimo esordio con Too Long In The Wasteland, prodotto da John Mellencamp. Nel 1992 la partecipazione alla soundtrack di  “Falling From Grace”, film di  Mellencamp e secondo album con l’eccellente Candyland sempre prodotto dal Little Bastard. Poi sette altri dischi oltre a due live e un silenzio di alcuni anni per giungere a Complicated Game che ce lo riconsegna in strepitosa forma sia per quanto concerne i testi che le musiche e anche l’interpretazione ricca di impulso emozionale non indifferente. Disco registrato a New Orleans e prodotto da Mike Napoletano, marito della Ani Di Franco e CC Adcock, si compone di dodici solide roots songs che innalzano il disco tra i vertici della sua produzione. Appunto la produzione è tra le carte vincenti di questo CD essendo essenziale, scarna ma incisiva, precisa e penetrante oltre che estremamente bilanciata. Vari i musicisti coinvolti tra cui Benmont Tench degli Heartbreakers, Dick Powell, CC Adcock, Sam Broussard, Derek Trucks, Ivan Neville e molti altri. La quasi totalità del disco verte su brani/ballate tenui ed equilibrate, ma non mancano un paio di pezzi più ritmati dall’incedere tra il rock e il western movie mentre in un pezzo alquanto irish oriented abbiamo delle cornamuse. Testi taglienti e forti che toccano il sociale, come non ricordare nel passato ben due pezzi del texano che criticavano senza remore la politica di George Bush, e molto cinematografici. Con questo sua ultima fatica James Mc Murtry si candida con un album che non esitiamo a pronosticare tra i più interessanti, stimolanti ed avvincenti dell’anno da poco iniziato e che sicuramente si ergerà tra i protagonisti quando a dicembre si stileranno somme e classifiche dei migliori lavori usciti! In uno scarno bianco e nero la significativa e bellissima copertina che ci ricorda il taglio fotografico di Robert Frank.

 

Ronald Stancanelli

 

 

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