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GIULIA DAICI – Ancora Bianca

di Ronald Stancanelli

1 marzo 2020

Giulia Daici ANCORA BIANCA[32]

GIULIA DAICI

TAL CIL DES ACUILIS – ANCORA BIANCA

Un cd in friulano di Giulia Daici gira nel nostro lettore. Tal cil des acuilis, ovvero Nel cielo delle aquile e trattasi di omaggio alla sua terra e alle sue radici. Giulia Daici che era autrice di un precedente EP,Attimi del 2007 e di un album in italiano E poi vivere del 2011, usciva un anno dopo nel 2012 con questa esperienza dialettale che aveva avuto all’epoca notevole riscontro, se non ricordo male, nel 2013 un secondo o terzo posto al Premio Tenco nella sezione dischi dialettali.

Dieci pezzi, di cui sette a sua firma erano l’ossatura di quel disco che pur uscito in un dialetto, un dialetto tra i meno utilizzati in arte e di conseguenza conosciuti riusciva a rendersi piacevole subitaneamente e quindi dal primo ascolto a onta di una lingua alquanto ostica riusciva ad aprirsi un varco notevole alle orecchie dell’ascoltatore creandosi un suo giusto spazio.
Vari musicisti contribuirono a rendere quell’ album uno dei più belli che ricevemmo per la rassegna del Tenco2012. Fil rouge di tutto quel lavoro fu un riandare alle proprie radici lavorando di memoria e ricordi forieri di belle sensazioni, e il pezzo Lis nestris sensazions ne era la prova tangibile rendendosi piacevole subito al primo ascolto. Molto intenso anche il brano Scusimi nella sua solare musicalità mentre un dolce coro di bambini abbelliva Serenade di lùs ma più lo ri-ascoltiamo più ci rendiamo conto che la componente primaria che rendeva quel lavoro piacevolmente bello era, ed è la splendida soave voce della cantante, voce di una dolcezza infinita.

Un album che se vi capita sarebbe giusto recuperare e che dato l’alto spessore del suo valore intrinseco aveva nel suo interno i testi sia in dialetto che nella traduzione italiana. Se dovessimo fare una citazione scomoderei il duo russo Imthemorning.

Sono passati un bel po’ di anni e nel panorama musicale nostrano abbiamo oggi il piacere e la sorpresa di avere un suo nuovo lavoro, questa volta in italiano e ricordiamo che la carriera di Giulia Daici scorre parallelamente tra lavori in dialetto ed altri in lingua italiana e che tutti siano complementari l’uno dell’altro e di una energica e lancinante forza che li caratterizza e nobilita.

La lunga attesa per questo nuovo album è dovuta a vari cambiamenti sopravvenuti nella vita dell’artista ed è la risultante di dieci brani composti per lo più in un arco di tempo che va appunto dal 2012 sino al 2016. Ancora bianca, il titolo di questo nuovo intenso lavoro che anticipa proprio nel suo granitico appellativo ovvero ancora bianca il voler affermare la chiara limpidezza dell’artista in contrasto con tutto ciò che oggigiorno circonda l’individuo e che è in buona parte purtroppo orientato su risvolti scuri e negativi. Tutti i brani sono a firma totale, testi e musiche, della Daici alla cui voce si aggiungono otto musicisti che la supportano colorando detto eccellente lavoro con ovvie chitarre acustiche ed elettriche, oltre a basso e batteria con in più pianoforte, fisarmonica, violini, violoncello e flicorno baritono. E tu ci sei , portatrice d’amore, probabilmente, filiale è inizio etereo e soavemente dolcissimo La title track evidenzia quanto già detto sull’anteporre il candido marmoreo volere personale di una vita chiara, serena, giusta, “bianca” scevra da un fango che giornalmente in un modo o nell’altro in questi tempi ci macchia. Fluttua sinuosa e magnifica L’acqua e il mare tesa a sale , sabbia e poesia. Tonificante e proiettata verso l’orizzonte. Inizia come un vigoroso brano prog E poi ti accorgi che, canzone dai tempi sincopati volta alla remissione di sbagli e rimpianti, che perdura anche nel suo finale con esuberanti tempi progressivi. Titolo che ricorda una nota canzone Da qualche parte nell’universo è brano splendido che conferisce grande dignità a tutto l’album e che splende e riluce come gemma straordinaria. Il pianoforte accompagna Respirare con la voce che assume toni quasi eterei mentre la successiva E intanto nevica segue percorsi densi di incontri, istanti, attese , sguardi e abbracci. Song decisamente scintillante. Andando verso il finale sulla stessa falsariga degli altri gradevoli e profumati brani color gelso si pongono i frastagliati ritmi di Il sole di marzo, delicata e gradevolmente tenue, seguita a ruota da un brano dai contorni gentili e dai suoni acustici come Voce ed infine a Oltre il Mondo, pezzo pianistico ennesimo tassello pieno di amor gentile il cui compito è quello di terminare questo candido e luminoso viaggio. Bel lavoro che più si ascolta più scende in profondità.

Prodotto dalla stessa Daici assieme a Simone Rizzi che ha anche curato registrazione e missaggio
il cd si avvale anche di una copertina molto bella come le varie foto all’interno del libretto.