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CAROLYN WONDERLAND – Tempting Fate

di Paolo Baiotti

1 novembre 2021

temptingfate

CAROLYN WONDERLAND
TEMPTING FATE
Alligator 2021

Texana di Houston, finalmente Carolyn ha la grande occasione di pubblicare per un’etichetta di prestigio come la Alligator. Sicuramente avere fatto parte dell’ultima formazione dei Bluesbreakers del maestro John Mayall l’ha aiutata a trovare un buon contratto da solista dopo un lungo periodo di gavetta e di produzioni indipendenti iniziato negli anni novanta quando ha pubblicato parecchi album con gli Imperial Monkeys. Dopo lo spostamento a Austin e centinaia di concerti nei clubs, generalmente in trio, ha esordito da solista nel 2001 con Alcohol And Salvation seguito da Bloodless Revolution e nel 2008 da Miss Understood prodotto da Ray Benson degli Asleep At The Wheel (su consiglio di Bob Dylan!). In seguito ha inciso altri tre album prima di entrare nel 2018 nella band di Mayall, che si è sciolta recentemente quando il musicista britannico ha annunciato la sua rinuncia alle esibizioni dal vivo (o almeno ai tour). Parecchie sue canzoni sono state utilizzate in serie tv e si è aggiudicata tre Austin Music Awards…insomma pur restando un’artista di nicchia non è mai rimasta inattiva, ma la possibilità di incidere per la label di Chicago è importante. E in Tempting Fate non ha fatto compromessi, suonando la sua musica che, come nei dischi precedenti, partendo dal blues texano inserisce elementi rock, country, cajun e tex-mex in una miscela brillante e vitale, energica e divertente. Nel corso degli anni ha affinato le doti vocali, mentre come chitarrista ha uno stile personale e inconsueto di finger-picking, ineccepibile sia a livello tecnico che a livello emotivo. Il disco comprende sei brani originali e quattro cover; Carolyn è accompagnata dagli abituali collaboratori Bobby Perkins (basso) e Kevin Lance (batteria) con l’aggiunta di qualche ospite di prestigio come Marcia Ball al piano e del produttore Dave Alvin che la affianca alla chitarra in tre brani.
Se l’iniziale Fragile Peace And Certain War è un solido rock-blues con una slide aspra e tagliente che ricorda Johnny Winter e un testo di impegno sociale, Texas Girl And Her Boots è un divertente e vivace atto d’amore verso gli stivali (!) su una base bluesata in cui si inserisce il piano di Marcia Ball e Broken Hearted Blues è un mid-tempo blues con una riuscita coda strumentale in cui la voce richiama Beth Hart. Un piano boogie introduce Fortunate Few in cui Carolyn dimostra di essere efficace anche con meno decibel, impressione confermata dall’accorata Crack In The Wall in cui spicca la fisarmonica di Jan Flemming. La cover di The Law Must Change di Mayall da The Turning Point aggiunge rabbia ed energia con un break chitarristico notevole che sostituisce l’armonica, quella di Honey Bee di Billy Joe Shaver ha un delizioso sapore cajun, mentre la pianistica On My Feet Again è un notturno blues jazzato.
In chiusura la Wonderland piazza due cover importanti: It Takes A Lot To Laugh di Bob Dylan in duetto con Jimmy Dale Gilmore dai sapori campagnoli in cui si nota anche la lap-steel di Cindy Cashdollar e un’eccellente Loser dei Grateful Dead (scritta dal duo Garcia/Hunter) in cui si eleva Dave Alvin con una chitarra psichedelica nella melodia ondeggiante resa più oscura dall’interpretazione di Carolyn che si lascia andare in un finale rabbioso.
Un disco notevole per un’artista degna di essere conosciuta da un pubblico più ampio.

Paolo Baiotti