IL SENATO – Kings Of The World

IL SENATO

IL SENATO
KINGS OF THE WORLD
Rubber Soul Records 2023

Nato da un’unione che sembrava estemporanea tra alcuni nomi della scena mod-garage anglo-italiana legata alla musica e alle atmosfere dei sixties, guidato dalla voce di Luca Re (Sick Rose) e dalla voce e tastiere di Fay Hallam (Prime Movers, Makin’ Time) con Andy Lewis (già bassista di Paul Weller e Spearmint, produttore e DJ in ambito acid jazz), Alberto Fratucelli alla batteria (Sick Rose) e Roberto Bovolenta, il quintetto de Il Senato sta dimostrando di voler ambire a qualcosa in più. Dopo l’esordio di Zibaldone del 2020, è il momento di Kings Of The World in cui Bovolenta è sostituito al basso da Ennio Piovesani (Statuto), rafforzando il mix tra mod, garage e beat che sta alla base della formazione, intorno alla quale girano collaboratori di sostanza come Sean Read ai fiati, Fabrizio Fratucelli alla chitarra e Giuseppe Filigi (Senzabenda) alla chitarra, voce e in fase compositiva.
Registrato in provincia di Torino con la produzione di Andy Lewis e masterizzato in Gran Bretagna, Kings Of The World conferma le coordinate sonore dell’esordio con un pizzico di pop/beat in più, lasciando un’impressione di maggiore compattezza e di un’accentuata attenzione all’aspetto compositivo. Funziona bene l’alternanza alla voce solista di Luca e Fay, che contribuisce alla freschezza e leggerezza (in senso positivo) del disco, giustamente uscito in estate e pubblicato con la consueta passione dalla label Rubber Soul in edizioni limitate in vinile (nero e colorato) e cd.
La frizzante apertura in stile sixties del pop fiatistico Peter Falk, il funky-rock di Lickin’Stick, unica cover del disco ripescata da George Torrence & The Naturals (singolo della London del ’68) e il delizioso pop avvolgente di Honour Me cantato sontuosamente da Fay sono sufficienti a inquadrare il suono del quintetto che si conferma con la cadenzata Room Is On Fire, con 1980 percorsa dall’organo di Fay, con il rock scanzonato di Learn The Rules e con Mr.Reed, che potrebbe essere scambiata per una outtake dei Kinks. Passando attraverso la grintosa Sham A Lam e il soul carezzevole di Holding Out My Hand, si arriva velocemente alla parte finale in cui spunta l’unico brano in italiano, il brioso beat Non Ti Scordar Di Me seguito dall’up-tempo Where Are We Now in cui si ricava uno spazio solista il sax di Read, per chiudere con la title track interpretata nelle due lingue da Fay e Luca.
Divertente, fluido e scorrevole, Kings Of The World conferma la validità di questa formazione nata per gioco, ma sempre più convinta delle proprie potenzialità.

Paolo Baiotti

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