Rock, canzoni d’autore e dintorni

rusties

“Eravamo un tutt’uno noi, un gran domani davanti…”

Dopo quasi quattro anni di silenzio discografico i RUSTIES, guidati da Marco Grompi, pubblicano Dalla polvere e dal fuoco, il loro primo album interamente cantato in italiano.

Con alle spalle una corposa discografia che ormai conta ben quattro CD dal vivo dedicati al repertorio di Neil Young (del quale i RUSTIES sono stati, tra il 1998 e il 2008, una delle più apprezzate tribute band d’Europa) e due album in studio, Move Along (2009) e Wild Dogs (2011), composti da brani originali e salutati internazionalmente con grande favore da pubblico e critica, i “rugginosi” si rimettono in gioco riaffacciandosi sulla scena cantautorale rock con un repertorio per la prima volta interamente cantato in lingua italiana.

Dalla polvere e dal fuoco raccoglie nove “cover d’autore” liberamente tradotte e riadattate in italiano dal leader, cantante e chitarrista Marco Grompi. Non è casuale la scelta di brani di artisti talora vicinissimi alla band bergamasca per spirito, ammirazione, riferimento, frequentazione o anche solo per legami di sincera stima reciproca. Non dovrebbe stupire quindi la rivisitazione di canzoni di Neil Young (di cui Grompi è anche biografo e traduttore italiano ufficiale dell’opera omnia) e Bruce Cockburn (altro gigante della musica d’autore canadese che Grompi ha conosciuto da vicino in qualità di addetto stampa italiano durante gli anni delle incisioni per la Rykodisc), nè la scelta di pescare nel repertorio degli amici Chris Eckman (The Walkabouts, Dirtmusic) e Robert Fisher (Willard Grant Conspiracy), dei compianti Warren Zevon e John Martyn o l’inusitata reinterpretazione “in chiave Rusties” di The Logical Song dei Supertramp.

Sono infatti le canzoni (invero queste canzoni, così intimamente in bilico tra memoria e contemporaneità) a segnare con forza il nuovo corso dei RUSTIES: sebbene dal punto di vista compositivo coprano un arco temporale che va dagli anni ’60 ad oggi, queste nuove interpretazioni offrono sia una panoramica sgranata su un percorso ricco e ramificato di influenze e affinità musicali condivise, sia uno sguardo attento e disilluso (“a fuoco”, appunto) su un presente che è la conseguenza di anni cupi (con “tutti gli imbrogli, i veleni e gli sbagli” citati ne Le intenzioni di Harrison Hayes) e che ci obbliga a cambiamenti e ripensamenti (anche interiori) epocali. Una realtà in costante evoluzione e foriera di nuove intenzioni proprio come questa band che, fin dai rugginosi esordi, ha caparbiamente seguito un percorso più unico che raro partendo dall’essere “più Young di Neil” fino alla pubblicazione di lavori salutati dalla critica come “i dischi più affascinanti in stile americana mai prodotti da un gruppo italiano” (Ibs.it).

Interamente arrangiato e prodotto in proprio, Dalla polvere e dal fuoco è stato registrato dal vivo (in presa diretta) da Filippo Gatti (Elettrojoice, Riccardo Sinigaglia, Maremma Orchestra) in un’unica session di due giorni presso il suo Ortostudio di Grosseto. Queste registrazioni (con la partecipazione della violinista italo-siriana Jada Salem) sono state in seguito mixate da Paolo Filippi all’Opossum Studio di Bergamo.

I RUSTIES sanno molto bene da dove vengono e quali e quante strade hanno percorso per arrivare fin qui. Quest’album può essere interpretato come un coraggioso salto nel buio oppure come un’incrollabile ricerca di una luce alla fine del tunnel. Dalla polvere e dal fuoco è anche un concerto-spettacolo nei club e nei teatri in cui i Rusties presenteranno in anteprima un gruppo di nuove canzoni originali (che verranno pubblicate nel corso del 2015 in un nuovo album in studio attualmente in lavorazione) a ulteriore completamento di una “svolta” in cui il loro songwriting pervaso da venature folk e roots-psichedeliche memori della grande tradizione Rock si esprimerà con forme e modalità inedite.

“…tienimi con te per un po’.”

rusties – bio

È da oltre tre lustri che i bergamaschi RUSTIES capitanati da Marco Grompi (già giornalista, scrittore, traduttore e divulgatore di rock) e Osvaldo Ardenghi (chitarrista e “cantattore”, allievo e a lungo collaboratore di Enzo Jannacci) portano instancabilmente in giro per l’Italia e l’Europa il loro rock “rugginoso”, intriso di passione e immerso in un background che trasuda di folk-blues, swamp-boogie, jazz-pop, southern-rock psichedelico e mille altre speziature tali da renderli un caso più unico che raro del panorama rock non solo italiano.

Formatisi quasi per gioco nel 1998 in occasione di un unico concerto-tributo dedicato a Neil Young (di cui Grompi è anche il biografo italiano e il traduttore ufficiale dell’opera omnia), i RUSTIES hanno continuato a omaggiare e diffondere la musica del rocker canadese per una decina d’anni, arrivando a pubblicare, tra il 2002 e il 2007, ben quattro apprezzati album completamente dedicati a rivisitazioni “live” del repertorio younghiano.

Dopo diverse centinaia di concerti su alcuni tra i più prestigiosi palchi e festival italiani ed europei, è del 2008 la svolta all’insegna di una nuova produzione originale autografa: con l’arrivo del tastierista Massimo Piccinelli (e con la partecipazione della violinista Jada Salem) pubblicano Move Along (2009) e Wild Dogs (2011), due album interamente autoprodotti composti da canzoni proprie impreziosite da collaborazioni di rilievo (Cristina Donà, Mary Coughlan, Andy White) e salutati con entusiasmo da pubblico e critica di tutta Europa (distribuiti in Italia da I.R.D. e all’estero dalla tedesca Glitterhouse).

Le diverse tournée europee (soprattutto in Germania, dove si sono costruiti un cospicuo seguito, come testimoniato da una loro infuocata performance al Fehmarn Open Air Festival del 2010 di fronte a oltre dodicimila spettatori), le svariate partecipazioni in festival di caratura internazionale (70’s Flowers, Strade Blu, Folk Meetings, Orange Blossom Special, Rocce Rosse, Suoni e Visioni, Tollwood Festival) e le innumerevoli collaborazioni in studio e dal vivo (Chris Eckman, Willard Grant Conspiracy, Steve Wynn, Robyn Hitchcock, David Bromberg e altri) hanno consolidato i RUSTIES tra le realtà più interessanti e, tutto sommato, anomale del panorama rock indipendente italiano ed europeo.

Con l’ingresso in formazione del giovanissimo batterista Filippo Acquaviva e del leggendario bassista Fulvio Monieri (Perdio, Bennato, Fogli, Equipe 84, Extramusik) alla fine del 2014 pubblicano Dalla polvere e dal fuoco, album di riadattamenti in italiano di brani di Neil Young, Bruce Cockburn, Warren Zevon, John Martyn e altri, registrato in presa diretta nello studio maremmano del cantautore Filippo Gatti. Un nuovo album in studio composto intereamente da brani originali (in italiano) è attualmente in lavorazione e verrà pubblicato nel corso del 2015.

Web : www.rusties.it YouTube : http://www.youtube.com/user/rustygrumpy?feature=mhum

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