RUBEN MINUTO – The Larsen’s Sessions / Live In Studio
di Paolo Baiotti
8 giugno 2021
RUBEN MINUTO
THE LARSEN’S SESSIONS – LIVE IN STUDIO
Delta Promotion 2021
Per un musicista abituato a suonare con continuità dal vivo e per di più con un disco da poco ultimato da promuovere, il covid è stato un evento difficile da gestire. Ruben stava girando da poco con il suo nuovo Think Of Paradise e, come tutti, è stato costretto a fermarsi cercando di reinventare la sua attività. Per di più con in mano un album ambizioso tra southern rock e country-rock, con richiami al bluegrass e all’Old Time American Music, gli elementi con i quali è cresciuto musicalmente e che aveva cercato di miscelare in questo disco.
Milanese, classe ’70, con alle spalle alcuni album solisti, collaborazioni con il bluesman Steve Arvey e un disco con i Mr Saturday Night Special (Lynyrd Skynyrd Tribute Band), Ruben è anche conosciuto come sideman, avendo accompagnato in Europa artisti come Ashleigh Flynn, Don DiLego, Ian Foster e Tony Trishcka.
Coadiuvato dal fedele amico e inseparabile compagno musicale Luca Andrea Crippa (chitarra e lap steel) ha deciso di tornare in studio e di registrare dal vivo davanti a un pubblico immaginario alcune canzoni tratte dal suo repertorio riarrangiate da Luca, con l’aggiunta di tre cover, che ha raccolto in questo The Larsen’s Sessions che prende il nome dal proprietario dello studio di Buccinasco, l’amico e collaboratore Larsen Premoli. Nelle due sessioni suonano tre diverse formazioni: un duo acustico formato da Ruben e Luca, un quartetto acustico per i brani arrangiati tra folk e blues con il contrabbasso di Ale Porro e la batteria di Nico Roccamo, un quintetto elettrico scelto per le tracce più vicine al rock e al country con le preziose tastiere di Riccardo Maccabruni dei Mandolin’ Brothers e la sezione ritmica di Paolo Roscio (basso) e Alessio Gavioli (batteria), oltre alle tre preziose voci femminili di Jane Teresa, Lucia Lombardo e Sophie Elle.
Tra i brani spiccano l’opener, una versione rallentata, distesa e rilassata del tradizionale bluegrass Molly And Tenbrooks in cui emerge il cantato malinconico di Ruben, il soul-blues This Hour Of The Day, il vigoroso rock bluesato di Jimmy Two Steps, il rock di stampo sudista High Heel Shoes e due brani suonati in duo acustico: la melodica Be Alive con eccelenti momenti strumentali e Who Cares con la voce di Sophie Elle. Se la cover rallentata di You’re The One That I Want dal musical Grease non convince (pur ammirando il coraggio dell’arrangiamento), non si può dire lo stesso di Why Should I Be So Lonesome di Jimmie Rodgers, un country delizioso suonato in duo con Crippa alla lap-steel che chiude un disco spontaneo e scorrevole, sperando di poter ascoltare presto queste canzoni dal vivo.
Paolo Baiotti