Posts Tagged ‘Barry Oreck’

BARRY ORECK – Leap Year

di Paolo Baiotti

1 ottobre 2022

barry

BARRY ORECK
LEAP YEAR
Autoprodotto 2022

Leap Year, quarto album solista del cantautore e chitarrista Barry Oreck, comprende otto nuovi brani autografi e una ripresa dal passato. Scritto durante la pandemia viene intitolato “anno bisestile” proprio perché il 29 febbraio del 2020 il gruppo di Barry suonò a Manhattan il suo ultimo concerto prima del blocco causato dal Covid. Leap Year è un disco acustico che è stato registrato con tre musicisti che lo accompagnano da qualche anno, oltre a far parte di altre formazioni: Jesse Miller (chitarra, mandolino e voce), Rima Fand (violino e voce) e l’australiano Adam Armstrong (basso). Siamo in ambito folk/bluegrass con influenze blues e jazz e con una particolare cura per gli arrangiamenti vocali, mentre i testi trattano prevalentemente tematiche personali e famigliari.
Barry, che ha alle spalle una lunga carriera artistica nell’ambito della musica, del teatro e della danza come coreografo, ha esordito nel 2016 con l’album omonimo in cui si alternavano atmosfere elettriche ed acustiche, seguito nel 2018 da How The Bright Earth Spun e l’anno dopo da We Fit Together, il suo disco più politico influenzato dalla vittoria di Trump. E’ un artista di Brooklyn che ha anche lavorato nel campo dell’educazione, pubblicando articoli e studi sull’impatto delle arti e sulla natura del talento artistico.
Leap Year è un disco melodico aperto dalla corale Each Song Is A Seed, seguito dalla malinconica Once Around e dall’evocativa (e un po’ melensa) ballata Wounded con frequenti interventi del violino. La filastrocca country Makes No Sense è irrorata dal violino di Rima, mentre Home In Mind è un bluegrass che avrebbe bisogno di un’iniezione di energia. Dopo la delicata e intensa In The Moment si prosegue con I Can’t Believe It’s True e con l’avvolgente Ride, per finire con Life In The Bubble in cui si nota un’interpretazione vocale teatrale di Barry.
In conclusione Leap Year è un album un po’ monocorde, da consigliare soprattutto agli appassionati di musica acustica.

Paolo Baiotti