LOVE ME IN THE DARK – Love Me In The Dark

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LOVE ME IN THE DARK – Love Me In The Dark (Love me In The Dark 2020)

Nome del gruppo, titolo del disco, eventuale nome dell’etichetta. Sempre lo stesso, quasi i due titolari del disco volessero fissare e ribadire un concetto ben preciso. Il disco è di fatto un vero e proprio progetto che vede coinvolti il chitarrista Steve McCormick (non nuovo alle platee italiane, visto che nel nostro paese lo si è visto diverse volte come componente della band di Phil Cody) e la cantautrice Heather Donavon, entrambi di stanza ai margini della Città degli Angeli, per la precisione nell’area di Venice. McCormick, che a Venice lavora oltre che come chitarrista anche come produttore, è titolare di uno studio casalingo apprezzato per l’estrema cura dei suoni operata da McCormick stesso che da buon artigiano si preoccupa anche di costruirsi i microfoni che usa. Da alcuni anni i due sono una coppia nella vita, naturale quindi che dopo aver dato i natali a un biondo pargolo Donovan Heat, abbiano deciso di unire le forze anche sul fronte artistico. In un primo tempo si sono battezzati Maplewoods, poi mano a mano che il lavoro di studio procedeva e le canzoni prendevano forma, è cambiato anche il nome ed ora sono i Love Me In The Dark. Il disco di cui stiamo raccontandovi è uscito la scorsa primavera, quando anche la California era in pieno lockdown pandemico, col risultato che la distribuzione e la promozione sono state penalizzate non poco, e, lo diciamo subito, è un vero peccato, in quanto ci troviamo al cospetto di un disco che meriterebbe davvero parecchia attenzione. Una raccolta di belle composizioni (rigorosamente tutte originali e quasi tutte firmate in coppia), cantate appassionatamente e suonate splendidamente.

McCormick e la Donavon hanno innanzitutto lavorato di fino per creare un amalgama molto riuscita tra i loro due timbri vocali, dimostrando che non è impossibile far correre sugli stessi binari amore e musica, perché questo è un disco molto innamorato, molto costruito sul rapporto dei due titolari e molto equilibrato.

Steve può metterci un sacco di strumenti a corda, dalle chitarre, al basso, al mandolino e ci piazza anche un po’ di Hammond e Wurlitzer, lei dal canto suo ci mette una voce suadente e l’omnichord.

Il disco parte subito molto bene con Old Soul e sono la suggestiva Circlin’ Up The Wagons e Riding Wind i primi brani davvero superiori, quest’ultimo introdotto da un ispirato assolo di pedal steel suonato da Eric Heywood, dotatissimo multistrumentista che ha fatto parte dei Son Volt e della band di Ray Lamontagne. Heywood è amico di lunga data di McCormick ed è sicuramente molto importante la sua presenza in questo CD, nel brano in questione in particolare la sua pedal steel duetta ottimamente con la slide acustica di Steve.

Ma Heywood non è l’unico pezzo da novanta a frequentare il duo, e nel disco ci imbattiamo anche in Keb Mo’ (nel brano Heart Attack, una delle composizioni cantate da Heather in solitaria, suona il suo dobro dialogando con Heywood e con l’acustica di Steve), in Michael Jerome (batterista con Richard Thompson), nella premiata sezione ritmica formata da Steve DiStanislao e Kevin McCormick (nessuna parentela con Steve), entrambi alla corte di Jackson Browne e CSN. Ci sono poi alle tastiere Peter Fox, Eric Lynn e Jeff Young. Sono tutti amici di Steve e Heather, magari vicini di casa anche, e tutti contribuiscono a creare il sound del disco sotto la guida di Steve.

Move Like Africa è un’altra buona composizione che prende corpo mano a mano che si sviluppa, Baby Bird paga pegno a certe cose prodotte da Daniel Lanois, produttore molto amato da Steve che qui è anche il cantante principale, e probabilmente è dedicata al figlio della coppia; si cambia però subito registro con Shenandoah, stavolta con la voce di Heather e con un arpeggio iniziale che fa molto California anni settanta, bello il refrain con un azzeccato intervento di Heywood e il mellotron di Eric Lynn. Più di transizione Surreal To Me con gli archi (violino e viola) orchestrati e suonati da Kaitling Wolfberg.

Imma Hold You To It è un altro dei pezzi forti del CD, quasi un brano soul, cantato splendidamente dalla Donavon in forma notevole: a fare botta e risposta con lei c’è anche una sezione fiati in cui spicca il nome del “Barone del Blues” Stanley Behrens che ha fatto parte della band di WIllie Dixon, dei Canned Heat e si occupa dell’armonica nell’attuale formazione dei War. Per par condicio il brano successivo, Nightingale, è cantato dal solo Steve che vi suona un assolo elettrico di slide in odore di Ry Cooder.

Il disco si chiude con la pianistica Runs Deep, un brano a metà tra gospel e atmosfere irish, con la voce solista di Heather e Steve che fa i cori e ci piazza le chitarre.

Per la copia solida del CD conviene rivolgersi al sito del duo www.lovemeinthedark.com , se vi accontentate del formato liquido da Amazon, a Spotify, a I-tunes il disco è reperibile senza problemi… ma attenti, gira voce che ci sia l’intenzione di farlo uscire presto anche in vinile!

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