JUNE STAR – Pull Awake

June Star pull awake[136765]

JUNE STAR
PULL AWAKE
2015 autoprodotto

Anche se sembra il cd di un artista in solitario percorso June Star non si riferisce ad un nome e cognome bensì a un gruppo, gruppo tra l’altro molto piacevole che potrebbe ricordare a molti di noi per quanto concerne certo alternative country gruppi come i Willard Grant Conspiracy, i Son Volt, la Scott Laurent Band, gli Uncle TuPelo,i Buffalo Tom, i Whiskeytown e ….. insomma il territorio nel quale si muovono i June Star è quello lì.

Un suono decisamente piacevole per una band che lascia sicuramente il segno, formatisi ormai nel 1998 sono già arrivati ormai oltre i dieci albums, anche se da noi non è che siano molto noti. Eccellente la profonda e dosata voce del cantante Andrew Grimm, mai fuori tono che caratterizza indubbiamente lo stile del gruppo, Grimm che suona anche le chitarre e il banjo. Abbiamo poi Kurt Celtnieks alla batteria, David Hadley alla pedal steel e Andy Bopp alle tastiere, chitarre elettriche e percussioni. Loro vengono da Westminster, cittadina nei pressi di Baltimora nel Maryland e hanno preso il loro nome dalla scrittrice Flannery O’ Connor che aveva utilizzato il nome June Star per un personaggio nel suo libro di novelle A Good Man is Hard to Find del 1955. La O’ Connor autrice di soli due romanzi, La saggezza nel sangue (1952) e Il cielo è dei violenti (1960) ma di moltissime novelle memorabili imperniate in situazioni grottesche e ricche di personaggi indimenticabili che sottintendevano come nella vita di tutti le vicende fossero spesso determinate da circostanze imponderabili ed imprevedibili, visse solo 39 anni, morì nel 1964, a causa di una grave malattia, detta lupus, che aveva ereditato dal padre, ed è una delle romanziere del sud più note e amate negli Stati Uniti.

Tre ballate strepitose, House Call, Walk Away e Atrophy, caratterizzano questo album che mescolando con perizia rock, folk e country ci regala un gruppo di estrema solidità guidato da un leader di notevole forza e prestigio che potremmo sicuramente avvicinare a personaggi carismatici già più noti e affermati. Ma non solo queste due canzoni citate ci inducono propendere per un positivo riscontro riguardo a questo lavoro, anche molti altri pezzi come Proof, Coma e The King is Dead colpiscono notevolmente di primo acchito e come amo spesso dire quando un iniziale ascolto inebria l’ascoltatore, allora siamo tutti sulla buona strada. Prodotto da Andy Bopp si avvale di una sottile confezione cartonata che si apre piacevolmente ad lp e di una copertina semplice ma significativa.

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