TEXAS MARTHA AND THE HOUSE OF TWANG – Long Way From Home

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TEXAS MARTHA AND THE HOUSE OF TWANG
LONG WAY FROM HOME (Texas Martha.com 2014)

Marty Fields Galloway è una cantautrice degli Appalachi nata in una famiglia con origini nell’est del Kentucky e nel West Virginia con il folk e il country nelle vene. Si è fatta da sola, sia come chitarrista che come cantante, imparando molto da esperienze con Merle Travis e Ricky Skaggs. Dopo un paio di tour europei si è trasferita per parte dell’anno a Bordeaux, dividendosi con la residenza texana di Austin. Per Long Way From Home ha ribattezzato la sua band Texas Martha & The House Of Twang per richiamare le sue radici musicali country-rock e Red Dirt (un mix prevalentemente texano, seppur nato in Oklahoma, di rock, folk, country, blues, bluegrass, western swing, honky tonk…un po’ di tutto con un suono riconoscibile pur essendo difficile da definire) in un album basato sulla pedal steel e sulle chitarre “twangy” (il tipico suono country vibrato e metallico). Accompagnata da una competente band francese formata da Serge Samyn al basso e contrabbasso, Lionel Duhaupas alla chitarra e pedal steel e Herve Chiquet alla batteria, ha composto i dieci brani del disco inciso a Bordeaux e masterizzato a Nashville, aiutata da una campagna di raccolta fondi su Kickstarter. Voce chiara e ben modulata pur non risultando molto personale e un suono pulito caratterizzano un disco divertente, energico e pieno di entusiasmo che alterna ballate a tracce ritmate e trascinanti con apprezzabile fluidità. Tra le prime spiccano l’autobiografica Street Of Bordeaux, dedicata alla città adottiva, cantata parzialmente in francese, l’elettroacustica Long Way From Home con un riuscito intreccio di armonica, elettrica e pedal steel e Johanna caratterizzata dall’organo e dal piano di Vincent Samyn, tra le seconde la travolgente Born To Boogie che apre il disco tra rockabilly e blues, la swingata Do As You Are Told con una chitarra deliziosa, l’honky-tonk Take You Down nel quale la solista si prende il giusto spazio e il trascinante rock blues Gotta Move, texano fino al midollo.

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