C’era una volta in America…
Prima di salire sul palco di un piccolo club di Manhattan la sera del 29 luglio 1978, i Television sapevano perfettamente, benché nessuna decisione in merito fosse stata ufficialmente presa, che quello, con tutta probabilità, sarebbe stato il loro ultimo concerto.
Forse fu proprio per questo che i quattro, quella volta, ce la misero davvero tutta e ne scaturì, in assoluto, una delle loro esibizioni più avvincenti: anche se difficilmente lo avrebbero ammesso persino a loro stessi, volevano lasciare all’ignaro pubblico del locale un ricordo all’altezza del loro status di culto e, soprattutto, di quelle grandi potenzialità che, di lì a poco, il corso degli eventi avrebbe lasciato in parte inespresse.
Iniziarono, come sempre, con una indiavolata cover di Fire Engine dei 13th Floor Elevators cui fecero seguito, in ordine sparso, Glory, Foxhole, Ain’t That Nothin’, Friction, Prove It e, addirittura, uno stralunato omaggio agli Stones di Satisfaction. Il sipario si chiuse sugli oltre quattordici minuti di Marquee Moon durante i quali, è inutile dirlo, le chitarre di Tom Verlaine e Richard Lloyd tracciarono i consueti, incredibili, arabeschi. Quando le luci si spensero i ragazzi in sala restarono completamente ammutoliti per qualche lunghissimo istante, raggelando l’atmosfera con un impenetrabile silenzio; le urla e gli interminabili applausi che ne seguirono furono davvero una liberazione per tutti: erano talmente forti che sarebbero risuonati ancora per lungo tempo nei canali auricolari dei quattro.
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