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AA.VV. – Won’t Be Home For Christmas

di Paolo Baiotti

3 febbraio 2018

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AUTORI VARI
WON’T BE HOME FOR CHRISTMAS
Hemifram/Paraply 2017

Prodotto dall’agenzia indipendente svedese Hemifram di Peter Holmstedt, specializzata nel pubblicizzare in Europa autori poco conosciuti di roots music/Americana (e non solo…), questo album è stato pubblicato a novembre, giusto in tempo per le feste di fine anno, ma per le tematiche intime e riflessive è adatto a tutte le stagioni, perfetto per le serate invernali, magari in una baita circondata dalla neve. Diciotto brani inediti di autori che possiamo definire “minori” almeno dal punto di vista della popolarità, scritti su un tema specifico, soffermandosi non tanto sugli aspetti festaioli e consumisti, ma sulla tristezza che può emergere in questo periodo dell’anno per problemi di solitudine, difficoltà economiche o dissidi famigliari.

Così se Five Days Of Christmas di Elliot Murphy, l’autore più conosciuto tra i partecipanti, apre il disco con una nota ironica, Christmas On The Train di Annie Gallup richiama un Natale di qualche anno fa trascorso tra una registrazione e un viaggio solitario in treno, mentre Kenny White ricorda con delicatezza un rapporto personale interrotto nel periodo di festa. Spiccano le voci femminili di Jude Johnstone e di Janni Littlepage in due ballate pianistiche, mentre Kaurna Cronin tratteggia il particolare Natale australiano.

La malinconica Where Are You Going Tonight di Paul Kamm, molto curata nelle parti vocali e il folk acustico Wee Lanterns In The Snow di Nicholas Heron sono due contributi particolarmente riusciti. Non convince la sdolcinata Miracle Mabel del duo My Darling Clementine, a differenza del country nelsoniano del texano Bob Cheevers. Se la cavano egregiamente alcuni autori nordici: Mudfish con la maestosa Winter’s Come To Life, MIkael Persson che racconta la sua preferenza per un festeggiamento solitario in This December Night con toni bowiani e Citizen K. che chiude il dischetto con il pop californiano della title track.

Un po’ di elettricità è assicurata dal divertente rockabilly Christmas Ain’t Christmas dei Fayssoux e da This Christmas del trio femminile delle Refugees, nonché dal melodico mid-tempo Winter’s Light di Barry Ollman, cantautore del Wisconsin. Manca all’appello Jack Tempchin, autore per gli Eagles, George Jones e Glen Campbell, che si cimenta nella notturna Christmas All Year Round, una ballata pianistica jazzata di classe.

In conclusione Won’t Be Home For Christmas è un disco natalizio atipico e curioso, che ci permette di apprezzare una visione inconsueta della festa da parte di autori e cantanti poco pubblicizzati.