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VIVA – Living Well Is The Best Revenge

di Ronald Stancanelli

24 marzo 2018

Viva_LivingWell[690]

VIVA
LIVING WELL IS THE BEST REVENGE
Autoprodotto 2017

Pop Rock melodico con striature prog e diramazioni ballad per tal Viva DeConcini della quale scopriamo l’esistenza oggi con il ricevimento di un suo cd per recensione dal significativo e lungo titolo di Living Well is the Best of Revenge. Cantante e nel contempo cantautrice la ragazza ha nel suo passato musicale esibizioni sia in festival rock che in manifestazioni jazz il che rende la sua musica un assemblaggio di differenti orizzonti ma che raggiunge un buon risultato che post shakeraggio regalano all’ascoltatore un buon rock soffusamente pacato con diramazioni estemporanee di buon assemblaggio musicale. Brava quindi a dirimere trame musicale e a stemperarle sul pentagramma in ordinata e dolce armonia a dispetto della copertina ove si penserebbe che la fanciulla si lancerebbe decisamente in strali punk rocchettari di insolito vigore e frastuono. Niente di tutto questo, abbiamo tra le mani e nelle orecchie un amabile dischetto di musica decisamente piacevole ove la buona voce, mai invadente, della ragazza, ben si amalgama con il basso di Mary Feaster, la batteria di Sean Dixon e le tastiere di Peter Apfelbaum. Per il resto testi, musiche e chitarre a cura della DeConcini che ama usare solamente il suo nome di battesimo. In Your Amazing Body un bel connubio tra percussioni e tastiere non invadenti regalano un eccellente momento di questo piacevole album che non possiamo esimerci dal consigliare a ogni buon appassionato di musica come si deve. Un rock annacquato ma nello stesso tempo viscerale è quello che ci regala questa ragazza di probabile origine italiana. Se amate certe atmosfere fine anni settanta avete trovato il giusto cd che fa per voi. Io lo sto ascoltando a rotazione e non solo non mi stanca ma mi avvince ad ogni ascolto. Molto stile appunto settanta/ottanta la copertina che mi porta alla mente sia Debbie Harry che Chrissie Hynde. Bellissima in puro stile Pogues Song for Shane and Nina, che poi lo Shane sia McGowan è implicito e la Nina credo sia la Hagen. Altro brano che non lascia adito a fraintendimenti è Lesbian sex in the Bathroom e notevole il ritmo sincopato della magnifica Driving to New York che chiude magistralmente un ottimo dischetto.