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THE ROBERT BOBBY DUO – Folk Art

di Ronald Stancanelli

30 novembre 2016

W203

THE ROBERT BOBBY DUO
FOLK ART
I like mike Records 2015

Duo proveniente da Lancaster, Philadelphia in Pennsylvania Robert Bobby e sua moglie della quale non è dato conoscere il nome, è infatti citata sul cd come Mrs. Bobby (!) maschilista il marito o vezzo di coppia non è dato sapere, propongono un breve, circa 35 minuti, cd di musica folk spartana e a tratti lamentosa che potrà far la gioia degli appassionati del genere e tediare tutti gli altri anche se onestamente bisogna dire che il secondo pezzo God Couldn’t Wait non è affatto male.
Dall’inizio del millennio si esibiscono live nei circuiti folk con show nei quali alternano alle loro composizioni musicali gag e vari dialoghi. Il cd pervenutoci per recensione non ha alcuna nota accompagnatoria ma dal poco che siam risusciti a scoprire lui oltre a cantare suona la chitarra mentre la consorte si diletta col basso. Da una foto che abbiam trovato in rete diremmo che non sono giovanissimi lui tra la sessantina e la settantina mentre lei sulla sessantina, quindi non di primo pelo nessuno dei due. Non è dato nemmeno sapere se questo sia un hobby musicale o un lavoro in piena regola. Si avvalgono dell’aiuto di sei musicisti e i brani sono quasi tutti a firma del Mr Bobby esclusi quattro. Il genere spazia dal country al folk con tinteggiature blues in Blue Chevrolet. Nelle cover omaggiano riproponendo Captain Beefheart, i Beat Farmer e i Temptation in modo modo alquanto pedissequo agli originali e anche piacevolmente bisogna dire. Come si legge in rete il Bobby tiene a sottolineare che piace loro riproporre anche pezzi altrui per omaggiane gli autori o esecutori mentre la Mr. Bobby nulla dice, limitandosi al silenzio, forse non avrà il permesso di parlare. Benedetti pare addirittura da John Prine si fanno alfine ascoltare con benevolenza e il brano finale Whatever I fell for You pare proprio avere un impronta marcatamente alla John Prine. Album senza l’anno di uscita, ma in rete scopriamo essere del 2015, si avvale di una copertina alquanto elementare come un disegno appunto di un bimbo nei primissimi anni di scuola.